Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • La Controriforma, guidata da papa Pio V, mirava a recuperare la credibilità della Chiesa e a eliminare il dissenso culturale e religioso.
  • Durante il papato di Paolo IV, l'Inquisizione e l'Indice dei libri proibiti furono potenziati per identificare e punire l'eresia.
  • La Chiesa emanò norme severe contro gli Ebrei, costringendoli a vivere nei ghetti e limitando fortemente le loro attività e diritti.
  • La repressione della Chiesa colpiva non solo i protestanti, ma anche musulmani, ebrei e chiunque fosse sospettato di eresia, spesso utilizzando la tortura.
  • L'Autodafè era una cerimonia pubblica della Chiesa spagnola per leggere le condanne degli eretici e eseguire le relative punizioni.

Indice

  1. L'applicazione dei decreti tridentini
  2. Il ruolo dell'Inquisizione e dell'Indice
  3. La nascita del ghetto e le restrizioni
  4. La lotta contro gli eretici

L'applicazione dei decreti tridentini

L’applicazione dei decreti del Concilio di Trento (Professione di fede tridentina) pubblicati da papa Pio V rese operativa la Controriforma, il progetto della Chiesa era orientato in due direzioni:

• Riacquistare la credibilità perduta attraverso un maggior controllo del clero;

• Sradicare con ogni mezzo il dissenso culturale e quelle forme di religiosità popolare che si allontanavano dalla dottrina ufficiale.

Il ruolo dell'Inquisizione e dell'Indice

Durante il papato di Paolo IV:

- fu dato il massimo sviluppo all’attività del tribunale dell’Inquisizione, che doveva giudicare e punire le persone sospette di eresia;

- fu istituita la congregazione dell’Indice dei libri proibiti, che doveva individuare i testi ritenuti eretici e impedirne la pubblicazione: i libri invece ammessi dalla Chiesa dovevano avere l’approvazione dell’autorità ecclesiastica, espressa con la dicitura imprimatur, che significa “si stampi”.

Finirono così all’indice il Decameron di Boccaccio, il Principe di Macchiavelli e tutta l’opera di Erasmo da Rotterdam.

La nascita del ghetto

La nascita del ghetto e le restrizioni

Nell’età della Controriforma la Chiesa fu particolarmente severa nei confronti degli Ebrei.

Papa Paolo IV emanò delle regole nei confronti degli Ebrei:

• tutti gli Ebrei che risiedevano nello Stato pontificio erano costretti a trasferirsi nei ghetti, cioè quartieri a loro riservati;

• gli Ebrei erano costretti a portare un segno di riconoscimento, un cappello chiaro per gli uomini e un indumento chiaro per le donne;

• non potevano possedere case e terreni;

• non potevano svolgere alcun commercio, tranne quello degli stracci e dei vestiti usati;

• in ogni ghetto era prevista soltanto una sinagoga (il luogo di culto degli Ebrei).

La lotta contro gli eretici e gli infedeli

La lotta contro gli eretici

Dopo paolo IV la tendenza non cambiò. La repressione della Chiesa colpì i protestanti, i musulmani, gli ebrei e chiunque fosse sospettato di eresia.

Era sufficiente una semplice denuncia per essere indagati e l’Inquisizione non esitava a ricorrere alla tortura per obbligare alla confessione.

Questo termine deriva dalla lingua portoghese e significa letteralmente “atto di fede”. Indicava la cerimonia con cui l’Inquisizione spagnola leggeva pubblicamente le condanne degli eretici ed eseguiva la punizione che era stata stabilita per loro.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale della Chiesa durante la Controriforma?
  2. L'obiettivo principale della Chiesa durante la Controriforma era riacquistare la credibilità perduta attraverso un maggior controllo del clero e sradicare il dissenso culturale e le forme di religiosità popolare che si allontanavano dalla dottrina ufficiale.

  3. Quali misure furono adottate contro gli Ebrei durante l'età della Controriforma?
  4. Durante l'età della Controriforma, gli Ebrei furono costretti a vivere nei ghetti, portare segni di riconoscimento, non possedere case o terreni, e limitarsi a specifici commerci. Inoltre, era prevista una sola sinagoga per ghetto.

  5. Che cos'è l'Autodafè e quale ruolo aveva nell'Inquisizione?
  6. L'Autodafè, termine portoghese che significa "atto di fede", era la cerimonia in cui l'Inquisizione spagnola leggeva pubblicamente le condanne degli eretici ed eseguiva le punizioni stabilite per loro.

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