Concetti Chiave
- Il Regno di Napoli, dominio spagnolo dal 1503, fu governato dai viceré fino al 1713, imponendo forti tasse per finanziare le guerre spagnole.
- Nonostante lo sviluppo urbanistico sotto il viceré Pedro Alvarez de Toledo, Napoli soffrì di grave povertà e pessime condizioni igieniche.
- L'epidemia di peste del 1656 devastò Napoli, uccidendo oltre 400.000 abitanti a causa della mancanza di sviluppo economico e di infrastrutture sanitarie.
- Nelle regioni periferiche, le pesanti tasse e l'assenza di investimenti dei nobili bloccarono lo sviluppo economico e favorirono la diffusione della malaria.
- Nonostante le difficoltà, furono realizzate opere pubbliche come la via regia e un sistema difensivo costiero, che però non compensarono i danni economici.
Indice
Il regno di Napoli sotto il dominio spagnolo
L’Italia meridionale, isole escluse, costituiva il Regno di Napoli, dominio spagnolo dal 1503. Il regno fu governato per conto dei re di Spagna dai viceré fino al 1713. I viceré avevano un potere molto ampio e, come in tutti i domini spagnoli, imposero forti tasse per sostenere le spese delle guerre che la Spagna stava conducendo in Europa.
Le tasse e l’esclusione dal potere provocarono alcune rivolte contro la Spagna (Napoli, 1547; Puglia e Napoli, 1647-1648; Napoli, 1701) che però non modificarono la situazione.Sviluppo e miseria a Napoli
Napoli, la capitale del regno, conobbe un periodo di sviluppo, con importanti interventi edilizi, in particolare sotto il viceré Pedro Alvarez de Toledo (1556-1558). Egli fece costruire la via che ancora porta il suo nome e i quartieri ad ovest di tale via, i cosiddetti quartieri spagnoli.
Tra il Cinquecento e il Settecento, Napoli fu una delle principali città d’Europa, e la presenza della corte garantì un rapido aumento della popolazione. Tuttavia, non vi fu uno sviluppo economico adeguato alla crescita demografica, e la città soffrì di grande miseria. La povertà e le condizioni igieniche scadenti favorirono la diffusione della tremenda epidemia di peste che nel 1656 uccise oltre 400.000 abitanti.
Devastazione nelle regioni periferiche
Nelle regioni periferiche del regno, come Puglia, Calabria, Basilicata, e nelle aree interne e costiere della Campania, gli effetti del governo spagnolo furono devastanti. Le pesanti tasse bloccarono lo sviluppo economico, e molti territori furono dati in feudo ai nobili, di origine spagnola o locale, che però risiedevano a Napoli e non investivano nei loro possedimenti. Le incursioni turche provocarono una crisi del commercio e l’abbandono delle coste ioniche ed adriatiche, dove si formarono paludi e si diffuse la malaria.
Venne realizzata alcune opere pubbliche, come la via regia, che univa Napoli alla Puglia, aperta dal viceré Alvarez Toledo, e un sistema difensivo lungo le coste pugliesi, ma queste iniziative non riuscirono a compensare i danni economici causati dal dominio spagnolo.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze del dominio spagnolo sul Regno di Napoli?
- Quali furono gli sviluppi urbanistici significativi a Napoli durante il periodo dei viceré?
- Quali furono le conseguenze della peste del 1656 a Napoli?
Il dominio spagnolo portò a pesanti tasse per finanziare le guerre spagnole, causando rivolte e ostacolando lo sviluppo economico, specialmente nelle regioni periferiche.
Sotto il viceré Pedro Alvarez de Toledo, furono costruiti importanti interventi edilizi, come la via che porta il suo nome e i quartieri spagnoli, contribuendo allo sviluppo urbano della capitale.
La peste del 1656, favorita dalla povertà e dalle scarse condizioni igieniche, causò la morte di oltre 400.000 abitanti, aggravando ulteriormente la situazione di miseria nella città.