Concetti Chiave
- La seconda metà del XVI secolo in Francia fu caratterizzata da una grave crisi istituzionale, dovuta all'instabilità della dinastia regnante e alle guerre di religione tra cattolici e ugonotti.
- La guerra dei tre Enrichi coinvolse il re Enrico III, l'ugonotto Enrico di Borbone e il cattolico Enrico di Guisa, culminando con l'ascesa di Enrico IV al trono e l'editto di Nantes che garantì diritti agli ugonotti.
- Enrico IV operò riforme politiche che concessero uguali diritti a cattolici e ugonotti, ma i compromessi religiosi crearono tensioni con l'aristocrazia protestante.
- Il cardinale Richelieu, consigliere di Luigi XIII, consolidò il potere monarchico, ridimensionando le concessioni agli ugonotti e rafforzando l'autorità centrale a scapito della nobiltà.
- Giulio Mazarino continuò la politica di Richelieu durante la reggenza di Luigi XIV, superando le resistenze nobiliari e consolidando il controllo della corona fino all'ascesa del giovane re.
Indice
Crisi istituzionale in Francia
La seconda metà del XVI secolo fu per la Francia un periodo di grave crisi istituzionale, dovuto in primo luogo all’instabilità della dinastia regnante. Carlo IX divenne re a soli dieci anni, dopo la morte accidentale del padre Enrico II e del fratello quindicenne Francesco II.
Per la sua giovane età si ricorse alla reggenza della madre, Caterina de’ Medici, che tuttavia fu osteggiata dal popolo in quanto donna e perché mezza straniera.Conflitti religiosi e politici
La Francia viveva in quegli anni le ripercussioni della riforma protestante: i calvinisti locali, detti ugonotti, erano sempre più numerosi, nonostante le persecuzioni attuate contro di loro. I cattolici non tolleravano il dualismo religioso e, malgrado i tentativi di pacificazione di Caterina de’ Medici, repressero i protestanti. Con il massacro di Vassy ebbe inizio una feroce guerra di religione, che avrebbe segnato la Francia per il resto del secolo. L’editto di Amboise, che riconosceva agli ugonotti il diritto di culto, non salvò la situazione, così come la successiva pace di Saint-Germain. Al contrario, le concessioni fatte ai protestanti finirono per indebolire le forze cattoliche, che perso ormai il sostegno della classe regnante organizzarono nuove azioni violente (massacro di San Bartolomeo).
Guerra dei tre Enrichi
Quando al giovane sovrano Carlo IX si sostituì il fratello Enrico III di Valois, la Francia era nel caos. Lo scontro tra cattolici e protestanti era mutato in una lotta tra casate nobiliari, cui interessava la conquista del trono, oltre al sopravvento nella disputa religiosa. Fu la cosiddetta guerra dei tre Enrichi, dal nome dei principali contendenti: il re Enrico III, l’ugonotto Enrico di Borbone e il cattolico Enrico di Guisa. Quest’ultimo fu assassinato per volere del sovrano, cui spettò la stessa sorte per mano cattolica. Salito al trono come Enrico IV, Enrico di Borbone dovette conquistare il paese con la forza. Per risolvere la crisi religiosa si convertì al cattolicesimo e attraverso l’editto di Nantes riconobbe agli ugonotti pieni diritti politici e spirituali, purché lo riconoscessero il sovrano legittimo di Francia.
Riforme di Enrico IV
Enrico IV riformò l’assetto politico della Francia, e riconobbe a cattolici e ugonotti uguali possibilità nell’ambito delle cariche pubbliche. In realtà, i compromessi da lui raggiunti per appianare i contrasti religiosi fecero dell’aristocrazia protestante una sorta di Stato nello Stato, indipendente e spesso avverso alla corona. Il regno di Enrico IV portò, comunque, a progressi significativi in campo economico e la società francese abbandonò lentamente le antiche strutture di origine feudale.
Ascesa di Luigi XIII
Enrico IV di Francia morì nel 1610, quando il figlio Luigi XIII aveva solo nove anni. Il trono fu retto dalla madre del re, Maria de’ Medici, che tuttavia non seppe mantenere il prestigio e la stabilità della corte francese: le tensioni interne crebbero e si accese la disputa tra il Terzo Stato e le classi agiate sui privilegi della borghesia.
Richelieu e la centralizzazione
Quando Luigi XIII salì ufficialmente al trono, nel 1617, emarginò la madre e nominò suo consigliere il futuro cardinale Armand Jean du Plessis, duca di Richelieu. Questi divenne presto il vero dominatore e arbitro della politica francese: proseguì l’iniziativa di Enrico IV e realizzò un concetto di sovranità moderno e spersonalizzato, poiché con lui il potere monarchico non si identificava unicamente con la figura del re. Richelieu compì un atto di forza verso la nobiltà per ripristinare il ruolo centrale della corona e represse il movimento degli ugonotti. Con l’editto di grazie il cardinale ridimensionò le concessioni rivolte ai protestanti dall’editto di Nantes di Enrico IV.
Mazarino e la fronda
A Richelieu succedette la figura analoga di Giulio Mazarino, poiché in poco tempo sia il cardinale, sia il re morirono, e l’erede Luigi XIV era troppo giovane per governare. Mazarino proseguì la politica di Richelieu, ma ben presto i suoi progetti legislativi lo posero in contrasto con una fronda parlamentare legata all’aristocrazia. Lo scontro rientrò non appena la fronda ebbe ottenuto ciò che chiedeva, ma si riaccese quando altri nobili cercarono di estromettere il cardinale dal governo. La cosiddetta fronda dei principi fu sconfitta e Mazarino poté riprendere la reggenza fino all’ascesa di Luigi XIV.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali delle guerre di religione in Francia nel XVI secolo?
- Chi erano i tre Enrichi coinvolti nella guerra dei tre Enrichi?
- Come cercò Enrico IV di risolvere la crisi religiosa in Francia?
- Quale ruolo ebbe il cardinale Richelieu nella politica francese?
- Quali furono le conseguenze della reggenza di Mazarino?
Le guerre di religione in Francia furono causate principalmente dall'instabilità della dinastia regnante e dalle tensioni tra cattolici e protestanti, in particolare gli ugonotti, che erano perseguitati nonostante i tentativi di pacificazione.
I tre Enrichi erano Enrico III di Valois, il re di Francia; Enrico di Borbone, l'ugonotto; ed Enrico di Guisa, il cattolico. La guerra tra loro era sia per il trono che per il sopravvento nella disputa religiosa.
Enrico IV cercò di risolvere la crisi religiosa convertendosi al cattolicesimo e promulgando l'editto di Nantes, che riconosceva agli ugonotti pieni diritti politici e spirituali, a condizione che lo riconoscessero come sovrano legittimo.
Il cardinale Richelieu divenne il vero dominatore della politica francese, proseguendo l'iniziativa di Enrico IV e realizzando un concetto di sovranità moderno. Rafforzò il potere monarchico e represse il movimento degli ugonotti.
Durante la reggenza di Mazarino, ci furono scontri con la fronda parlamentare e l'aristocrazia, ma riuscì a mantenere il controllo fino all'ascesa di Luigi XIV, continuando la politica di Richelieu.