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Concetti Chiave

  • La pace di Augusta del 1555 evitò guerre di religione in Germania, ma non risolse la frammentazione politica ed economica dell'Impero.
  • Il conflitto religioso si riaccese all'inizio del 1600 con la formazione dell'Unione evangelica e della Lega Cattolica, culminando nella battaglia della Montagna Bianca nel 1620.
  • Ferdinando II cercò di restaurare il cattolicesimo e aumentare il potere asburgico, provocando reazioni di Svezia e Francia che portarono a guerre europee.
  • La pace di Vestfalia del 1648 segnò il crollo del progetto politico-religioso asburgico, consolidando il calvinismo e ridisegnando il panorama politico europeo.
  • Filippo II di Spagna, campione della Controriforma, governò con poteri assoluti, ma affrontò crisi economiche e tensioni nei Paesi Bassi, culminate nella formazione della Repubblica delle sette Province Unite.

Indice

  1. La pace di Augusta e la frammentazione
  2. La controriforma e le tensioni religiose
  3. La defenestrazione di Praga e le coalizioni
  4. La guerra dei trent'anni e la pace di Vestfalia
  5. Filippo II e il suo regno autoritario
  6. La pirateria e le tensioni nel Mediterraneo
  7. La battaglia di Lepanto e le sue conseguenze
  8. La rivolta dei Paesi Bassi

La pace di Augusta e la frammentazione

Con la pace di Augusta (1555) la Germania aveva evitato le guerre di religione, ma l’Impero era un agglomerato informe che faticava a svilupparsi economicamente.

Alla estrema frammentazione politica si aggiungeva una frammentazione religiosa.

La vita economica risultava imbrigliato in una dimensione regionale.

L’Imperatore Massimiliano II era piuttosto tollerante verso i luterani inoltre, dopo Augusta, il protestantesimo aveva attecchito in molte realtà, anche per un accaparramento dei beni della chiesa cattolica.

La controriforma e le tensioni religiose

Il passaggio dalla tolleranza alla Controriforma, nei possedimenti asburgici, però non tardò e si realizzò in modi e tempi diversi a partire dal 1580.

All'inizio del ‘600 il conflitto religioso si riaccese.

Furono istituite l’Unione evangelica e la Lega Cattolica.

I figli di Massimiliano II, Rodolfo e Mattia non praticarono mai persecuzioni e in ciò si mostrarono diversi dal cugino Ferdinando di Stiria, campione del cattolicesimo.

Rodolfo II, nel 1608, giudicato inadatto a reggere i domini fu costretto dalla famiglia Asburgo a cedere al fratello Mattia il ducato d’Austria e la corona d’Ungheria, ma tenne il titolo imperiale e la Boemia.

Nel 1609, i boemi approfittando della debolezza di Rodolfo II, si fecero concedere la lettera di maestà.

A Rodolfo II, giudicato troppo debole, fu quindi tolta la Corona della Boemia, affidata a Mattia che nel 1612 divenne anche imperatore, dopo la morte del fratello.

Mattia, sapendo di non avere eredi, promise di osservare la lettera di maestà in cambio del riconoscimento, come successore, del cugino Ferdinando di Stiria.

Nel 1617 Ferdinando di Stiria ebbe la corona di Boemia e nel 1618 d’ Ungheria e avviò una severa restaurazione del cattolicesimo in Boemia.

La defenestrazione di Praga e le coalizioni

La protesta contro la tedeschizzazione e la cattolicizzazione portarono, il 23 maggio 1618, alla defenestrazione di PragaLa nobiltà boema non riconobbe Ferdinando di Stiria e nominò il calvinista Federico V.

Si crearono così due coalizioni: Nel 1620 Ferdinando II fu aiutato dall’esercito spagnolo e i ribelli boemi furono sconfitti nella battaglia della Montagna Bianca.

Quindi in Boemia si cercò di sradicare l’eresia e le terre confiscate ai protestanti furono riassegnate.

Gli spagnoli intanto occuparono la Valtellina, corridoio di collegamento tra la Lombardia spagnola e l’Austria.

La guerra dei trent'anni e la pace di Vestfalia

Nel 1625 il re di Danimarca, Cristiano IV, entrò in guerra spaventato dal successo imperiale e dalla aggressiva politica spagnola, ma fallì e nel 1629 dovette firmare la pace di Lubecca.

Nel 1629 Ferdinando II emanò l’editto di restituzione con cui dovevano essere restituite alla Chiesa Cattolica i beni confiscati dopo il 1552.

L'imperatore inoltre tentò di rendere la propria carica ereditaria, a favore della dinastia asburgica, e costituì un esercito imperiale potente, con l’aiuto di Wallenstein.

La politica di potenza di Ferdinando II allarmò il re di Svezia Gustavo Adolfo che, supportato finanziariamente dalla Francia, decise di agire con un esercito fortissimo, grazie a truppe regolari a ferma lunga, che godevano di una efficiente artiglieria, cavalleria e fucileria.

Nel 1632 Gustavo Adolfo però morì lasciando come erede una bambina, Cristina di Svezia, ne approfittò Ferdinando II che ebbe tempo per riorganizzarsi, fare uccidere Wollenstein e affidarsi all’esercito spagnolo.

L’imperatore, uscito indenne dallo scontro con la Svezia era sempre più una minaccia per la Francia così Luigi XIII, con Richelieu, decisero di intervenire in guerra.

La Francia si concentrò soprattutto sulla Spagna che si trovò allora a gestire tre fronti (Germania, Paesi Bassi, Francia).

In Spagna la crisi economica aumentò le tensioni politiche e nel 1640 Catalogna e Portogallo decretarono l’indipendenza, col sostegno di Richelieu.

Nel 1642 morì Richelieu e il suo operato fu proseguito dal cardinal Mazzarino.

Nel 1643 l’esercito spagnolo fu sconfitto a Rocroi dalle truppe francesi del principe di Condé.

I successi francesi preoccuparono talmente le Province Unite che queste preferirono pacificarsi con la Spagna, formando uno stato cuscinetto come i Paesi Bassi spagnoli, piuttosto che trovarsi a diretto contatto con la potentissima Francia.

La pace separata tra spagnoli e olandesi fu firmata nel 1648 a Munster e la Spagna riconobbe l’indipendenza delle Province Unite.

I francesi e gli svedesi erano sempre più una minaccia così il nuovo imperatore Ferdinando III nel 1648 firmò la pace di Vestfalia.

La pace segnò:

Crollo del progetto politico e religioso asburgico

Il riconoscimento della confessione calvinista

Forte smembramento politico del territorio

La Svezia ottenne possedimenti alle foci dell’Elba, del Weser e dell’Oder

Particolare importanza ottenne la Prussia-Brandeburgo

Filippo II e il suo regno autoritario

Filippo II (1527-1598)

Personaggio tormentato e di austera moralità, fu Campione della Controriforma e grande persecutore, che governò per più di 40 anni (1556-1598).

Isolato in Castiglia , decise che Madrid, al centro della penisola iberica, sarebbe divenuta la sede della corte all’Escorial.

Sviluppò lo Stato più autoritario d’Europa, godendo di poteri assoluti.

Era anche capo della Chiesa, poiché usava il diritto di presentazione che gli permetteva di porre uomini di suo gradimento alla testa delle diocesi, inoltre l’Inquisizione spagnola dipendeva direttamente dalla Corona.

Burocratizzazione e corruzione divennero due mali poiché l’attività governativa era affiancata da una serie di Consigli (14), preludio dei ministeri, composti da molti funzionari, reclutati con la vendita delle cariche.

Dopo il 1560 affluirono in Spagna grosse quantità di oro e argento, ma ciò non favorì lo sviluppo economico interno, settori manifatturiero e commerciale non furono sviluppati, l’agricoltura era a livelli bassissimi. L’afflusso di argento e oro provocò altresì un aumento dei prezzi e bancarotte ricorrenti (1557- 1576).

Il monopolio regio poi finì per alimentare il contrabbando.

La pirateria e le tensioni nel Mediterraneo

La pirateria musulmana e cattolica, non autorizzata o autorizzata era un problema

Nel Mediterraneo si devono registrare tensioni tra cristiani e musulmani e un conflitto continuo legato alla pirateria

Pirati musulmani o barbareschi avevano base ad Algeri, grande centro di smistamento delle merci

Trafficavano nell’Adriatico, ma anche oltre Gibilterra

Pirati cristiani avevano basi a Livorno e Malta.

Trafficavano nel Mediterraneo orientale

La tensione tra Spagna e Impero turco, già forte a causa della pirateria, aumentò con l’occupazione da parte di Selim II dell’isola di Cipro (1570).

La battaglia di Lepanto e le sue conseguenze

Papa Pio V ,con la sua mediazione, portò alla costituzione della Lega santa: papa, Spagna e Venezia, Genova e Ducato di Savoia, tutti contro i turchi.

Il 7 ottobre 1571 a Lepanto si ebbe una epica battaglia navale che vide la sconfitta dei turchi.

La vittoria cristiana segnò la fine di un incubo per l’Occidente e riavviò in Spagna lo spirito di crociata, di cui ne fecero le spese i moriscos, prima emarginati, poi dal 1609 espulsi, con seri danni sull’economia iberica.

La rivolta dei Paesi Bassi

La rivolta dei Paesi Bassi

Filippo II, dopo avere ottenuto nel 1580 la corona portoghese, poiché imparentato con il defunto re Sebastiano di Braganza, decise di concentrarsi sul controllo dei Paesi Bassi ( Olanda, Belgio, Lussemburgo e nord della Francia)

Le popolazioni dei Paesi Bassi però non sopportavano il controllo spagnolo per problemi fiscali, politici e religiosi.

Filippo II iniziò una politica di persecuzione contro i calvinisti , la riorganizzazione della Chiesa con l’istituzione di 14 nuovi episcopati, mentre il malessere sociale aumentava.

Nel 1566 in molte città la popolazione calvinista saccheggiò chiese e conventi, allora il re inviò nel 1567 il duca Fernando d’Alba per reprimere con forza le rivolte.

I ribelli (pezzenti) trovarono in Guglielmo I di Nassau, principe d’Orange, la loro guida e nel 1572 fu nominato governatore delle province del Nord, sottratte agli spagnoli, mentre le province del Sud cattoliche rimasero sotto controllo spagnolo.

Il saccheggio di Anversa e i massacri dei soldati spagnoli accelerarono l’unione tra province del Nord e quelle meridionali (Unione di Gand 1576)

Grazie alla politica di Alessandro Farnese, nuovo governatore spagnolo, le province meridionali tornarono sotto controllo spagnolo.

Nel 1579 si giunse alla spaccatura: i cattolici fondarono l’Unione di Arras contrapposta alla protestante Unione di Utrecht e da questa nacque la Repubblica delle sette Province Unite indipendenti dalla Spagna.

Nel 1609 Maurizio d’Orange impose al re spagnolo Filippo III una tregua di 12 anni.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze della pace di Vestfalia del 1648?
  2. La pace di Vestfalia segnò il crollo del progetto politico e religioso asburgico, il riconoscimento della confessione calvinista, e un forte smembramento politico del territorio. La Svezia ottenne possedimenti strategici e la Prussia-Brandeburgo acquisì particolare importanza.

  3. Come reagì la nobiltà boema alla cattolicizzazione e tedeschizzazione imposta da Ferdinando di Stiria?
  4. La nobiltà boema non riconobbe Ferdinando di Stiria e nominò il calvinista Federico V, portando alla defenestrazione di Praga il 23 maggio 1618 e alla formazione di due coalizioni opposte.

  5. Quali furono le principali cause della rivolta nei Paesi Bassi contro il controllo spagnolo?
  6. Le cause principali furono problemi fiscali, politici e religiosi, con Filippo II che perseguitava i calvinisti e riorganizzava la Chiesa, aumentando il malessere sociale.

  7. Quale fu il ruolo di Filippo II nella Controriforma e nella gestione del suo impero?
  8. Filippo II fu un campione della Controriforma e governò con poteri assoluti, sviluppando uno stato autoritario e burocratizzato, ma affrontò problemi economici e tensioni politiche.

  9. Quali furono le conseguenze della battaglia di Lepanto del 1571?
  10. La vittoria cristiana a Lepanto segnò la fine di un incubo per l'Occidente e riavviò in Spagna lo spirito di crociata, portando all'emarginazione e successiva espulsione dei moriscos, con seri danni all'economia iberica.

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