Concetti Chiave
- Robespierre, influenzato dal pensiero di Rousseau, iniziò la sua carriera politica come deputato degli Stati Generali nel 1789, rappresentando il Terzo Stato di Arras.
- Nel 1791, divenne presidente del club dei Giacobini, acquisendo crescente influenza politica e contrastando i Girondini sulla questione della guerra contro Prussia e Russia.
- Nel 1792, Robespierre sostenne la condanna di Luigi XVI e promosse un'insurrezione popolare contro i Girondini, culminando nella loro condanna per corruzione.
- Come membro dominante del Comitato di Salute Pubblica, Robespierre orchestrò il Terrore, affrontando sia i nemici interni che le monarchie europee.
- La sua caduta avvenne nel 1794 quando la Convenzione Nazionale decretò il suo arresto; fu giustiziato il giorno seguente, lasciando un'eredità di intransigenza rivoluzionaria.
Indice
Le origini e l'educazione di Robespierre
Essendo figlio di un avvocato al consiglio di Arras, Robespierre apparteneva ad una famiglia delle piccola nobiltà provinciale. Dopo aver compiuto i primi studi nella sua città natale, nel 1769, a 11 anni, grazie ad una borsa di studio, fu ammesso al collegio di Parigi, Louis-le-Grand. Nella capitale francese, entrò a contatto con il pensiero di Rousseau, la cui influenza fu molto importante e determinante.
Dopo essersi iscritto al registro degli avvocati, a 23 anni, ritornò ad Arras per esercitare la professione giuridica. La sua scelta di occuparsi della difesa elle persone umili ed oppresse contribuì ad isolarlo dall’ambiente borghese per cui, quando il Terzo Stato si riunì per eleggere i deputati all’Assemblea provinciale, egli non potette parteciparvi. Nel marzo del 1789 si presentò alla riunione preliminare del Terzo Stato di Arras con un programma che gli valse la nomina di deputato degli Stati Generali di Parigi, la cui convocazione sarebbe stata prevista per il 5 maggio dello stesso anno.L'ascesa politica di Robespierre
Da allora in poi, la sua carriera fu folgorante: l’anno successivo, a 32 anni, fu eletto presidente del club dei Giacobini e successivamente, primo magistrato presso il Tribunale del distretto di Versailles. Dopo il tentativo di fuga di Luigi XVI, egli mantenne un comportamento piuttosto cauto. In quell’occasione i moderati lanciarono un appello per raccogliersi intorno alla monarchia per cui una reazione opposta avrebbe potuto rompere l’unità esistente all’interno del ceto rivoluzionario e mandare in frantumi le conquiste ottenute fino ad allora. All’interno dell’Assemblea Nazionale Costituente, Robespierre si distinse più volte per i suoi interventi molto significativi e su questioni assai importanti. Contemporaneamente, la sua influenza cresceva sia all’interno del club dei Giacobini che tra la borghesia di idee rivoluzionarie. È in questo momento che si dedicò contrastare l’entusiasmo di cui i Girondini davano prova per la guerra contro la Prussia e la Russia: infatti, egli era convinto che la guerra contro le due potenze europee avrebbe segnato la fine della Rivoluzione poiché il popolo avrebbe rivolto la propria attenzione verso i nemici esterni, mostrando disinteresse e quindi meno attenzione nei confronti di coloro sempre pronti ad attentare alle libertà interne, conquistate con fatica.
Nel 1792 venne eletto nella Convenzione ed è in tale sede che si pronunciò a favore della condanna di morte di Luigi XVI ed iniziò una lunga opposizione contro i Girondini che arrivò a denunciare per corruzione. Tuttavia, essendo l’Assemblea esitante nel rendere pubblica la denuncia, Robespierre esortò il popolo parigino ad insorgere contro i deputarti corrotti. A tale scopo, fu costituito un apposito Comitato insurrezionale, al fine di poter meglio organizzare la prevista insurrezione. Le manifestazioni dei sanculotti contro i Girondini furono imponenti. Davanti al palazzo delle Tuileries, dove era riunita senza interruzione la Convenzione, si schierano circa 80.000 manifestanti, sostenuti dalla Guardia nazionale I deputati non potevano uscire, l'atmosfera era molto tesa. La Convenzione, sotto assedio, fu obbligata ad approvare la condanna dei Girondini accusati di corruzione.
Il Terrore e la caduta di Robespierre
Successivamente, Robespierre diventò membro del Comitato di Salute Pubblica, dominando lo scenario della politica francese per un anno. Il 5 settembre 1793, iniziò il Terrore che portò prima all’eliminazione della destra e dei suoi sostenitori e poi dello stesso Danton. In seguito, il Terrore divenne sempre più strettamente sottoposto alla sorveglianza del Comitato di Salute Pubblica che mise il popolo francese di fronte ad una duplice tensione: lotta contro i nemici esterni (le monarchie assolute europee) e contro i nemici interni (i non Giacobini, o comunque coloro che erano semplicemente sospettati di non condividere le idee rivoluzionarie). La vittoria di Fleurus del 1794 contro le monarchie europee alleate fermò il rischio dell’invasione e dette un po’ più di spazio agli avversari di Robespierre e dei Giacobini. Come conseguenza, nella seduta del 27 luglio 1794 (= 9 termidoro, secondo il calendario repubblicano), la Convenzione Nazionale decretò l’arresto immediato di Robespierre. Egli fu tradotto nella prigione del Lussemburgo, ma la sera stessa fu liberato dalla Comune di Parigi che era insorta a suo favore. Fu di nuovo arrestato dalle milizie della Convenzione; pare che Robespierre, vedendosi ormai perduto, tentasse addirittura il suicidio. Il giorno successivo fu ghigliottinato davanti ad una folla osannante, ormai stanca di tanta violenza gratuita: aveva 36 anni; il giorno dopo seguirono la sua stessa sorte altri 80 Giacobini. Robespierre è passato alla storia con il termine di “incorruttibile” per la sua intransigenza.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo di Robespierre all'interno della Rivoluzione Francese?
- Come ha influenzato il pensiero di Rousseau la carriera di Robespierre?
- Quali furono le conseguenze del Terrore guidato da Robespierre?
- Perché Robespierre si oppose alla guerra contro la Prussia e la Russia?
- Come si concluse la carriera politica di Robespierre?
Robespierre ha avuto un ruolo centrale nella Rivoluzione Francese, distinguendosi per la sua intransigenza e per la sua influenza all'interno del club dei Giacobini e della Convenzione Nazionale. Ha sostenuto la condanna a morte di Luigi XVI e ha guidato l'opposizione contro i Girondini, culminando nel periodo del Terrore.
Il pensiero di Rousseau ha avuto un'influenza determinante su Robespierre, che lo ha conosciuto durante i suoi studi a Parigi. Questa influenza si è riflessa nel suo impegno per la difesa delle persone umili e oppresse e nella sua visione rivoluzionaria.
Il Terrore, iniziato il 5 settembre 1793, portò all'eliminazione dei nemici interni ed esterni della Rivoluzione, ma anche a una crescente tensione e violenza. Questo periodo culminò con l'arresto e l'esecuzione di Robespierre e di altri Giacobini, segnando la fine della sua influenza politica.
Robespierre si oppose alla guerra contro la Prussia e la Russia perché temeva che avrebbe distolto l'attenzione del popolo dai problemi interni e dalle libertà conquistate, mettendo a rischio la Rivoluzione stessa.
La carriera politica di Robespierre si concluse con il suo arresto e la sua esecuzione il 28 luglio 1794, dopo che la Convenzione Nazionale, sotto pressione, decretò il suo arresto. La sua esecuzione segnò la fine del Terrore e il declino dell'influenza giacobina.