Caterina1407
Ominide
27 min. di lettura
Vota
Questo appunto contiene un allegato
Eventi storici principali scaricato 0 volte

Concetti Chiave

  • Luigi XIV di Francia, noto come il Re Sole, consolidò il potere assoluto centralizzando l'autorità e riducendo l'influenza della nobiltà, mentre promuoveva un governo efficiente basato su pochi funzionari competenti.
  • Il colbertismo, una forma di mercantilismo, fu implementato sotto Luigi XIV per rafforzare l'economia francese, puntando sull'aumento delle esportazioni e sulla riduzione delle importazioni.
  • La Gloriosa rivoluzione in Inghilterra portò alla nascita della monarchia parlamentare, limitando il potere reale e garantendo diritti fondamentali come libere elezioni e libertà di parola con il Bill of Rights.
  • Tra il '600 e il '700, l'Europa era caratterizzata da Stati autonomi con un'economia prevalentemente agricola e da condizioni di vita dure, mentre nuove bevande e spezie iniziarono a diffondersi come simboli di lusso.
  • L'Illuminismo sfidava il dogma religioso e politico, promuovendo la ragione, la tolleranza e l'educazione, influenzando riforme sociali e politiche in vari Stati europei attraverso il dispotismo illuminato.

Indice

  1. Stato assoluto e Stato parlamentare - Lo stato assoluto in Francia
  2. La Francia di Luigi XIV
  3. La Gloriosa rivoluzione
  4. L'Europa tra ‘600 e ‘700 - Il quadro generale
  5. La Spagna e il Portogallo
  6. Il Regno di Gran Bretagna
  7. L'impero olandese e asburgico
  8. La Prussia
  9. La Russia degli zar
  10. L'Illuminismo - L'età della ragione
  11. Le monarchie illuminate in Europa

Stato assoluto e Stato parlamentare - Lo stato assoluto in Francia

Nel 1643 morì Luigi XIII, re di Francia. Gli succedette il figlio Luigi XIV, che aveva 5 anni e che, secondo le leggi dello Stato, avrebbe potuto governare soltanto all’età di 23 anni. La reggenza fu assunta dalla madre Anna d’Austria mentre il governo era nelle mani del cardinale Giulio Mazzarino che divenne suo maestro e consigliere.
Nel 1661 morì il cardinale e Luigi XIV assunse in pieno il ruolo di re diventando sovrano assoluto per volontà divina. Nello stesso anno egli convocò i suoi collaboratori comunicandogli che da quel momento avrebbe governato da solo senza più nominare alcun ministro. Inoltre disse che avrebbe estromesso da ogni incarico importante la madre e tutti i rappresentanti dell’alta nobiltà.
Iniziò il potere personale del Re Sole, così veniva chiamato, in quanto si proponeva come il centro politico, economico e sociale della Francia, attorno al quale ruotava tutto il resto. Volle attorno a sé poche persone competenti e non necessariamente appartenenti all’alta nobiltà. Il governo centrale non contò mai più di un centinaio di responsabili.
Il concetto di assolutismo (formula latina: legibus solutus, “libero dalle leggi”) secondo cui il sovrano si ritiene designato da Dio e come tale non subordinato né equiparato ad altri poteri dello Stato, venne sviluppato e approfondito nel corso del ‘500 da teorici della politica come Niccolò Machiavelli e Thomas Hobbes che nell’ opera il Leviatano scrisse che: il solo modo per dar vita alla costituzione di un potere capace di garantire la sicurezza degli uomini consiste nell’accentrare in un uomo, il sovrano, tutto il potere e la forza mentre gli altri che non detengono il potere supremo sono da considerarsi sudditi. Il sovrano assoluto era inteso come fonte della giustizia, una guida giusta e severa capace di assicurare la quiete interna, la pace e la felicità dei sudditi.
La corte del sovrano doveva apparire come un palcoscenico sempre illuminato, egli era considerato “senza ombre” in quanto era di notizia pubblica. Era nel suo nome che operavano gli agenti del fisco, lo scopo del re era quello di avere una grande visibilità.
Il sovrano aveva tuttavia degli obblighi:
- Non poteva cancellare la dinastia regnante cedendo il potere ad un'altra casata
- Doveva trasmettere il proprio potere ad un unico erede per evitare lotte di successione
- Non poteva vendere parti del suolo dello Stato
- Doveva assicurarsi che non mancasse mai il pane ai suoi sudditi
Il sovrano fece costruire la sua gigantesca reggia, vera meraviglia d’Europa, a Versailles. Essa ebbe tre scopi principale:
- Dare una testimonianza della grandezza del sovrano
- Accentrare in un’unica sede le attività del governo e dell’amministrazione
- Radunare la grande nobiltà per costringerla a vivere a corte. Togliendo la nobiltà dai loro territori, infatti, toglie loro anche il potere riuscendo inoltre a controllarli meglio dato che l’unico ostacolo che avrebbe potuto avere sarebbe stato quello causato da loro.
Il cattolicesimo era la religione ufficiale francese ma non era l’unica praticata nello Stato, vi era infatti una minoranza ugonotta (calvinisti francesi) e il giansenismo, una corrente religiosa cattolica spesso sospettata di eresia. I rapporti tra la maggioranza e le minoranze religiose erano regolati dall’editto di Nantes, decreto emanato da Enrico IV nel 1598 per porre fine alle guerre tra cattolici e ugonotti. A quest’ultimi era stata riconosciuta la libertà di culto in tutto il Paese salvo nella zona di Parigi. Luigi XIV però non tollerava dissensi, neppure in ambito religioso, e nel 1685 revocò l’editto di Nantes sostituendolo con quello Fontainebleau fortemente restrittivo e intollerante. Gli ugonotti, popolazione molto ricca, furono costretti a mantenere viva la propria fede nella clandestinità o a emigrare prevalentemente in Germania e Ginevra. Anche per ingraziarsi il pontefice il sovrano attaccò i giansenisti e nel 1710 ne fece radere al suolo il principale centro, l’abbazia di Port Royal.
Tutto a corte era regolato da un’etichetta rigorosa che scandiva ogni gesto e comportamento dei presenti. Tra i momenti supremi c’erano il risveglio del re, i pranzi del sovrano, la messa quotidiana, le passeggiate e le riunioni.

La Francia di Luigi XIV

La popolazione era formata da tre ceti o Stati:
- Il Primo Stato era composto dal clero diviso a sua volta da alto (cardinali, vescovi, abati...) e basso (preti, monaci...), e non pagavano le tasse
- Il Secondo Stato era la nobiltà, divisa in alta, media e piccola anch’essa non pagava le tasse
- Il Terzo Stato era composto da tutti coloro che non appartenevano a clero e nobiltà e costituivano la maggioranza della popolazione su cui gravava il peso della Francia
L'attività economica predominante era l’agricoltura in quanto l’80% della popolazione viveva nelle campagne; una certa importanza era data dall’artigianato e la piccola impresa familiare, dedita soprattutto alla filatura e alla tessitura. I centri urbani erano poco numerosi, le città più grandi erano: Parigi, Marsiglia, Bordeaux e Saint-Malo.
Come ministro delle finanze Luigi XIV scelse Colbert, un borghese, figlio di un mercante di stoffe. Egli fu il grande artefice della riorganizzazione economica della Francia. Quando assunse la carica le condizioni del Paese erano precarie a causa della Guerra dei cent’anni. Varò una politica economica, passata alla storia con il nome di colbertismo o mercantilismo, basata sul concetto che la potenza della nazione sia accresciuta dalla prevalenza delle esportazioni sulle importazioni. Questa politica economica aveva degli specifici princìpi:
- La politica economica è mirata a difendere l’interesse dello Stato per accrescerne forza e potenza
- La prosperità di uno Stato deriva da un bilancio commerciale attivo. Per raggiungere questo obbiettivo bisognava diminuire le importazioni e aumentare le esportazioni
- Lo Stato può e deve intervenire nel processo economico
- Si deve incoraggiare l’ingresso di tecnici, operai, artigiani di altri Paesi per impiegarli in attività produttive
Colbert si lanciò in un grande riarmo della flotta, mercantile e da guerra, con l’intento di rafforzare il peso economico e militare della Francia nei confronti delle altre grandi potenze europee. Quando aveva assunto il ruolo la Francia aveva circa 200 navi contro le 1200 delle Province Unite e le 1000 dell’Inghilterra. Nel 1683 il bilancio era buono ma non esaltante; la Francia possedeva circa 500 navi di cui 200 da guerra.
Dopo la morte di Carlo II re di Spagna si ebbe una guerra di successione che si concluse con la pace di Utrecht nel 1713 e quella di Rastadt nel 1714. Dopo questi due trattati il Regno di Spagna (Filippo V di Borbone) perde i possedimenti europei che vanno in mano agli austriaci, il Ducato di Savoia si estende anche in Piemonte e ottiene la Corona di Sicilia che nel 1720 cede agli Asburgo in cambio della Sardegna, l’Impero Asburgico che annette i Paesi Bassi, il Regno di Napoli, la Sardegna e i Ducati di Mantova e Milano.

La Gloriosa rivoluzione

Ci fu una guerra civile tra Carlo I e Oliver Cromwell che si concluse con la sconfitta del re e la proclamazione della repubblica.
Dopo la morte di Cromwell, Carlo II fu eletto re. Ritornava la monarchia ma non era assoluta, il re infatti avrebbe dovuto rispettare i diritti del Parlamento e accettare l’anglicanesimo come religione di Stato.
Carlo II non aveva figli illegittimi e suo fratello Giacomo, erede disegnato, si era convertito al cattolicesimo sposando una cattolica italiana, Maria Beatrice d’Este. Avevano una figlia, Maria, che aveva sposato Guglielmo III d’Orange, reggente delle Province Unite (Olanda), entrambi erano protestanti.
Nel 1679 il Parlamento emanò una legge, l’Habeas corpus Act, che imponeva una nuova procedura in materia penale a tutela degli arrestati, stabilendo norme rigorose in difesa delle persone che dovevano essere giudicate. Inoltre la norma dava il diritto a chi veniva arrestato di conoscere, per iscritto in un documento certo, sia la motivazione del suo fermo sia la data in cui sarebbe stato giudicato.
Carlo II muore nel febbraio del 1685, gli succede il fratello Giacomo II che regna fino al 1688 e che attuò una strategia che ebbe come scopo principale quello di ripristinare l’assolutismo monarchico con la sospensione dell’Habeas corpus Act e lo scioglimento della camera dei Comuni.
La situazione precipitò quando Giacomo II ebbe un figlio battezzato cattolico. Per contrastare la minaccia di una successione cattolica gli avversari del re decisero di scrivere a Guglielmo III d’Orange invitandolo a venire in Inghilterra per assumere la Corona. Guglielmo sbarcò con le sue truppe il 5 novembre 1688 e il 25 dicembre Giacomo II fuggì in Francia, il Parlamento lo dichiarò decaduto in quanto la sua fuga corrispondeva ad una abdicazione e Guglielmo e Maria furono proclamati sovrani d’Inghilterra.
Nel 1689 fu emanato il Bill of rights (dichiarazione dei diritti) un documento che segnava la nascita della monarchia parlamentare definendo che:
- La Corona non può opporsi alle leggi varate dal Parlamento
- È assicurato il diritto a libere elezioni e alla libertà di parola
- È illegale l’esistenza di un esercito permanente in tempo di pace
- Il re non può accogliere fondi senza il consenso della Camera dei Comuni
- Valgono i princìpi dell’Habeaus corpus Act
- Il governo deve avere la fiducia del Parlamento
Nel 1701 il Parlamento impose ad Anna Stuart l’Atto di disposizione una legge che fissava i diritti della successione al trono di Inghilterra escludendone i membri cattolici. Si era compiuta così quella che è passata alla storia come Gloriosa rivoluzione perché aveva evitato uno spargimento di sangue e perché era avvenuta non per rovesciare le leggi ma per attuarle di fronte al re che le violava. Questa svolta rappresentava la definitiva sconfitta dell’assolutismo, la forma di governo che aveva trovato il suo culmine con Luigi XIV.

L'Europa tra ‘600 e ‘700 - Il quadro generale

Nel periodo compreso tra la fine del ‘500 e i primi anni del ‘700 l’Europa continentale era divisa in molti Stati autonomi e indipendenti, grandi Stati e imperi come Spagna e Francia, ma anche Stati più piccoli come Venezia e Genova.
Le attività predominanti erano l’agricoltura e l’allevamento che occupavano la maggioranza della popolazione. Il sistema bancario era quasi inesistente e la metallurgia, la filatura e la tessitura erano a un livello artigianale.
Gli indici di mortalità erano elevati a causa di epidemie e carestie ricorrenti che si diffondevano con velocità all’interno della società a causa delle pessime condizioni igieniche. Ciò determinava una bassissima speranza di vita, una persona di 60 anni era considerata molto anziana. In contemporanea a conoscenze e saperi che fiorivano in università, accademie e corti era presente un panorama culturale basato su una mentalità medievale caratterizzato da superstizioni, e quindi credenze popolari, e analfabetismo.

La Spagna e il Portogallo

Conclusa la Guerra di successione spagnola Filippo V regnava su un paese in cui in apparenza nulla era mutato. La Spagna all’inizio del ‘700 era ancora la prima potenza coloniale: in Asia controllava le Filippine, in America del Nord la Florida, possedeva gran parte dell’America centro-meridionale (escluso il Brasile). Tuttavia il progressivo esaurirsi delle miniere, il flusso di metalli preziosi soprattutto oro e argento che veniva dalle colonie americane e che aveva reso la Spagna una grande potenza, non era più abbondante come un tempo.

Il Regno di Gran Bretagna

Nel 1620 un centinaio di “Padri pellegrini” si imbarcarono sulla nave Mayflower sbarcando nel Massachussetts dando vita a nuove colonie tra cui il New Jersey e la Pennsylvania. Intorno al 1715 i possedimenti inglese dell’America settentrionale erano abitati da circa 400.000 di coloni. In Asia gli inglesi si stabilirono a Bombay e Calcutta
La Francia di Luigi XV
Con la morte di Luigi XIV nel 1715 il trono passò a un suo pronipote, un bambino di 5 anni che diventerà Luigi XV. Come reggente fu disegnato Filippo d’Orléans che governò senza grandi ambizioni personali, mostrando sempre una profonda lealtà nei confronti del sovrano.

L'impero olandese e asburgico

Il ‘600 fu il secolo dell’ascesa coloniale delle Province Unite (paesi bassi). L'espansione coloniale avviene grazie alla Compagnia delle Indie Orientali che operava in Asia e la Compagnia delle Indie Occidentali presente in America.
L'impero asburgico era un agglomerato di diversi territori tra cui Tirolo, Carinzia, Slesia, Lombardia e Toscana, dove convivevano tante religioni diverse, quella prevalente era il cattolicesimo. Per circa un secolo, tra la fine del ‘500 e la fine del ‘600, l’impero degli Asburgo aveva perseguito una politica di espansione verso la Germania in gran parte protestante.
La capitale dell’impero era Vienna. Nel 1713 Carlo VI era preoccupato per non avere figli maschi (in Austria la successione al trono avveniva soltanto per linea maschile) emanò la Prammatica sanzione, un documento nel quale si stabiliva che il trono sarebbe potuto andare anche a una donna. Nel 1717 gli nacque una figlia, Maria Teresa, che divenne sua legittima erede, salirà al trono all’età di 23 anni.
Tra il 16esimo e 17esimo secolo l’Europa scoprì tre bevande: il cioccolato, il tè e il caffè. Il cioccolato arrivò in Spagna dal Messico nel 1520 diffondendosi poi nei Paesi Bassi. Inizialmente si utilizzava come farmaco in quanto era in grado di favorire il benessere fisico e mentale. Il tè si diffuse inizialmente ad Amsterdam nel 1609 e successivamente in Gran Bretagna. Il caffè si scoprì intorno al1470 nei Paesi Arabi e successivamente si diffuse a Venezia, Parigi, Londra e Stoccolma.
Le spezie ebbero un valore di mercato enorme e furono tra le merci più preziose e contese, assunsero un valore simbolico in quanto considerate “merci di lusso”.

La Prussia

Nel ‘700 la Prussia inizia la sua ascesa sotto la dinastia degli Hohenzollern.
In circa 50 anni, Federico Guglielmo, detto “il Grande Elettore” portò avanti un processo di ammodernamento dei territori, ristrutturò l’apparato dello Stato, varò provvedimenti a favore dell’agricoltura, del commercio e del settore manufatturiero, limitò poteri e privilegi della nobiltà, creò un esercito permanente formato per lo più da mercenari circa 30.000 soldati. Nessun altro Paese in Europa aveva, in relazione al numero dei suoi abitanti, un esercito così numeroso. Il centro delle forze armate divennero gli junker termine che indica la nobiltà terriera. La Prussia stava emergendo come lo Stato più forte del mondo tedesco.
Con Federico Guglielmo I, detto il Re Sergente, la Prussia, gande potenza militare emergente, andò ad assumere una fisionomia basata sulla centralità dell’esercito. Furono imposte le scuole militari dove si insegnava lo spirito gerarchico, l’obbedienza agli ordini e il rispetto assoluto.
Il re inoltre allargò le basi dell’istruzione elementare e favorì le università. Morto nel 1740 gli succedette il figlio Federico II che grazie al contributo del padre ebbe in eredità uno Stato economicamente molto solido. Si trovò infatti nelle migliori condizioni, aveva un grande esercito, una buona situazione finanziaria, una burocrazia efficiente e un sistema statale che gli garantiva un potere assoluto.

La Russia degli zar

La Russia tra ‘500 e ‘600 era immensa e isolata, abitata da circa 15 milioni di persone. Le invasioni e le conquiste mongole l’avevano influenzata al mondo asiatico per circa due secoli isolandola dall’Europa. Nessuno zar era mai uscito dal suo Paese. L'agricoltura era di tipo estensivo; le attività manufatturiere e industriali erano assenti e vigeva l'istituto della servitù della gleba, i contadini erano legati alla terra che lavoravano vivevano in condizioni miserabili ed erano considerati schiavi.
Dal 1645 sedeva sul trono di Mosca lo zar Alessio I della dinastia dei Romanov.
La Russia non aveva facili sbocchi sul mare in quanto il Baltico era controllato dalla Svezia, l’unico porto era quello sul Mar Bianco, reso impraticabile dal gelo per circa metà anno e a sud il mar di Azov e il mar Nero erano controllati dagli ottomani. Pietro considerava l’accesso al mare una necessità vitale per la Russia. Si ebbe uno scontro con la Svezia che si concluse nel 1721 con la vittoria della Russia che ottenne il controllo del Baltico. Fallì invece il progetto di aprirsi uno sbocco a sud.
Pietro, chiamato il Grande, morì nel 1725, la sua azione politica si basò sulla modernizzazione “dall’alto” del Paese adeguando lo Stato alle moderne esigenze dell’economia e della società e sull’obbiettivo di ottenere uno sbocco dal Baltico per “guardare verso l’Europa”. Da questo obbiettivo nacque il progetto di creare dal nulla una città, San Pietroburgo, che sarebbe diventata capitale dell’impero sostituendo Mosca. I lavori iniziarono nel 1703, le prime costruzioni si concentrarono nell’area della Fortezza di Pietro e Paolo, in posizione strategica sul fiume Neva. La costruzione fu affidata ai migliori architetti europei tra cui uno italiano Bartolomeo Rastrelli.

L'Illuminismo - L'età della ragione

Per secoli la religione, il potere assoluto dei sovrani, i privilegi dei nobili, le ricchezze della Chiesa ecc. Non erano mai stati messi in discussione. Tra i primi anni del ‘700 e il 1780 si affermò, prima in Francia poi nel resto d’Europa e nell’America, l’Illuminismo, un movimento filosofico e culturale che si opponeva a quella visione immutabile della vita. Lo stesso nome fa riferimento alla “luce della ragione”. Il pensiero illuministico era influenzato dalla corrente rinascimentale, dalla rivoluzione scientifica e dalla monarchia parlamentare uscita dalla Gloriosa Rivoluzione. I protagonisti detti illuministi o philosophes (intellettuali) tentarono di porre delle basi nuove al sapere e alla conoscenza che avrebbero dovuto essere guidati dalla ragione.
L'Illuminismo si basava principalmente sulla fiducia nella ragione ma non solo, esortava ad “avere dubbi”, a riconoscere che non esistono verità assolute avendo una maggiore consapevolezza di sé e del mondo.
La diffusione di questa nuova corrente artistica e culturale venne favorita da una progressiva alfabetizzazione, dallo sviluppo dell’editoria e quindi anche di riviste, gazzette e giornali, e la diffusione di salotti culturali, libere associazioni e luoghi di ritrovo come caffè e sale da tè.
La svolta culturale dell’Illuminismo su basa su una serie di battaglie contro alcuni dogmi:
- Critica allo Stato assoluto, erano contrari alla teocrazia in quanto per loro lo stato doveva basarsi sugli organi rappresentativi
- Critica alle religioni rivelate, si andò incontro ad una concezione laica ma non per questo atea. Le principali polemiche furono nei confronti della Chiesa e non della religione.
- Ricerca della pace universale basata sul cosmopolitismo e quindi essere tutti considerati cittadini del mondo
- Lotta all’ignoranza e all’analfabetismo con l’invito ad aprire la scuola al maggior numero di persone
- Critiche ai metodi disumani utilizzati nei processi. Si chiese una giustizia uguale per tutti e l’abolizione della pena di morte
- Lotta all’intolleranza; nessuno doveva porre con la violenza i propri valori poiché si sarebbero violati quei princìpi di libertà che ognuno rivendicava per se stesso

Le monarchie illuminate in Europa

Intorno al 1750 in Austria, Russia, Spagna, Portogallo e Italia si sviluppa un riformismo dall’alto cioè un processo riformatore voluto e guidato dai sovrani aiutati spesso da filosofi illuministi in particolare Federico II in Prussia, Giuseppe II in Austria e Caterina II in Russia. Si parla di assolutismo riformatore o di dispotismo illuminato per indicare l'unione fra l'iniziativa politica dei sovrani assoluti e gli ideali dei filosofi illuministi. Si tratta di riforme a favore dei sudditi e quindi indirizzate al bene pubblico.
In Austria Maria Teresa stabilizzò il sistema di tassazione con imposizioni fiscali che non gravano più soltanto su borghesi e contadini ma anche su nobiltà e clero. Fu resa obbligatoria l’istruzione primaria e l’università fu riformata. Con l’ascesa al trono nel 1780 di Giuseppe II figlio di Maria Teresa si ebbe un'accelerazione dei principi dell'illuminismo e del giurisdizionalismo ovvero di un orientamento politico rivolto a fondare un nuovo sistema di rapporti tra stato e chiesa basato sulla piena sovranità del primo ovvero sul riconoscimento della sua giurisdizione sui beni e sui privilegi della Chiesa. Venne accordata la libertà di culto e si favorì l’emancipazione degli ebrei. Venne varato un nuovo codice penale che introduceva il principio di uguaglianza delle pene e aboliva l’uso della tortura. fu creato il catasto come base di imposizione dei tributi.
In Prussia Federico II con la sua attività riformatrice migliorò vari settori tra cui quello agricolo, tessile, incrementando l’allevamento ovino, e minerario soprattutto nella regione della Ruhr, attualmente regione tedesca industrializzata. Favorì l’immigrazione soprattutto quella di contadini, rese obbligatoria l’istruzione elementare e la giustizia e l’amministrazione furono completamente sotto il controllo dello Stato. Perfezionò l’esercito migliorando la fanteria e la cavalleria.
In Russia, l’azione riformatrice di Caterina II non fu nitida come quella degli altri sovrani in quanto era un Paese arretrato e povero. Caterina II da un lato favorì la nobiltà ottenendo il suo appoggio dall’altro limitò il potere della Chiesa tassando o confiscando centinaia di monasteri fece di San Pietroburgo una bellissima città e dell’Ermitage il più grande museo al mondo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali caratteristiche del regno di Luigi XIV in Francia?
  2. Luigi XIV, noto come il Re Sole, instaurò un regime di assolutismo in cui il sovrano era considerato designato da Dio e non subordinato ad altri poteri. Centralizzò il potere, ridusse l'influenza della nobiltà e costruì la reggia di Versailles per accentrare le attività di governo e controllare la nobiltà.

  3. Come si concluse la Gloriosa Rivoluzione in Inghilterra?
  4. La Gloriosa Rivoluzione si concluse con l'abdicazione di Giacomo II e l'ascesa al trono di Guglielmo III d'Orange e Maria, segnando la nascita della monarchia parlamentare con il Bill of Rights del 1689, che limitava i poteri del re e garantiva diritti al Parlamento.

  5. Quali furono le principali riforme economiche attuate da Colbert sotto Luigi XIV?
  6. Colbert implementò il colbertismo o mercantilismo, mirato a rafforzare l'economia francese attraverso l'aumento delle esportazioni e la riduzione delle importazioni, incoraggiando l'ingresso di tecnici stranieri e potenziando la flotta mercantile e da guerra.

  7. Quali furono le conseguenze della Guerra di successione spagnola?
  8. La Guerra di successione spagnola si concluse con i trattati di Utrecht e Rastadt, che ridisegnarono i confini europei: la Spagna perse i suoi possedimenti europei a favore degli Asburgo, mentre il Ducato di Savoia ottenne la Corona di Sicilia, poi scambiata con la Sardegna.

  9. Quali furono i principi fondamentali dell'Illuminismo?
  10. L'Illuminismo si basava sulla fiducia nella ragione, la critica allo Stato assoluto e alle religioni rivelate, la ricerca della pace universale, la lotta all'ignoranza e all'analfabetismo, e la promozione della giustizia e della tolleranza.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mauro_105 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Lud_ di Lud_

domandina

Samantha Petrosino di Samantha Petrosino