Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il marchese di La Fayette, aristocratico francese, sostenne gli ideali liberali e combatté nella guerra d'Indipendenza americana al fianco di George Washington.
  • Al ritorno in Francia, divenne una figura chiave durante la Rivoluzione francese, sostenendo una monarchia costituzionale e cercando di mediare tra diverse fazioni politiche.
  • Fu eletto presidente dell'Assemblea Nazionale e guidò la Guardia Nazionale, ma l'uccisione di manifestanti nel 1791 lo rese impopolare.
  • Dopo il fallito tentativo di condurre l'esercito contro Parigi, fu catturato dagli Austriaci e rimase prigioniero fino al 1797.
  • Durante la Restaurazione, si oppose ai Borboni e sostenne la monarchia costituzionale di Luigi Filippo, ma fu isolato politicamente fino alla sua morte nel 1834.

Indice

  1. Il marchese di La Fayette
  2. Contributo alla guerra d'indipendenza americana
  3. Ritorno in Francia e ruolo politico
  4. Influenza durante la Rivoluzione francese
  5. Declino politico e prigionia
  6. Ultimi anni e morte

Il marchese di La Fayette

Il marchese di La Fayette era un ricco aristocratico francese aperto alle idee liberali che ha operato a cavallo dei XVIII e del XIX secolo.

Contributo alla guerra d'indipendenza americana

Ricoprendo l’incarico di ufficiale dell’esercito, in seguito agli avvenimenti del 1776 nelle colonie inglesi in America, organizzò a proprie spese un piccolo corpo di spedizione con il quale accorse in aiuto degli insorti.

George Washington, con cui era entrato in amicizia, gli affidò il comando di una divisione con la quale egli si rese famoso per il successo di alcune operazioni liberali.

Ritorno in Francia e ruolo politico

Ritornato in Francia tre anni dopo, fu accolto trionfalmente e il governo francese gli accordò un corpo di spedizione con cui egli ritorno in America. Terminata la guerra d’Indipendenza americana, egli partecipò alle trattative di Parigi che si conclusero con l’indipendenza delle colonie inglesi. Ritornato definitivamente in patria, egli fu eletto come rappresentante della nobiltà negli Stati Generali, convocati il 5 maggio 1789 e qui emerse anche come capo del gruppo di nobili che erano favorevoli alle riforme, alla monarchia costituzionale e alla solidarietà con il Terzo Stato. Per più di un anno, da questo momento in poi, egli dominò la vita politica; inizialmente mantenne una posizione simile a quella di George Washington, poi, più tardi, cercò di porsi al di sopra di ogni fazione con l’intento di conciliare regi interessi del re, dell’aristocrazia e dell’alta borghesia favorevole a una Costituzione. Egli erra del parere che soltanto con un compromesso si sarebbe potuto fronteggiare i tentativi reazionari della destra e le pressioni popolari della sinistra, salvando, però, nel contempo, una parte del potere aristocratico come già era avvenuto in Inghilterra.

Influenza durante la Rivoluzione francese

Nel biennio 1789-1790, esercitò la sua influenza nei momenti cruciali della Rivoluzione quali l’opposizione allo scioglimento dell’assemblea del Terzo Stato ad opera delle guardie del re, la proposta di un progetto di Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino e l’ imitazione della dichiarazione d’indipendenza americana.

Declino politico e prigionia

In seguito, fu eletto presidente dell’Assemblea Nazionale e fu posto al comando della Guardia Nazionale, alla quale affiancò altre truppe a lui fedeli e stipendiate e alloggiate a sue spese. Dopo il tentativo di fuga del re, La Fayette si propose come candidato per ricoprire il ruolo di dittatore e nel 1791 fu a capo delle truppe che nello Champs-de-Mars dispersero una manifestazione popolare, uccidendo 30 persone. Questo eccidio lo rese impopolare e, infatti, alle elezioni di sindaco di Parigi fu battuto. Allora pensò di ritornare al potere, appoggiando la guerra contro i nemici della Rivoluzione voluta dai Girondini e, pertanto, assunse il comando dell’armata del Nord. Ma tutto fu inutile perché, ormai, egli era tagliato fuori dalla politica. Dopo la caduta della monarchia il 10 agosto 1792, egli tentò di condurre l’esercito contro Parigi ma il suo appello non ebbe seguito. Sperando di trovare un rifugio in Inghilterra fu però fatto prigioniero dagli Austriaci che lo tennero in prigionia fino al Trattato di Campoformio del 1797.

Ultimi anni e morte

Fino alla Restaurazione, La Fayette restò in disparte. Fu allora eletto deputato e si schierò dalla parte dei liberali. Durante i Cento Giorni, egli propose alle camere di far abdicare Napoleone per restare poi all’opposizione, dirigendo le varie società segrete che pullulavano in Europa, opponendosi così alla politica reazionario dei Borboni. Riacquistò una parte dell’antico prestigio nel combattere per la libertà a favore della monarchia costituzionale di luigi Filippo, nel 1830. Sappiamo che ispirò i moti carbonari del 1831, ma venne sconfessato dal Governo. Morì nel 1834, ormai restando isolato da tutti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo di La Fayette nella Rivoluzione Americana?
  2. La Fayette organizzò a proprie spese un corpo di spedizione per aiutare gli insorti americani e divenne amico di George Washington, che gli affidò il comando di una divisione.

  3. Come si è distinto La Fayette durante la Rivoluzione Francese?
  4. La Fayette emerse come capo del gruppo di nobili favorevoli alle riforme e alla monarchia costituzionale, influenzando momenti cruciali come la proposta della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.

  5. Quali furono le conseguenze del tentativo di fuga del re per La Fayette?
  6. Dopo il tentativo di fuga del re, La Fayette divenne impopolare a causa dell'eccidio nello Champs-de-Mars, che portò alla sua sconfitta nelle elezioni per sindaco di Parigi.

  7. Cosa accadde a La Fayette dopo la caduta della monarchia nel 1792?
  8. Dopo la caduta della monarchia, La Fayette tentò di condurre l'esercito contro Parigi, ma fallì e fu fatto prigioniero dagli Austriaci fino al Trattato di Campoformio del 1797.

  9. Qual è stato il contributo di La Fayette durante la Restaurazione?
  10. Durante la Restaurazione, La Fayette fu eletto deputato, si schierò con i liberali e propose l'abdicazione di Napoleone, continuando a opporsi alla politica reazionaria dei Borboni.

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