Concetti Chiave
- Filippo V mirava a preservare l'impero spagnolo, spostando il potere dai Consigli verso una struttura più centralizzata.
- I Consigli erano complessi e talvolta pletorici, sottraendo potere alla sovranità regia, che Filippo V voleva riorganizzare in Segretari di Stato.
- Il Consiglio d'Aragona era particolarmente problematico, con tendenze autonomiste che si schieravano con la Francia durante la Guerra di Successione.
- Carlo II aveva sempre rispettato i particolarismi e i fueros, garantendo autonomia territoriale attraverso leggi locali e consuetudini rispettate dai monarchi.
- Filippo V puntava alla centralizzazione per migliorare l'unità del Regno, facilitare il prelievo delle imposte e eliminare le barriere doganali.
Indice
Filippo V e la centralizzazione
Sempre impegnato in guerra, Filippo V deve prima di tutto preoccuparsi di preservare l’impero spagnolo.
Consigli e autonomie locali
La Spagna era governata dallo strumento del Consiglio, organismi presenti in ogni territorio, piuttosto complessi, talvolta anche pletorici.
Ne esistono anche diversi per varie competenze. In questa polinodia, si ha la tendenza dei Consigli ad attirare a sé dei poteri sottratti anche alla sovranità regia. Filippo vuole piuttosto passare a una forma di organizzazione del potere centrale che sia più vicino a delle istituzioni “ministeriali”, Segretari di Stato al posto dei Consigli. Specialmente il Consiglio d’Aragona era problematico, in seguito alla politica di Carlo II che sempre cercava di rispettare i particolarismi, riconoscendo una certa autonomi a determinati regni, che quindi nel periodo di Guerra di Successione si vanno a schierare con la Francia. Filippo VI sceglie quindi di non riconoscere nemmeno diritti e organizzazione speciale al Regno d’Aragona.Politica di Carlo II
Il rispetto di Carlo II nei confronti di questi corpi intermedi si era riflettuto anche nella creazione di consigli particolari, come la Giunta delle Cortes, che appunto si occupava della convocazione delle cortes, le istituzioni rappresentanti dei ceti spagnoli. Un Consiglio d’Inquisizione, che mediava i rapporti Stato-Chiesa e si occupava anche dei moriscos.
Fueros e autonomie territoriali
Altra particolarità erano i fueros, unità di una comunità, particolarità organizzative che stavano alla base dell’autonomia di un territorio. O anche corpi di leggi che appunto assicurano tale autonomia. Consuetudini proprie del territorio, che i monarchi sempre avevano rispettato. Sistemi autonomi fondati sul diritto, scritto o meno, che rappresentavano un limite per il sovrano. Corpi intermedi erano appunto anche i Regni, con un proprio vicerè.
Centralizzazione e accentramento
Filippo V voleva farla finita con queste particolarità che impedivano l’acquisizione del potere e l’unità del Regno. Passando quindi ad una fase di centralizzazione e accentramento che avrebbe garantito anche un migliore sfruttamento delle risorse economiche e commerciali. Ma anche facilitare il prelievo delle imposte, così come l’eliminazione delle barriere doganali.
Domande da interrogazione
- Qual era la principale preoccupazione di Filippo V riguardo all'impero spagnolo?
- Quali erano le problematiche associate al Consiglio d'Aragona durante il regno di Filippo V?
- Come intendeva Filippo V affrontare le particolarità locali e i fueros?
Filippo V era principalmente preoccupato di preservare l'impero spagnolo e di centralizzare il potere, sostituendo i Consigli con istituzioni ministeriali come i Segretari di Stato.
Il Consiglio d'Aragona era problematico perché, sotto Carlo II, aveva goduto di una certa autonomia che portò alcuni regni a schierarsi con la Francia durante la Guerra di Successione. Filippo V decise di non riconoscere più questi diritti speciali.
Filippo V voleva eliminare le particolarità locali e i fueros per centralizzare il potere e migliorare lo sfruttamento delle risorse economiche, facilitando anche il prelievo delle imposte e l'eliminazione delle barriere doganali.