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Concetti Chiave

  • La crisi sociale ed economica in Francia nel Settecento portò a manifestazioni e alla fuga dei nobili, mentre il re fu costretto a trasferirsi a Parigi per controllare la monarchia.
  • L'Assemblea nazionale costituente vide la formazione di nuove fazioni politiche, con la nascita della "destra" conservatrice e della "sinistra" progressista, segnando una svolta nel dibattito politico del tempo.
  • Le difficoltà economiche portarono alla confisca delle proprietà ecclesiastiche e all'emissione di assegnati, causando inflazione e penalizzando i ceti più deboli, mentre la borghesia fondiaria beneficiava.
  • Gli eventi del 1791, inclusa la fuga fallita del re, intensificarono la crisi tra monarchia e repubblica, culminando in repressioni violente come la tragedia di Campo di Marte e l'ascesa dei giacobini.
  • La creazione della Costituzione del 1793, ispirata da Rousseau, sancì il suffragio universale maschile e la sovranità popolare, ma il periodo del "grande terrore" vide il radicalizzarsi delle politiche di Robespierre.

Indice

  1. La carestia e la manifestazione
  2. Formazione di nuovi gruppi politici
  3. Crisi economica e confisca
  4. Tentata fuga di Luigi XVI
  5. La tragedia di Campo di Marte
  6. Promulgazione della Costituzione
  7. Nuova Assemblea legislativa
  8. Sanculotti e democrazia sociale
  9. Girondini e guerra europea
  10. Conflitto e seconda rivoluzione
  11. Comune insurrezionale e suffragio universale
  12. Nuova Assemblea Convenzione
  13. Condanna di Luigi XVI
  14. Coalizione antifrancese e crisi economica
  15. Insurrezione in Vandea
  16. Terza rivoluzione e dittatura rivoluzionaria
  17. Il grande terrore e Robespierre
  18. Fine del Terrore Giacobino
  19. Costituzione dell’anno III
  20. Congiura degli Eguali e Direttorio

La carestia e la manifestazione

Il popolo parigino stava soffrendo una carestia mentre a Versailles c’era ancora una vita ricca, così il 5 ottobre ebbe inizio una manifestazione di diecimila donne parigine e in seguito una maschile. Il re, che cominciò a riconoscersi non re di Francia ma re dei francesi, promise il pane agli affamati, mentre lui e la sua corte dovettero trasferirsi a Parigi per controllare meglio la monarchia e i nobili iniziarono a fuggire impanicati dalla fine dell’Antico Regime e dai nuovi orientamenti.

Formazione di nuovi gruppi politici

Nel corso del 1790 l’Assemblea nazionale costituente vide la formazione di nuovi gruppi nel Parlamento più articolati della precedente divisione tra aristocratici e patrioti. Iniziano quindi a definirsi la “destra” e la “sinistra” rispettivamente a seconda della natura conservatrice (nobili, antirivoluzionari e gli anglomani) e progressista (patrioti divisi tra costituzionali moderati e più radicati), in base alla loro posizione accanto al re. Fuori dal parlamento, invece, c'era il “Popolino” (secondo Marat del giornale L’Ami du Peuple) nobiltà controrivoluzionaria ma priva di rappresentanza. Il dibattito politico continuava negli allora detti “club” e società (gli odierni partiti, i più importanti erano “giacobini” discendenti dai bretoni e successivamente “società degli amici della Costituzione” che si divisero nei moderati “foglianti” guidati da La Fayette e nei radicali democratici che mantennero il nome originale e tra i quali c’era Maximilien de Robespierre. Poi c’erano i “cordiglieri” nati dalla “società degli amici dei diritti dell’uomo e del cittadino”, essi riunirono la sinistra democratica radicale e antimonarchica con Danton, Marat e Hébert. Questo associazionismo fu utile per il rinnovamento e per il controllo dei fermenti sociali.

Crisi economica e confisca

Intanto la crisi economica ereditata era grave e costringeva a ricorrere a prestiti fallimentari ed evitare le tassazioni, quindi si confiscarono le proprietà ecclesiastiche, pilastro dell’antico regime, che coprivano 2/3 dell’intero debito pubblico; per riavviare la vendita (l’offerta era maggiore della domanda) furono emessi buoni del Tesoro con un tasso d’interesse alto, detti assegnati, lo stato permise di usarli come carta moneta come anticipo per acquistare il patrimonio della chiesa. Una volta acquistata la terra gli assegnati dovevano essere ritirati e distrutti in fiducia con i cittadini, ma non avvenne e ciò provocò una svalutazione inflazionaria che influì soprattutto sui ceti più deboli, anche perché gli assegnati finirono per essere accostati o sostituiti alla moneta metallica. Migliorarono la loro posizione solo: borghesia fondiaria e contadini agiati che acquisirono grandi spazi tramite speculazione. L’assemblea cerca anche di cancellare ogni forma di autonomia ecclesiastica con la “costituzione civile del Clero” che rivedeva numeri e confini della diocesi, un provvedimento osteggiato sia dall’alto clero che dal basso e condannato da papa Pio VI, infatti tutti i preti e i vescovi che si rifiutarono vennero detti “refrattari” gli altri erano detti costituzionali.

Tentata fuga di Luigi XVI

I nobili che erano fuggiti formarono un fronte antirivoluzionario in difesa dell’ordine monarchico; nella notte tra il 20 e il 21 giugno 1791 poi Luigi XVI cercò di fuggire con la sua famiglia verso il nord, ma anche se travestito lo riconobbero, forse per la carrozza o forse per il suo volto sulla moneta, quando era a Varennes, intercettato fu riportato a Parigi.

La tragedia di Campo di Marte

Questa tentata fuga, che venne risolta come rapimento per paura delle conseguenze, accelerò la crisi e l’incompatibilità tra libertà e monarchia a favore della Repubblica. Si consumò poi la tragedia di Campo di Marte: l’operazione repubblicana indotta da dei giacobini contro una possibile monarchia costituzionale fu repressa sparando a 50 persone per ordine dello stesso La Fayette (Danton fuggì in Inghilterra e Marat rimase clandestino), i giacobini divennero più democratici una volta che Maximilien Robespierre iniziò ad esporsi.

Promulgazione della Costituzione

Il 3 settembre l’Assemblea promulgò la Costituzione, sancente uno stato liberale con diritti civili, il diritto di proprietà ma non per la “cosa pubblica” e quindi non per i diritti politici, infatti c’era una distinzione tra cittadino attivo e passivo come se la ricchezza determinasse la cittadinanza politica e la proprietà coincidesse con essa; il suffragio era ristretto su base censitaria e ciò ostacolava un’evoluzione democratica ma l’unità rivoluzionaria era ormai finita.

Nuova Assemblea legislativa

Nell’autunno del 1791 L’assemblea fu sciolta e venne eletta un’Assemblea legislativa con persone diverse su proposta di Robespierre che impediva la rieleggibilità dei deputati, perciò si formarono altri schieramenti, i foglianti ebbero la maggioranza e per loro, essendo finita la rivoluzione, bisognava ricostruire il paese con una monarchia costituzionale e l’egemonia borghese. I giacobini erano comunque ancora influenti in provincia e pensavano che la rivoluzione non fosse ancora finita, appoggiati dalle forze popolari che reclamavano l’estensione dei diritti in tutte gli aspetti.

Sanculotti e democrazia sociale

In questo subentrano i sanculotti (senza culotte tipica degli aristocratici) formati da gente meno agiata, quei cittadini passivi che costrinsero il re a bere in nome della costituzione e richiedevano il suffragio universale oltre alla regolazione statale del mercato (calmiere dei prezzi). Ciò portò la sinistra democratica a confrontarsi con i suoi obiettivi della democrazia sociale e i suoi metodi di violenza politica.

Girondini e guerra europea

Una parte importante la ebbero anche i girondini, simil-capitalisti, guidati dal giornalista Brissot e maturati nell’ambiente giacobino, essi provenivano dalla borghesia mercantile dinamica e moderna di Bordeaux e di Nantes che puntava all’economia a livello europeo. Una possibile guerra europea iniziò ad essere un affare, infatti i girondini la volevano per i ricavi economici, il re al contrario la voleva sperando di perderla in modo da far prevalere di nuovo la monarchia; Robespierre si oppose considerando la guerra come generatrice di caos in quel momento storico perché poteva aprire le porte a qualche ambizioso.

Conflitto e seconda rivoluzione

Ma nel 1792 il re fu indotto a sciogliere il governo dei foglianti a favore dei giacobini (con Brisot), inoltre a Vienna morì l’imperatore Leopoldo che evitava di andare contro la Francia e salì il bellicoso figlio Francesco II; tutto ciò provocò un conflitto per iniziativa della Francia che però era impreparata e dilaniata, i capi girondini che accusavano Marat e Robespierre di disfattismo antipatriottico, vedendo invece ora che avevano ragione, si rivolsero contro i traditori interni, chiedendo lo scioglimento della guardia del re, il quale però allontanò i ministri girondini sostituendoli con dei foglianti. il popolo e i sanculotti avviarono una seconda rivoluzione (vedeva Danton e Robespierre l'incorruttibile come esponenti), occuparono l’Assemblea e marciarono verso le Tuileries umiliando il re con il cappello frigio simbolo di rivoluzione, ormai si voleva sempre più abbattere la monarchia a favore della Repubblica grazie all’ascesa delle forze democratiche e una possibile “Convenzione” che rivedesse la costituzione; tutto si aggravò dopo la dichiarazione del “manifesto di Brunswick” che ammoniva i rivoluzionari di una futura vendetta esemplare, la lotta politica era accesa in città e migliaia di cittadini esclusi presero voce, inoltre si festeggiò il terzo anniversario della presa della Bastiglia.

Comune insurrezionale e suffragio universale

Il 9 agosto fu fondata una “Comune insurrezionale”, riconosciuta dall’Assemblea legislativa dopo che il re fu arrestato, quindi furono promesse nuove elezioni a suffragio universale.Come diceva Michel Vovelle si passò “dalla rivoluzione della Libertà a quella dell’Eguaglianza”. In Vandea, un dipartimento della bassa Loira, si manifestò una iniziativa controrivoluzionaria estesa a plebi contadine guidate dal clero e l’aristocrazia locali che inasprì il conflitto politico; c’erano interessi sociali nuovi rispetto alla prima rivoluzione soprattutto all'aspetto economico (venne introdotta la calmierazione).

Nuova Assemblea Convenzione

Con una bassissima affluenza alle urne, Viene eletta la nuova Assemblea Convenzione: decade la parte più conservatrice a favore del comune orientamento della “Repubblica una e indivisibile” (approvata il 21 settembre 1792) i girondini stanno a destra, i montagnardi (perché sedevano sui banchi superiori, tra cui Robespierre) a sinistra con giacobini e cordiglieri, al centro c’era la cosiddetta pianura o palude senza una chiara ideologia, infine gli strati popolari insieme ai sanculotti rimasero al di fuori.

Condanna di Luigi XVI

I girondini condannavano l’estremismo dei sanculotti e degli antiborghesi “arrabbiati” di Jacques Roux, come anche Robespierre, il quale privilegiava l'eguaglianza e la giustizia sociale alla libertà; il paradosso dei girondini stava nella coerenza di condannare il re convivente con il realismo politico che lo sconsigliava, invece Robespierre lo denunciava addirittura di tradimento con documenti segreti sulle sue responsabilità. Luigi XVI fu condannato a morte e il 21 gennaio 1793 decapitato nella piazza della Rivoluzione, sollecitando i nuovi valori di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza.

Coalizione antifrancese e crisi economica

Nel frattempo l’esercito aveva potuto redimersi con varie vittorie spinte dal patriottismo: la Convenzione promulgò la lotta per la libertà dopo che erano state ottenute Nizza, Savoia, Belgio e Renania e si procedette all'annessione dei nuovi territori ma non indipendenti. Nel 1793 si creò però una grande coalizione antifrancese che riprese possesso dei territori perduti durante la precedente offensiva, alla disfatta militare francese si aggiunse una crisi economica che inaspriva il conflitto sociale e indeboliva i girondini, oltre all’inflazione che aveva provocato un aumento dei prezzi colpendo i meno abbienti.

Insurrezione in Vandea

La fragilità del governo girondino fu manifestata dall’insurrezione in Vandea (già piena di controrivoluzionari) contro la coscrizione obbligatoria e l’arruolamento forzato, l’esercito però fece una repressione durissima, una strage di tutte queste persone tramite operazioni militari dette “colonne infernali” affidate al generale Turreau, rimasta nella storia tramite l’espressione “è avvenuta una vandea”.

Terza rivoluzione e dittatura rivoluzionaria

La Vandea obbligò i girondini ad affrontare la guerra civile, l’economia liberista infatti aveva aumentato il divario di ricchezza; così l’iniziativa politica passò in mano ai giacobini che proposero un Tribunale rivoluzionario e i comitati di vigilanza come quello della Salute pubblica (una sorta di organismo segreto indipendente dalla Convenzione), il quale spostò il potere dalla Convenzione (legislativo) al suo esecutivo che, secondo Robespierre, esercitava un “dispotismo della libertà" (ossimoro). Così, insieme anche ai sanculotti, prese avvio una terza rivoluzione che accusava dei deputati girondini di tradimento e ne chiedeva le deposizioni, c’era un clima di emergenza e violenza. Fu introdotto il maximum sui prezzi dei beni di prima necessità e rivista l’idea di cittadinanza politica: la costituzione dell’anno I, 24 giugno 1793, si ispirava direttamente Rousseau con sovranità popolare e suffragio universale maschile, il principio del diritto di proprietà era centrale. Avvenne poi una rivolta federalista da parte della borghesia mercantile e i girondini per la chiusura di alcuni mercati; si decise di attuare la Costituzione solo dopo la fine della guerra per potersi meglio difendere. Il nuovo governo giacobino dovette affrontare ancora la controrivoluzione e le spinte estremiste degli arrabbiati, così il leader Robespierre prese le redini del Comitato insieme a Carnot (mentre Danton fu escluso per troppa vicinanza con i traditori della patria), per riorganizzare l’esercito. Tutto ciò si trasformò in una dittatura rivoluzionaria infatti non c’era più il regime parlamentare e fu istituita una Commissione delle sussistenze per la vendita dei beni di prima necessità a prezzi controllati.

Il grande terrore e Robespierre

In questo periodo denominato “il grande terrore”, Robespierre fa emanare la legge dei sospetti (che punisce anche con denunce anonime) e cerca di cambiare tutto radicalmente: instaura il culto della ragione (una religione deista laica contro l’irrazionalismo, il “culto dell’essere supremo”), cambia il calendario per razionalizzarlo con le decadi e i mesi in base alle stagioni, cambiano le unità di misura. Sostanzialmente dalla ricerca della libertà si passa ad una eccessiva severità e intolleranza, ad esempio la repressione in Vandea vide esecuzioni di massa e intanto l’esercito francese usciva sempre più vittorioso dalle battaglie. I giacobini poi dovettero affrontare gli ultra democratici detti “esagerati” alla loro sinistra, mentre sanculotti e arrabbiati dissentivano sul comitato salute pubblica, perciò Robespierre li fece uccidere in quanto oppositori, come anche Danton insieme ad un importante giornalista e gli indulgenti.

Fine del Terrore Giacobino

Le vittorie militari man mano divennero la via d’uscita da questa situazione, infatti si unirono contro i giacobini diverse forze che con un colpo di stato ghigliottinarono Robespierre e i suoi alleati. I Termidoriani sono i principali esponenti che, nel 1794, hanno aderito alla congiura contro il Comitato di salute pubblica con a capo Robespierre.

Costituzione dell’anno III

Si diffuse il fenomeno della gioventù dorata associazione che si riunivano in bande armate per dare la caccia ai giacobini. Dopo la fine del Terrore Giacobino, a capo della Francia era rimasta la parte più moderata della Convenzione, la quale si trovava di fronte ad un periodo di instabilità socio-economica, causata da un aumento rapido dell’Inflazione.In alcuni dipartimenti della Francia si scatenò il Terrore bianco. Diversamente dalla precedente, la costituzione dell’anno III viene applicata e resta la Costituzione della Rivoluzione francese fino all’avvento di Napoleone. Ad essa si premette una Dichiarazione dei doveri e Per evitare la dittatura si stabilì una separazione dei poteri. Il potere legislativo fu affidato ad un parlamento bicamerale: il Consiglio dei Cinquecento che proponeva le leggi e il Consiglio degli Anziani che approvava o respingeva le leggi proposte dai Cinquecento. L’esecutivo viene dato al Direttorio, un gruppo di 5 persone, una sorta di Consiglio dei Ministri che deve fare le leggi e mantenere l’ordine. Il timore della ripresa della destra è così forte che la Convenzione, prima di varare la Costituzione nel ’95, impone una legge in base alla quale i 2/3 del legislativo composto dal Consiglio dei 500 e dal Consiglio degli anziani debba essere eletto necessariamente fra i membri della Convenzione che aveva condannato a morte Robespierre. Questa nuova idea politica non venne accolta positivamente dalla popolazione, tanto che vi furono diverse insurrezioni, tentate per abbattere il nuovo sistema politico.

Congiura degli Eguali e Direttorio

In questo periodo emerse un gruppo radicale che faceva capo a Gracco Babeuf, il quale affermava l’uguaglianza fra tutti gli uomini. Babeuf si fece promotore della Congiura degli Eguali. La congiura fallì e Babeuf venne condannato a morte. Di fronte a queste difficoltà, il regime del Direttorio cercò un rafforzamento del proprio prestigio sui campi di battaglia. Il piano militare prevedeva di colpire al cuore l’Austria con un attacco su due fronti: dalla Renania e dall’Italia.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali della manifestazione del 5 ottobre a Parigi?
  2. La manifestazione del 5 ottobre fu causata dalla carestia che colpiva il popolo parigino, mentre a Versailles si continuava a vivere nel lusso.

  3. Come si svilupparono le divisioni politiche all'interno dell'Assemblea nazionale costituente nel 1790?
  4. Nel 1790, all'interno dell'Assemblea nazionale costituente, si formarono nuovi gruppi politici, con la nascita della "destra" conservatrice e della "sinistra" progressista, basate sulla loro posizione accanto al re.

  5. Quali furono le conseguenze economiche della confisca delle proprietà ecclesiastiche?
  6. La confisca delle proprietà ecclesiastiche portò a una svalutazione inflazionaria, colpendo soprattutto i ceti più deboli, mentre la borghesia fondiaria e i contadini agiati migliorarono la loro posizione.

  7. Quali furono le reazioni alla tentata fuga di Luigi XVI nel giugno 1791?
  8. La tentata fuga di Luigi XVI accelerò la crisi tra libertà e monarchia, portando a una maggiore spinta verso la Repubblica e culminando nella tragedia di Campo di Marte.

  9. Come si evolse il governo francese dopo la caduta di Robespierre?
  10. Dopo la caduta di Robespierre, il governo francese passò a una fase più moderata con la Costituzione dell'anno III, che stabilì una separazione dei poteri e un sistema di governo basato sul Direttorio.

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