Concetti Chiave
- Carlo V cercò di ricostruire un'egemonia imperiale in Europa, ereditando vasti territori tra cui la Spagna, i possedimenti borgognoni e asburgici.
- Il suo sogno di Impero universale si scontrò con le autonomie locali e con i conflitti con la Francia, in particolare per il controllo di Borgogna e Lombardia.
- La Lega di Cognac, formata nel 1526, rappresentò una coalizione anti-imperiale contro Carlo V, con membri come il Papa e Venezia.
- Il "sacco di Roma" del 1527, ad opera dei lanzichenecchi, fu un episodio chiave, anche se Carlo V non lo aveva pianificato.
- Carlo V abdicò nel 1555, dividendo i suoi domini tra il figlio Filippo II e il fratello Ferdinando, mentre la Pace di Cateau-Cambrésis del 1559 stabilì il predominio spagnolo in Italia.
Indice
L'ascesa di Carlo V
Con Carlo V si assistette all’ultimo tentativo di dare vita ad un’egemonia imperiale in Europa. Nel 1515 Carlo V aveva ereditato dalla nonna paterna i possedimenti borgognoni; nel 1516 era stato proclamato, con il nome di Carlo I, re di Spagna (in quanto figlio di Giovanna la Pazza, figlia di Ferdinando d’Aragona e di Isabella di Castiglia) e nel 1519 fu eletto imperatore con il nome di Carlo V (in quanto figlio di Filippo d’Asburgo, figlio dell’imperatore Massimiliano d’Asburgo e di Maria di Borgogna).
Il suo potere si estendeva, quindi, su un vasto territorio che, oltre all’Impero, comprendeva: i possedimenti borgognoni, la corona spagnola (Aragona, Castiglia, regno di Napoli, Sicilia e Sardegna) e i possedimenti asburgici. L’elezione imperiale completava il disegno provvidenziale di Carlo V, cioè quello di riprendere la funzione che era già stata di Carlo Magno: assicurare l’ordine e la pace a tutto il mondo cristiano e guidarlo contro i suoi nemici. Riaffiorava, così, il sogno di un Impero universale. In realtà, le province che formavano l’Impero non furono mai un’unità organica e Carlo V aveva dovuto lasciare intatte le loro autonomie e le loro istituzioni.Conflitti con la Francia
La scena politica europea fu dominata per molto tempo dallo scontro tra Carlo V e i re di Francia. Oggetto dei contrasti furono inizialmente la Borgogna (che Carlo rivendicava come parte dell’eredità borgognona) e la Lombardia (il milanese era sotto il dominio francese dal trattato di Noyon del 1516). Le ostilità si aprirono nel 1521 e i fatti più importanti si verificarono in Italia: i Francesi persero l’Italia (il re Francesco I fu fatto prigioniero).
La lega di Cognac e il sacco di Roma
L’Inghilterra appoggiò la Francia, temendo che l’intera Europa venisse conquistata da Carlo V. Francesco I firmò nel 1526 la Pace di Madrid che prevedeva la rinuncia da parte della Francia di Milano, Napoli e della Borgogna.
Quando Francesco I fu liberato, formò una lega anti-imperiale, la Lega di Cognac
(1526) a cui aderirono:
- il papa Clemente VII;
- Venezia;
- gli Sforza;
- i Medici;
- Enrico VIII.
In questo clima, nel 1527 alcuni reparti di mercenari tedeschi (i lanzichenecchi), in prevalenza luterani, si spinsero di propria iniziativa verso Roma e la saccheggiarono. Il “sacco di Roma” non era stato preordinato da Carlo V, ma neppure impedito.
Pace di Cambrai e restaurazioni
Nel 1529 fu firmata la Pace di Cambrai in base alla quale la Francia rinunciava alle pretese su Napoli e su Milano e l’imperatore abbandonava la richiesta della Borgogna. Carlo V, sempre nel 1529, si impegnò a garantire la restaurazione dei Medici a Firenze e di Francesco II Sforza a Milano. Le ostilità tra la Francia e l’Impero si riaccesero però nel 1535.
Abdicazione e divisione dei possedimenti
Carlo V, alla morte dello Sforza, si era annesso Milano ed Enrico II, re di Francia, appoggiò i principi tedeschi riuniti nella Lega di Smalcalda. A questo punto, Carlo V rinunciò al suo sogno di supremazia universale cristiana e decise
di abdicare (nel 1555) e di dividere i suoi possedimenti tra:
- il figlio Filippo II (Spagna, colonie americane, possedimenti italiani, Paesi Bassi);
- il fratello Ferdinando (le terre familiari degli Asburgo e l’elezione ad imperatore).
Pace di Augusta e Cateau-Cambrésis
La Pace di Augusta del 1555 concluse il conflitto con i protestanti e la Pace di Cateau-Cambrésis del 1559 pose fine al conflitto con la Francia stabilendo:
- che il re francese Enrico II avrebbe riconfermato le sue rinunce territoriali in Italia (Napoli e Milano);
- che la Spagna avrebbe avuto il predominio in Italia (Milano, Napoli, Sardegna, Sicilia).
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale di Carlo V durante il suo regno?
- Quali territori comprendeva l'impero di Carlo V?
- Quali furono le principali cause di conflitto tra Carlo V e la Francia?
- Cosa accadde durante il "sacco di Roma" del 1527?
- Come si concluse il sogno di supremazia universale di Carlo V?
Carlo V mirava a creare un'egemonia imperiale in Europa, riprendendo il sogno di un Impero universale simile a quello di Carlo Magno, per assicurare ordine e pace al mondo cristiano.
L'impero di Carlo V includeva i possedimenti borgognoni, la corona spagnola (Aragona, Castiglia, regno di Napoli, Sicilia e Sardegna) e i possedimenti asburgici.
I conflitti tra Carlo V e la Francia furono principalmente causati dalla contesa per la Borgogna e la Lombardia, con la Francia che inizialmente controllava il milanese.
Nel 1527, i lanzichenecchi, mercenari tedeschi in prevalenza luterani, saccheggiarono Roma. Questo evento non fu preordinato da Carlo V, ma neppure impedito.
Carlo V abdicò nel 1555, dividendo i suoi possedimenti tra il figlio Filippo II e il fratello Ferdinando, e la Pace di Augusta del 1555 e la Pace di Cateau-Cambrésis del 1559 posero fine ai conflitti con i protestanti e la Francia.