Concetti Chiave
- Luigi XVI, nonostante il giuramento di fedeltà alla Costituzione, tentò di fuggire, aumentando la sfiducia nei suoi confronti.
- La fuga del re, fermato a Varennes, segnò la perdita di credibilità della monarchia come istituzione unificante dello Stato.
- L'Assemblea legislativa, riunitasi il 1° ottobre 1791, era composta da nuovi membri, seguendo un decreto che impediva la rielezione dei membri dell'Assemblea nazionale.
- Nell'Assemblea, si formarono due schieramenti politici: moderati (destra) favorevoli alla monarchia costituzionale e radicali (sinistra) sostenitori della repubblica democratica.
- I giacobini, guidati da Robespierre e Danton, e i girondini, più radicali, emersero come principali gruppi della sinistra nell'Assemblea.
Indice
Luigi XVI e la fuga fallita
Luigi XVI giurò fedeltà alla Costituzione, ma al tempo stesso tramava in segreto per riprendere il potere. La sfiducia e il sospetto da tempo circondavano la figura del re: questi timori sembrarono trovare conferma il 20 giugno 1791, quando Luigi XVI fu fermato presso Varennes mentre tentava di raggiungere i Paesi Bassi austriaci, dove regnava il fratello della regina Maria Antonietta, sua consorte, Leopoldo II. Il sovrano fu scoperto e ricondotto a Parigi e accolto da una folla ostile: la monarchia aveva perso ogni credibilità quale istituzione capace di garantire coesione alla nazione.
L'assemblea legislativa e le sue fazioni
Il 1° ottobre 1791 si riunì l'Assemblea legislativa, un parlamento costituito interamente da uomini nuovi, perchè un decreto aveva stabilito che i membri dell'Assemblea nazionale non potevano essere rieletti. Nell'Assemblea legislativa non esistevano veri e propri partiti, ma si erano formate due aree politiche ben definite: un'area di orientamento moderato, che sedeva alla destra della presidenza, e un'area più radicale, che sedeva a sinistra; nacque in quell'occasione la distinzione tra "destra" e "sinistra" che ancora oggi contraddistingue gli schieramenti politici.
La destra e i foglianti
La destra era favorevole alla monarchia costituzionale ed era composta da 264 deputati che si iscrissero al gruppo dei foglianti, così chiamato dall'omonimo convento francescano nel quale si riunivano.
La sinistra e i giacobini
I 136 deputati della sinistra, quasi tutti iscritti al gruppo dei giacobini, aspiravano ad una repubblica democratica, nella quale tutti i cittadini, senza distinzione di censo, potessero partecipare alla vita politica. I giacobini erano un gruppo di rivoluzionari che, nel 1789, si riunivano nel convento dei domenicani (in francese jacobins) della rue Saint-Honorè di Parigi. Alla loro guida emersero le forti personalità di Maximilien de Roberspierre e Georges-Jacques Danton. Il gruppo aveva in origine un orientamento monarchico-costituzionale ma, a seguito di varie scissioni, divenne il più intransigente sostenitore della repubblica democratica.
I girondini e il centro
Nella sinistra emerse un gruppo di giovani e brillanti oratori eletti nel dipartimento della Gironda, da cui il nome di "girondini"; essi erano avvocati, professori e giornalisti che sostenevano gli obiettivi più radicali della rivoluzione.
Al centro dell'Assemblea si collocò un gruppo di 345 deputati, "indipendenti" o "costituzionali", che si dichiaravano fedeli alla rivoluzione, ma non esprimevano nè linee politiche definite nè personalità di rilievo all'interno del loro partito.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze del tentativo di fuga di Luigi XVI?
- Come si formò la distinzione tra "destra" e "sinistra" nell'Assemblea legislativa?
- Chi erano i giacobini e quale ruolo ebbero nell'Assemblea legislativa?
Il tentativo di fuga di Luigi XVI, fermato a Varennes, confermò i sospetti sulla sua lealtà e portò alla perdita di credibilità della monarchia come istituzione capace di garantire coesione alla nazione.
La distinzione tra "destra" e "sinistra" nacque nell'Assemblea legislativa del 1791, con la destra favorevole alla monarchia costituzionale e la sinistra che aspirava a una repubblica democratica.
I giacobini erano un gruppo di rivoluzionari che aspiravano a una repubblica democratica e, guidati da Robespierre e Danton, divennero i più intransigenti sostenitori di tale obiettivo nell'Assemblea legislativa.