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Concetti Chiave

  • La Giornata contro la violenza sulle donne, riconosciuta il 25 novembre dall'ONU, mira a sensibilizzare sul tema della violenza di genere.
  • L'evento commemora le sorelle Mirabal, uccise nel 1960, e ha guadagnato attenzione internazionale grazie alle attiviste latino-americane nel 1981.
  • Globalmente, il 36% delle donne ha subito violenze, con significative differenze regionali; queste esperienze portano a gravi conseguenze fisiche e psicologiche.
  • In Italia, il 32% delle donne ha riportato violenze, con una forte connessione tra dipendenza economica e vulnerabilità alla violenza domestica.
  • Sono necessarie politiche che migliorino i servizi sanitari e il supporto per le vittime, come anche azioni educative per medici e società per affrontare il problema.

In questo appunto viene spiegata la Giornata contro la violenza sulle donne. Di seguito vengono riportate informazioni dettagliate su qual è lo scopo di questa giornata, le origini, la violenza sulle donne a livello mondiale e in Italia. Giornata contro la violenza sulle donne: descrizione e dati in Italia articolo

Indice

  1. Cos’è la giornata contro la violenza sulle donne
  2. Cenni storici che hanno portato nascita di questa giornata
  3. Violenza sulle donne: informazioni a livello mondiale
  4. Violenza sulle donne in Italia

Cos’è la giornata contro la violenza sulle donne

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha indicato il 25 novembre Giornata internazionale per l'abolizione di qualsiasi forma di violenza contro le donne.

Lo scopo di questa giornata è di aumentare la consapevolezza nel mondo che le donne sono soggette a stupri, violenze domestiche e altre forme di violenza.

Cenni storici che hanno portato nascita di questa giornata

Storicamente, la data fissata per la giornata contro la violenza sulle donne è riferita all'uccisione nel 1960 delle tre sorelle Mirabal

, delle attiviste della Repubblica Dominicana. Gli omicidi furono ordinati dal dittatore dominicano Rafael Trujillo. Nel 1981, le attiviste dell'Encuentros femminista latino-americano e caraibico hanno contrassegnato il 25 novembre come una giornata per combattere e aumentare la consapevolezza della violenza contro le donne in modo più ampio. L'ONU e l'Unione interparlamentare hanno incoraggiato governi, organizzazioni internazionali e ONG a organizzare attività per sostenere la giornata a livello internazionale.

Per ulteriori approfondimenti sulla storia che ha portato alla nascita di questa giornata vedi qui

Violenza sulle donne: informazioni a livello mondiale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità è riuscita a raccogliere numerosi dati relativi alle violenze subite dalle donne nel mondo da parte di amici, parenti, conoscenti o altri membri della famiglia. Da questi dati è emerso che circa il 36% delle donne ha subito degli atti di violenza con ripercussioni sia a livello fisico che mentale, ad opera del compagno o da una persona estranea. Inoltre, i dati hanno messo in luce anche la distribuzione del fenomeno, con percentuali di circa 38% nelle regioni del sud est asiatico e del 25% nelle zone del Pacifico occidentale. Tutte queste donne costrette a subire atti di violenza spesso accusano problematiche psicologiche, soffrendo di depressione e alcolismo e poi sono più soggette a malattie virali.

Per ulteriori approfondimenti sulla violenza sulle donne nel mondo vedi qui

Violenza sulle donne in Italia

Da numerose indagini condotte dall’ISTAT è emerso che dal 2014 circa il 32 % di donne dall’adolescenza all’età adulta ha subito almeno una volta qualsiasi forma di violenza. Una donna che sta a casa e si prende cura della sua famiglia è completamente dipendente economicamente dal marito e, quindi, molto vulnerabile. È più incline a subire in silenzio violenze fisiche, sessuali o psicologiche semplicemente perché non può lasciare il marito a causa della sua mancanza di indipendenza economica. Al Sud, è il segno del prestigio sociale di un uomo se la moglie non ha bisogno di lavorare. Una casalinga è molto dipendente economicamente, e quindi molto più facile da controllare e manipolare. Diventa facilmente vittima di violenza psicologica: il suo lavoro per la casa è costantemente criticato; è accusata di essere una cattiva madre o una cattiva moglie. Una donna vittima di violenza deve affrontare problemi già nella fase iniziale della denuncia del caso di violenza alla polizia; in Italia le ragioni principali potrebbero essere la pressione della famiglia e la mancanza di autonomia economica delle donne. Poiché la maggior parte degli atti di violenza sono compiuti da mariti e compagni, significa che una vittima deve uscire di casa ed essere in grado di mantenere sé stessa e i figli. Questo compito diventa molto difficile se non impossibile considerando i tassi di occupazione femminile. In generale, nel 2015 nella fascia di età 20-64, sono occupate sei persone su dieci e, ancora una volta, queste cifre dimostrano la disparità di genere: il 70,6% degli uomini è occupato e solo il 50,6% delle donne.

Giornata contro la violenza sulle donne: descrizione e dati in Italia articolo

Inoltre, in Italia è necessario elaborare un programma volto al miglioramento generale dei servizi sanitari per le vittime di violenza di genere e all'educazione speciale dei medici di famiglia sulle questioni relative alla violenza, poiché è probabile che siano le donne ad occuparsene piuttosto che le forze di polizia in caso di violenza di genere. Un tale programma potrebbe essere una delle potenziali soluzioni al problema della violenza di genere.
Le violenze possono essere state subite sul posto di lavoro, a casa, in vacanza in qualsiasi posto. Tutto ciò ha comportato nella donna un forte senso di abbandono e di impotenza, magari per paura di denunciare il fatto si è arrivato addirittura ai suicidi ed omicidi. Per tale motivo, nel 2018 è stata inaugurata a Roma nel Parco Grandi una lapide in memoria di tutte le donne che sono state vittime di femminicidio. Nel 2021, il Ministero dell’Interno ha registrato più di 100 donne uccise di cui quasi 90 avevano subito violenza in famiglia. Sono state molte le personalità che hanno cercato di mandare un messaggio di speranza e per cercare di arginare questo problema: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Papa Francesco hanno sostenuto che maltrattare le donne è un atto di vigliaccheria e ciò rappresenta un degrado per l’intera umanità.

Per ulteriori approfondimenti sulla violenza sulle donne vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è lo scopo della Giornata contro la violenza sulle donne?
  2. Lo scopo della Giornata contro la violenza sulle donne, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 novembre, è aumentare la consapevolezza globale sulle violenze subite dalle donne, come stupri e violenze domestiche.

  3. Quali eventi storici hanno portato alla nascita della Giornata contro la violenza sulle donne?
  4. La giornata è stata istituita in memoria delle tre sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana uccise nel 1960 per ordine del dittatore Rafael Trujillo. Nel 1981, le attiviste dell'Encuentros femminista latino-americano e caraibico hanno scelto il 25 novembre per sensibilizzare sulla violenza contro le donne.

  5. Quali sono le statistiche globali sulla violenza contro le donne?
  6. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 36% delle donne nel mondo ha subito violenze fisiche o mentali, con percentuali del 38% nel sud-est asiatico e del 25% nel Pacifico occidentale. Le vittime spesso soffrono di depressione, alcolismo e malattie virali.

  7. Qual è la situazione della violenza sulle donne in Italia?
  8. In Italia, circa il 32% delle donne ha subito violenze dall'adolescenza all'età adulta. Le donne economicamente dipendenti dai mariti sono particolarmente vulnerabili. Nel 2021, più di 100 donne sono state uccise, con quasi 90 vittime di violenza domestica.

  9. Quali misure sono suggerite per affrontare la violenza di genere in Italia?
  10. È necessario migliorare i servizi sanitari per le vittime e formare i medici di famiglia sulla violenza di genere. Inoltre, è importante promuovere l'autonomia economica delle donne per ridurre la loro vulnerabilità alla violenza.

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