Concetti Chiave
- La Rivoluzione francese trasformò la monarchia assoluta in una repubblica, influenzando l'intera Europa tra il 1789 e il 1799.
- Maximilien de Robespierre, leader dei giacobini, divenne simbolo della Rivoluzione, instaurando il regime del Terrore per mantenere l'ordine.
- Robespierre considerava il Terrore come una giustizia necessaria e credeva che la virtù dovesse accompagnarlo per il bene comune.
- La ghigliottina, simbolo di uguaglianza nelle esecuzioni, divenne strumento centrale durante il Terrore, sostenuta anche da Robespierre.
- Robespierre promuoveva l'uguaglianza e il suffragio universale, ma la sua visione fu criticata per l'uso del terrore e la centralizzazione del potere.
Indice
L'inizio della rivoluzione francese
La Rivoluzione francese è stato un evento storico di grande importanza poiché oltre a cambiare il destino della Francia nel diciottesimo secolo, ha influenzato il pensiero e i movimenti rivoluzionari dell’intero continente europeo e delle colonie.
Si susseguirono tra il 1789 e il 1799 una serie di eventi che riuscirono a trasformare la solida monarchia assoluta francese, dapprima in una monarchia costituzionale e infine in una repubblica.
Il terrore di Robespierre
La figura che meglio incarna la Rivoluzione è Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre, capo dei giacobini, chiamato a fronteggiare le minacce dei nemici della Rivoluzione.
Inizialmente si propose come promotore di idee democratiche ma finì per incentrare tutto il potere nelle sue mani, instaurando un regime quasi dittatoriale che prende il nome di Terrore.
Secondo Robespierre era lecito usare metodi di giustizia più duri contro coloro che riteneva anti-rivoluzionari, in quanto non si trattava più di proteggere gli individui dall’abuso del pubblico potere, ma di difendere il pubblico potere contro tutte le fazioni che lo attaccavano. (G. Rudé)
La virtù e il terrore
Inoltre era convinto che il Terrore fosse l’unica soluzione efficace per mantenere l’ordine, e poiché fosse giusto doveva essere temprato dalla virtù; riteneva, infatti, che «la forza del governo popolare in tempo di rivoluzione è, ad un tempo, la virtù e il terrore. La virtù senza la quale il terrore è cosa funesta; il terrore senza il quale la virtù è impotente. Il terrore non è altro che la giustizia pronta, severa, inflessibile». (Robespierre)
La virtù diventa un simbolo importante per Robespierre, un indispensabile stimolo e un essenziale motivazione morale della Rivoluzione. Quest’ultima infatti, veniva considerata come la difesa delle libertà del popolo francese e doveva divenire una fonte di stimolo per gli altri popoli.
L’instaurazione del terrore, ora giustificato, attenuò il panico che si era diffuso a causa dei nemici del popolo, posti ora in condizioni di non nuocere, dato che era stata diffusa come pena di morte l’esecuzione per mezzo della decapitazione.
L'uguaglianza e il suffragio universale
Viene introdotta la ghigliottina, inventata da J.I. Guillotin, sostenitore del fatto che la pena capitale dovesse avvenire in modo uguale per tutti.
Proprio questa idea di uguaglianza verrà presa più volte in considerazione da Robespierre, sostenitore del suffragio universale.
Riteneva, infatti, che il popolo deteneva la sovranità e che quindi andava reintegrato in tutti i suoi diritti naturali, primo fra questi il diritto al voto.
In tal modo si propose al popolo con un regime democratico il cui obbiettivo era la realizzazione dell’eguaglianza.
Robespierre pensava infatti che l'ineguaglianza delle ricchezze potesse ridurre tutti i diritti dell’uomo a nient’altro che una vana apparenza.
Robespierre e la proprietà privata
Proprio come Rousseau, credeva che questa dipendesse non soltanto dalla natura ma anche dalla proprietà individuale, determinata come un male. Un male inevitabile. Afferma, dunque, che l'ineguaglianza «non era senza dubbio necessaria per insegnare al mondo che l’estrema sproporzione delle fortune, è la sorgente di molti mali e di molti crimini»(Robespierre).
Robespierre ribadiva, dunque, che l’assenza di proprietà privata avrebbe portato inevitabilmente alla libertà, primo bisogno dell’uomo e il più sacro di tutti i diritti.
A questo pensiero si contrappone quello del famoso filosofo John Locke il quale afferma che la proprietà privata è invece diritto di ogni ogni uomo e nessuno ha la facoltà di toglierla, in quanto essa deriva dal proprio lavoro.
Locke e la convivenza pacifica
Un’altra importante affermazione di Locke da ricordare, quindi, riguarda la convivenza pacifica tra i cittadini, ritenuta impossibile in quanto potrebbe inevitabilmente portare alla creazione di uno stato di guerra, dato che è istinto dell’uomo cercare di violare i diritti altrui. Pertanto gli uomini decidono di creare uno stato civile, nato dal consenso tra i cittadini e che si propone di salvaguardare la libertà dell’uomo.
L'eredità di Robespierre
Robespierre, come già è stato detto, era partito da un’idea completamente democratica, di uno stato che puntava all’uguaglianza e alla repressione di un potere assolutistico; questi principi infatti possono avere un riscontro nelle moderne democrazie, in quanto le fondamenta di esse si basano tuttora, appunto, su pensieri di uguaglianza e bene per il popolo.
Robespierre fece solamente lo sbaglio di servirsi del terrore per far sì che il potere arrivasse nelle mani del quest’ultimo. Dunque in qualche modo possiamo affermare che le sue intenzioni erano delle migliori ma se solo avesse seguito le orme di Locke, invece che quelle di Rousseau, incentrando quindi il potere nelle mani di un unica figura, sé stesso, sarebbe riuscito a dare un futuro più duraturo alla sua propaganda.
Anche se il giacobino rimarrà alla storia come una delle figure più controverse del periodo rivoluzionario, è stato comunque il primo accanito sostenitore di quei primi accenni democratici ora tanto presenti.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto della Rivoluzione francese sul pensiero europeo?
- Chi era Maximilien Robespierre e quale ruolo ha avuto nella Rivoluzione francese?
- Qual era la visione di Robespierre riguardo al Terrore e alla virtù?
- Come si differenziavano le idee di Robespierre e John Locke sulla proprietà privata?
- In che modo le idee di Robespierre hanno influenzato le moderne democrazie?
La Rivoluzione francese ha influenzato profondamente il pensiero e i movimenti rivoluzionari in Europa e nelle colonie, trasformando la monarchia assoluta francese in una repubblica e promuovendo idee di uguaglianza e democrazia.
Maximilien Robespierre era il capo dei giacobini e ha giocato un ruolo centrale nella Rivoluzione francese, instaurando un regime di Terrore per difendere il potere rivoluzionario e promuovendo idee di virtù e uguaglianza.
Robespierre credeva che il Terrore fosse necessario per mantenere l'ordine durante la Rivoluzione e che dovesse essere temperato dalla virtù, considerandolo una forma di giustizia pronta e inflessibile.
Robespierre vedeva la proprietà privata come un male che portava all'ineguaglianza, mentre John Locke la considerava un diritto fondamentale derivante dal lavoro individuale, essenziale per la libertà personale.
Le idee di Robespierre sull'uguaglianza e la democrazia hanno gettato le basi per le moderne democrazie, nonostante il suo uso del Terrore, poiché promuovevano principi di uguaglianza e bene per il popolo.