Concetti Chiave
- Nel 1714, la Lombardia passò dal dominio spagnolo a quello degli Asburgo d’Austria, favorendo lo sviluppo economico con riforme significative.
- Maria Teresa d'Austria istituì il catasto nel 1759, rendendo la tassazione diretta più equa e migliorando l'amministrazione statale.
- Giuseppe II promosse riforme religiose e agrarie, sopprimendo l'Inquisizione e incentivando la produzione agricola.
- Pietro Leopoldo di Asburgo-Lorena introdusse la libertà di commercio dei grani e un nuovo codice penale nel Granducato di Toscana.
- Nel Regno di Napoli, le riforme furono limitate, nonostante la presenza di pensatori illuministi come Ferdinando Galiani.
Indice
La Lombardia sotto gli Asburgo
Nel 1714, in seguito alla guerra di successione spagnola, la Lombardia era passata dal dominio spagnolo a quello degli Asburgo d’Austria, che favorirono lo sviluppo dell’economia. L’imperatrice Maria Teresa stimolò una serie di riforme: importantissima fu l’istituzione nel 1759 del catasto, un registro dei beni immobili che dà allo stato gli strumenti per applicare in modo equo la tassazione diretta, grazie al quale poteva accertare le proprietà sulle quali applicare l’imposta fondiaria.
Maria Teresa e le sue riforme
Per lei non bastò la Prammatica sanzione del 1713 (documento imperiale che consentiva a una discendente femmina di ereditare la corona) a garantirle il titolo d'imperatrice.
Dovette combattere una guerra (1740-1748) al termine della quale, con acume, fece eleggere imperatore il marito, Francesco Stefano di Lorena, e si accontentò del titolo di "imperatrice consorte". Per le cancellerie europee fu però Maria l'"imperatrice", e si impose come sovrana illuminata. Trasformò l'impero in uno stato moderno e ben amministrato in cui favorì la crescita della borghesia imprenditoriale.Giuseppe II e le sue riforme
Giuseppe II istituì un sistema di tassazione che premiava gli investimenti sulle terre coltivate e che spinse i grandi proprietari ad aumentare la produzione di colture specializzate: cereali, riso e gelso. In campo religioso, soppresse il tribunale dell’Inquisizione, concesse agli ebrei il diritto al lavoro, abolì il Foro ecclesiastico, un tribunale che giudicava i reati commessi dai membri del clero, i quali non erano quindi soggetti alla giurisdizione civile, soppresse alcuni ordini religiosi e ne incamerò i beni per finanziare l’istruzione pubblica.
Pietro Leopoldo e il Granducato di Toscana
Destinate a durare furono anche le riforme promosse nel Granducato di Toscana da Pietro Leopoldo di Asburgo-Lorena, secondogenito di Maria Teresa: in campo economico, istituì la libertà di commercio interno dei grani. In campo giudiziario, emanò un nuovo codice penale (1786) che dava un’impronta più moderna all’amministrazione della giustizia e aboliva la tortura e la pena di morte.
Meno incisive furono le riforme negli altri stati italiani, in particolare nello Stato pontificio, uno dei più arretrati della penisola, e nel Regno di Napoli.
Le riforme nel Regno di Napoli
A Napoli la monarchia borbonica riuscì a realizzare solo riforme poco efficaci, benché l’Illuminismo partenopeo annoverasse personalità in grado di compiere analisi teoriche di alto livello, come Ferdinando Galiani (1729-1787), la cui opera Della moneta fu letta e discussa dagli economisti di tutta Europa.
La monarchia borbonica si rivelò inadeguata a modificare le secolari strutture della società meridionale: lo strapotere dei baroni e della chiesa, la mancanza di un ceto borghese produttivo, i mille vincoli giuridici posti alla libertà di commercio e di produzione.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali riforme introdotte da Maria Teresa d'Austria in Lombardia?
- In che modo Giuseppe II influenzò il sistema agricolo e religioso?
- Quali riforme furono attuate nel Granducato di Toscana da Pietro Leopoldo di Asburgo-Lorena?
- Perché le riforme nel Regno di Napoli furono meno efficaci rispetto ad altri stati italiani?
Maria Teresa d'Austria introdusse importanti riforme come l'istituzione del catasto nel 1759, che permise una tassazione diretta più equa, e promosse lo sviluppo della borghesia imprenditoriale.
Giuseppe II istituì un sistema di tassazione che incentivava la produzione agricola specializzata e apportò cambiamenti religiosi, come la soppressione del tribunale dell’Inquisizione e l'abolizione del Foro ecclesiastico.
Pietro Leopoldo di Asburgo-Lorena introdusse la libertà di commercio interno dei grani e un nuovo codice penale nel 1786, che aboliva la tortura e la pena di morte.
Le riforme nel Regno di Napoli furono meno efficaci a causa dell'inadeguatezza della monarchia borbonica nel modificare le strutture sociali esistenti, come lo strapotere dei baroni e della chiesa, e la mancanza di un ceto borghese produttivo.