Concetti Chiave
- Ottavio Farnese governò con durezza, appoggiandosi al popolo contro la nobiltà, che complottò con Ferrante Gonzaga per assassinarlo.
- Dopo l'assassinio di Ottavio, Ferrante Gonzaga tentò di occupare le città di Parma e Piacenza, ma riuscì a ottenere solo Piacenza.
- Le relazioni tra Carlo V e il papa si deteriorarono a causa delle tensioni religiose e territoriali, con Paolo III che cercò di difendere Roma.
- Ottavio Farnese cercò di riottenere il ducato avvicinando Ferrante Gonzaga, accettando persino di riceverlo come feudo imperiale.
- La morte di Paolo III, dopo un accesso di collera contro i nipoti, segnò la fine delle sue politiche nepotistiche e territoriali.
Indice
La congiura contro Ottavio Farnese
Ottavio Farnese governò con durezza appoggiandosi al popolo contro la nobiltà che non tardò a ordire una congiura contro di lui con l'appoggio di Ferrante Gonzaga, governatore di Milano. Il 10 settembre 1547 i congiurati penetrarono nella cittadella di Panna, sorpresero il duca che stava banchettando con i suoi cortigiani, lo pugnalarono e gettarono da una finestra il cadavere nel fossato.
Le tensioni tra Carlo V e il papa
Il giorno 12 il Gonzaga tentò di occupare le due città ma poté avere soltanto Piacenza, della quale il papa subito chiese la restituzione a Carlo v. Questi pretese invece anche la cessione di Parma e le relazioni tra lui e il papa, aggravate anche sul terreno religioso a causa dei dissidi per il concilio e dell' interim della dieta di Augusta, continuarono a deteriorarsi. Per il timore, probabilmente infondato, di un attacco degli imperiali Paolo III diede disposizioni per la difesa di Roma e tentò inutilmente di promuovere una lega antispagnola per la liberazione d'Italia avviando trattative con la Francia e con Venezia.
Le trattative di Ottavio Farnese
All'inizio del 1549 Ottavio Farnese, con l'appoggio del fratello cardinale Alessandro, avvicinò Ferrante Gonzaga, l'istigatore dell'assassinio di Pierluigi, per riavere a qualsiasi condizione il ducato. Intanto Paolo III inaspettatamente decise di restituire Parma e Piacenza alla Chiesa e in ottobre mandò a Parma truppe al comando di Camillo Orsini per prendere possesso della città in nome della Santa Sede. Ottavio, che ricopriva la carica di gonfaloniere della Chiesa, tentò di prevenire la spedizione dell'asini, ma non vi riuscì e senza alcun esito si propose a Parma signore o governatore del ducato. Quindi continuò a trattare con il Gonzaga che gli pose come condizione per il conferimento del ducato di riceverlo come feudo imperiale.
La morte di Paolo III
Ottavio scrisse al cardinale Alessandro che avrebbe accettato quella condizione se il papa avesse insistito nella sua decisione. Il 5 novembre Alessandro lesse la lettera al nonno e questi, intuendo che i due nipoti si erano accordati contro di lui, ebbe un violentissimo accesso di collera. Pochi giorni dopo Paolo III fu preso da una forte febbre e il 10 novembre 1549 morì rimproverandosi fino all'ultimo gli eccessi del suo nepotismo.
Domande da interrogazione
- Quali furono le circostanze dell'assassinio di Ottavio Farnese?
- Come reagì il papa Paolo III alla situazione politica dopo l'assassinio di Ottavio Farnese?
- Quali furono le conseguenze della decisione di Paolo III di restituire Parma e Piacenza alla Chiesa?
Ottavio Farnese fu assassinato il 10 settembre 1547 da congiurati che, con l'appoggio di Ferrante Gonzaga, penetrarono nella cittadella di Panna e lo pugnalarono mentre banchettava con i suoi cortigiani.
Paolo III tentò di difendere Roma e promuovere una lega antispagnola, avviando trattative con la Francia e Venezia, e decise di restituire Parma e Piacenza alla Chiesa.
Ottavio Farnese cercò di riottenere il ducato avvicinandosi a Ferrante Gonzaga e accettando di riceverlo come feudo imperiale, mentre Paolo III morì poco dopo, rimproverandosi il suo nepotismo.