Concetti Chiave
- Elisabetta I Tudor, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, seguì politiche anglicane e assolutistiche, consolidando il regno durante il suo regno.
- La regina promosse l'anglicanesimo attraverso l'atto di uniformità e riaffermò la superiorità della corona sulla chiesa con l'atto di supremazia.
- Maria Stuart, pretendente al trono, complottò contro Elisabetta ma fu imprigionata e giustiziata dopo essere stata scoperta.
- L'opposizione alla regina veniva sia dai cattolici sia dai puritani calvinisti, che proponevano una chiesa più democratica e indipendente dal sovrano.
- Elisabetta promosse lo sviluppo economico e coloniale, istituendo la Compagnia delle Indie con monopolio sui traffici oceanici.
Indice
Ascesa e regno di Maria I
Alla morte di Enrico VIII salì al trono il figlio giovanissimo Edoardo vi ma presto morì e vi si susseguì Maria I Tudor, detta la cattolica, figlia di Enrico VIII e la prima moglie Caterina d’aragona. Maria voleva restaurare il cattolicesimo in Inghilterra e iniziò una persecuzione dei protestanti per cui prese l’appellativo di Bloody Mary.
Regno di Elisabetta I
Dopo di Maria Tudor, salì al trono Elisabetta I (figlia del re e di Anna Bolena) che seguì le linee assolutistiche e anglicane del padre. Durante il regno di Elisabetta i il regno visse una stagione di sviluppo economico e culturale. La politica religiosa invece era mirata al consolidamento dell’anglicanesimo e con l’atto di uniformità, mise in vigore il testo di preghiere ufficiale che doveva essere utilizzato nei culti della religione anglicana. Anche ella, con l’atto di supremazia, riaffermò la superiorità della corona sulla chiesa inglese.
Intrighi contro Elisabetta I
l’opposizione cattolica era appoggiata da intrighi di Roma da cui infatti provenne la scomunica della regina ma anche dalla spagna, regnata da filippo ii che voleva sposarla per mantenere l’inghilterra legata alla politica spagnola. Ella ovviamente rifiutò di sposare il re e inoltre decise di rinunciare a qualsiasi matrimonio poiché non voleva farsi condizionare dal matrimonio nell’opera della sovranità. Filippo ii, preso dalla rabbia, decise di iniziare i progetti per cercare di detronizzare la regina.
Maria Stuart e la successione
Al centro degli intrighi “papisti” contro la regina Elisabetta c’era maria stuart che rivendicava il diritto alla precedenza nella successione a Bloody Mary rispetto a Elisabetta poiché la mamma di quest’ultima era stata ripudiata dal re. Maria stuart era figlia del nipote di Enrico VIII, re di Scozia. Ella salì al trono in Scozia ma fu costretta dai calvinisti ad abdicare e a lasciare il trono al figlio Giacomo e a fuggire in Inghilterra. Qui, fu imprigionata dalla regina Elisabetta ma ciò non impedì che ella poté ricevere ampia libertà di manovra per complottare contro la sovrana. Venne scoperta e giustiziata.
Conflitti religiosi e calvinismo
la scelta anglicana della regina Elisabetta era animata dall'esigenza di rafforzare la monarchia e suscitò l’avversione dei cattolici ma anche dei protestanti (dei seguaci del calvinismo chiamati puritani perché si proponevano di realizzare il messaggio evangelico nella sua purezza). Essi si opposero perché vedevano la struttura della chiesa più democratica e non gerarchica, in cui l’autorità non discendeva da un sovrano ma dalla comunità di fedeli. Secondo alcuni calvinisti, chiamati gli indipendenti, ciascuna comunità doveva essere autonoma e libera di onorare Dio nel modo che preferivano. Altri calvinisti invece accettavano che ci fosse un’organizzazione ecclesiastica unitaria ma non volevano che essa dipendesse dal re.
il calvinismo puritano aveva la sua roccaforte tra i professori dell’università di oxford. I ceti produttivi accettavano del calvinismo la valorizzazione dell’impegno del lavoro e del successo professionale.
Politica economica e coloniale
la regina inoltre seppe come guadagnarsi il consenso dei ceti sociali emergenti attratti dal calvinismo, attuando una politica di sostegno dello sviluppo economico e all’espansione coloniale.
importante fu la costituzione della compagnia delle indie cioè una compagnia commerciale a cui la regina concesse il monopolio dei traffici oceanici.
Domande da interrogazione
- Chi salì al trono dopo la morte di Enrico VIII?
- Qual era l'obiettivo principale della politica religiosa di Elisabetta I?
- Quali furono le conseguenze del rifiuto di Elisabetta I di sposare Filippo II di Spagna?
- Chi era Maria Stuart e quale ruolo ebbe negli intrighi contro Elisabetta I?
- Come riuscì Elisabetta I a guadagnarsi il consenso dei ceti sociali emergenti?
Dopo la morte di Enrico VIII, salì al trono il figlio Edoardo VI, seguito da Maria I Tudor e infine da Elisabetta I.
L'obiettivo principale della politica religiosa di Elisabetta I era il consolidamento dell'anglicanesimo, riaffermando la superiorità della corona sulla chiesa inglese.
Il rifiuto di Elisabetta I di sposare Filippo II portò quest'ultimo a progettare di detronizzare la regina, alimentando tensioni politiche tra Inghilterra e Spagna.
Maria Stuart era la figlia del nipote di Enrico VIII e rivendicava il diritto alla successione al trono. Fu al centro degli intrighi contro Elisabetta I, ma venne imprigionata e giustiziata.
Elisabetta I guadagnò il consenso dei ceti sociali emergenti attuando una politica di sostegno allo sviluppo economico e all'espansione coloniale, come dimostrato dalla costituzione della Compagnia delle Indie.