Concetti Chiave
- La possibile identificazione degli antichi Sardi con gli Shardana, menzionati come "re delle isole" nelle fonti egizie, è al centro di un vivace dibattito storico.
- Gli Shardana erano noti per la loro abilità come guerrieri e navigatori, con armature simili a quelle dei guerrieri nuragici, e commerciavano materiali preziosi nel Mediterraneo.
- Una teoria suggerisce che i Popoli del Mare, tra cui gli Shardana, migrarono in Sardegna a causa di pressioni belliche nel Mar Nero, insediandosi stabilmente sull'isola.
- La Stele di Nora, con iscrizioni che fanno riferimento agli Shardana, è considerata una delle prove archeologiche a sostegno di questa teoria migratoria.
- I Sardi antichi, con i loro imponenti nuraghi e strutture megalitiche, svolsero un ruolo significativo nel contesto militare ed economico del Mediterraneo antico.
Indice
Antichi abitanti dell'isola
È oggetto di dibattito l’identificazione degli antichi abitanti dell’isola, i Sardi, con gli Shardana, «re delle isole nel cuore del Grande Mare», citati da fonti egizie, risalenti al II millennio a.C., come facenti parte della coalizione dei Popoli del Mare. Pare anche che fra di essi il faraone Ramses scegliesse i propri guerrieri, che si distinguevano per la forza, l’impeto e il coraggio. La loro armatura era diversa da quella dei soldati egizi e molto simile a quella dei guerrieri nuragici, come dimostrano i piccoli bronzi sardi. Essi erano navigatori e guerrieri; pare che non conoscessero i carri trainati dai cavalli e la terra dove abitavano era ricca di argento. Con le loro navi accedevano ai mercati del Mediterraneo orientale, trasportando argento, rame e altri materiali preziosi. Alcune loro tracce sono state ritrovate in Irlanda e in Inghilterra.
Shardana e migrazioni
Ma come arrivarono gli Shardana in Sadegna? Verso l’anno 1000 a.C., all’interno di un’ondata di migrazione di popoli indoeuropei, in direzione del Mar Nero, gli Sciiti, un popolo molto potente e bellicoso, aggredì i Cimmeri, spingendoli verso sud. I Cimmeri in fuga seguirono le coste del Mar Nero e si trovarono davanti a un territorio molto fertile, abitato da popoli diversi fra cui gli Shardana. Questi popoli chiamati Popoli del Mare, furono costretti ad abbandonare la loro regione e fuggirono caricando tutti i loro beni su alcune navi con cui gli Shardana giunsero sulle coste della Sardegna e si insediarono definitivamente sull’isola.
Stele di Nora e dibattiti
Uno dei reperti archeologici più interessanti che convaliderebbero questa tesi è la Stele di Nora, risalente al periodo che va dal IX all’VIII secolo a.C.
Si tratta di una pietra con un’iscrizione in antico sardo; in una riga sono state incise le lettere: NDRS, che lette al contrario SRDN ci rimandano alle parole Shardana, Sardinia e infine Sardegna. Comunque sull’identificazione degli antichi Sardi con gli Shardana, il dibattito è ancora acceso. Altrettanto affascinante è l’ipotesi di riconoscere i Sardi nei Serdáioi menzionati in un’iscrizione rinvenuta nel santuario panellenico (cioè di tutti i Greci) di Olimpia, che conserva un trattato di «amicizia fedele e leale» stipulato nella seconda metà del VI secolo a.C. tra gli abitanti di Sibari, città greca della Calabria ionica, e appunto i Serdáioi.
Sardi e influenze culturali
Al di là della verosimiglianza di queste suggestioni, non vi è dubbio che i Sardi ricoprissero un ruolo importante negli equilibri militari ed economici del Mediterraneo antico. Il loro simbolo era il labirinto che hanno lasciato scolpito nella pietra ovunque essi sbarcassero: a Lucca, a Chartres, in Inghilterra. Gli storici suppongono che abbiano contribuito alla costruzione di Stonehenge, visto che i menhir esistevano fin da prima con lo stesso scopo e l’identica disposizione in Sardegna. Pare anche che abbiano influenzato gli antenati dei vichinghi e dei druidi poiché esiste una sovrapposizione delle tradizioni. In Sardegna, non solo si registrano con singolare frequenza complessi megalitici di menhir e dolmen, ma anche forme insediative e architettoniche di eccezionale complessità, secondo tipologie che non trovano confronto in altre zone del pianeta.
Civiltà nuragica
Le più impressionanti testimonianze della vita preistorica sull’isola sono infatti costituite dalla civiltà cosiddetta “nuragica”, dal nome della tipologia architettonica che la contraddistingue, il nuraghe, appunto, che si afferma intorno alla metà del II millennio a.C. A tutt’oggi, sono conservati all’incirca 7000 nuraghi, in media uno ogni 3 chilometri quadrati, che punteggiano e caratterizzano il paesaggio sardo, con particolare concentrazione nelle zone delle attuali province di Sassari, Oristano e Cagliari. Si tratta di torri megalitiche a forma tronco-conica, realizzate con grossi, macigni, murati “a secco”.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ipotesi principale riguardo l'identificazione degli antichi Sardi con gli Shardana?
- Quali prove archeologiche supportano l'identificazione degli Shardana con i Sardi?
- Quali erano le caratteristiche distintive degli Shardana secondo le fonti storiche?
- Qual è il ruolo dei Sardi negli equilibri del Mediterraneo antico?
- Cosa rappresenta la civiltà nuragica e quali sono le sue caratteristiche principali?
L'ipotesi principale è che gli antichi Sardi siano identificabili con gli Shardana, un popolo citato dalle fonti egizie come parte dei Popoli del Mare, noti per la loro forza e abilità come guerrieri e navigatori.
Una delle prove archeologiche è la Stele di Nora, che presenta un'iscrizione in antico sardo con lettere che potrebbero riferirsi agli Shardana, Sardinia e Sardegna.
Gli Shardana erano noti per la loro forza, impeto e coraggio, con un'armatura simile a quella dei guerrieri nuragici, e per essere abili navigatori e guerrieri.
I Sardi avevano un ruolo importante negli equilibri militari ed economici del Mediterraneo antico, come dimostrato dalle loro interazioni con altre culture e la loro influenza su tradizioni e costruzioni megalitiche.
La civiltà nuragica è rappresentata dai nuraghi, torri megalitiche a forma tronco-conica costruite con grossi macigni, che caratterizzano il paesaggio sardo e testimoniano la complessità architettonica e insediativa dell'isola.