Slippers
Genius
2 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • L'immagine della piramide riflette la struttura sociale egizia, con il faraone al vertice come figura divina e sovrana assoluta.
  • Il faraone era considerato un dio in terra, figlio di Amon-Ra, legittimando il suo potere attraverso la teocrazia.
  • La teocrazia egiziana univa religione e politica, con il faraone come unico interprete della volontà divina, sostenendo un governo autocratico.
  • Il faraone deteneva poteri illimitati, considerava i sudditi come suoi possedimenti, e il potere si trasmetteva attraverso la legittimità dinastica.
  • La purezza del sangue era cruciale per la successione al trono, portando a matrimoni all'interno della famiglia reale per mantenere il lignaggio.

La società egizia era organizzata in un sistema di classi: si potrebbe affermare che l’immagine della piramide, tipica dell’architettura egizia, rappresenti bene anche l’”architettura” sociale di questo mondo. Al vertice era collocato il sovrano, il quale prese il nome di “faraone” che significa in lingua egizia "colui che abita nella grande casa". Il faraone non era considerato soltanto il rappresentante del dio sulla terra (come avveniva per i re mesopotamici), ma era egli stesso una figura divina: per giustificarne il potere assoluto si sosteneva che il faraone fosse il figlio del dio Amon-Ra (il Sole) e quindi fosse a sua volta un dio.
In Egitto si sviluppò, infatti, una forma politica tipica dei Greci e dei Romani: la teocrazia (letteralmente, “governo del dio”).
Si trattava di un modo di concepire l’autorità e di amministrare il potere tipico di molte società antiche in cui la politica non era chiaramente distinta dalla religione; il sovrano era considerato come l'unico interprete della volontà divina o addirittura come dio in terra e la sacralizzazione della sua figura legittimava automaticamente l’esercizio del potere da parte sua. Questa concezione del potere era solitamente accompagnata da complessi apparati simbolici, come per esempio miti che attestano l’immortalità del sovrano, le sue capacità magiche; dal punto di vista politico la teocrazia si manifestava in forme di governo autocratico e centralizzato, con un ridotto potere della classe sacerdotale.
Il “re-dio” deteneva poteri illimitati e sotto di lui vivevano i sudditi, che, di qualunque condizione sociale fossero, erano considerati comunque un possesso del sovrano. Fin dalle origini il cardine della politica egizia fu il principio della legittimità dinastica secondo cui dopo la morte di un sovrano il potere passava al figlio o al parente più prossimo. Questo avveniva perché al trono aspiravano solo persone il cui sangue fosse “puro”, ovvero non mescolato con quello dei comuni mortali; ciò spiega anche la tendenza dei re egizi a sposare donne della stessa famiglia e spesso le proprie sorelle.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il significato del termine "faraone" nella lingua egizia?
  2. Il termine "faraone" significava "colui che abita nella grande casa", indicando il sovrano al vertice della società egizia.

  3. In che modo la teocrazia influenzava il potere del faraone?
  4. La teocrazia, concepita come "governo del dio", legittimava il potere assoluto del faraone, considerato un dio in terra e unico interprete della volontà divina.

  5. Come veniva garantita la successione al trono in Egitto?
  6. La successione al trono era garantita dal principio della legittimità dinastica, dove il potere passava al figlio o al parente più prossimo, mantenendo il sangue "puro" e spesso attraverso matrimoni tra membri della stessa famiglia.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Slippers di Mauro_105

URGENTE (321112)

Slippers di Lud_

domandina

Slippers di Samantha Petrosino