Concetti Chiave
- La Rivoluzione francese è scaturita dalla crisi economica della Francia nel '700, con un alto debito pubblico e tasse gravanti sui ceti più poveri.
- Il 5 maggio 1789, Luigi XIV convoca gli Stati Generali che porta alla creazione dell'Assemblea Nazionale da parte del terzo stato.
- La presa della Bastiglia il 14 luglio 1789 segna l'inizio della ribellione, portando all'abolizione del diritto feudale e alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e dei cittadini.
- Tra il 1790 e il 1792 emergono club politici come Giacobini, Cordiglieri, Foglianti e Girondini, influenzando il corso rivoluzionario.
- Il periodo del Terrore (1793-1794) vede l'instaurazione di tribunali sommari e la ghigliottina come strumenti di repressione, terminando con l'ascesa del Direttorio e l'età napoleonica.
Indice
Crisi economica e sociale
La Francia nella seconda metà del ‘700 affronta una crisi difficile a causa:
-del debito pubblico che era diventato altissimo per via delle spese militari e per le spese per il mantenimento della Reggia di Versailles;
-delle tasse che colpirono i ceti meno ambienti, cioè i più poveri.
La società francese era divisa in tre stati:
-clero;
-nobiltà;
-borghesia o “terzo stato”, che produceva per tutti e pagava anche le tasse per tutti.
Convocazione degli Stati Generali
Proprio per questo motivo questo ultimo ordine si risente, e il 5 maggio 1789 Luigi 14° convoca gli Stati Generali nell’Assemblea dei tre Stati: non succedeva da 200 anni.
Rivoluzione e presa della Bastiglia
Dopo tre mesi di discussione il terzo Stato si autoproclama “Assemblea Nazionale”.
Si pretende una Costituzione, ma il Re e gli altri due Statisi oppongono. La conseguenza è l’insorgenza del terzo stato che diventa manifesta con la Presa della Bastiglia (una fortezza-carcere simbolo della monarchia) il 14 luglio 1789. Dopo questo atto di ribellione, viene abolito il diritto feudale e viene proclamata la libertà di culto e d stampa. L’esito è assolutamente positivo per il terzo Stato, infatti, il 26 agosto 1789 viene pubblicata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e dei cittadini.Nascita dei partiti politici
Dall’autunno del 1789 il Re è controllato dall’Assemblea Nazionale. Tra il 1790 e il 1792 tutta la faccenda diventa più politica, infatti si sviluppano i cosiddetti “partiti”:
- i Giacobini, un club rivoluzionario e repubblicano;
- i Cordiglieri, un gruppo di intellettuali e professionisti tra i quali spicca Danton;
- i Foglianti, che difendono la monarchia;
- i Girondini.
Quando il Re prova a fuggire da Parigi ma viene bloccato a Varennes (a confine con il Belgio) c’è un’accelerazione a sinistra rivoluzionaria, nasce un nuovo organismo, l’Assemblea legislativa, e acquista sempre più peso il partito dei Giacobini, il più estremista, capeggiato da Robespierre.
Processo al Re e Terrore
Inizia il processo al Re: ci troviamo nel 21 gennaio 1793. Ma come ha avuto inizio questo? Nell’estate del 1792 c’è un’ondata rivoluzionaria guidata dalla sinistra giacobina e cordigliera, viene conquistato il municipio dove si insedia una comune rivoluzionaria, a Parigi inizia a funzionare un tribunale speciale contro tutti i presenti avversari della Rivoluzione. Inoltre, premono e avanzano delle armate controrivoluzionarie, ovvero l’esercito austro-prussiano in difesa del Re. Parigi ha paura di essere invasa dagli austro-prussiani, e la paura genera il caos: ci sono tribunali popolari improvvisati, giustizia sommaria. I francesi, però, riescono a fermare gli austro-prussiani a Balmes: Parigi è salva.
Inizia però il Periodo del Terrore, che dura 10 anni (dall’ottobre 1793 al luglio 1794), ed è il periodo più tragico della Rivoluzione Francese. In questo periodo ci sono migliaia di ghigliottinati, tra cui molti politici. Il primo è Bissor, capo dei Girondini, i quali dalla sinistra sono passati a diventare i principali difensori de Re; poi scoppia il contrasto tra Robespierre e Danton, e Danton viene ghigliottinato perché critica il radicalismo di Robespierre; il popolo vuole un ritorno alla normalità e Robespierre viene arrestato e ghigliottinato.
Fine della Rivoluzione francese
Nel 1795 l’attività rivoluzionaria giacobina è soppiantata da un nuovo organo esecutivo: il Direttorio. Il potere torna alla borghesia e ha inizio l’età napoleonica: nel 1799 Bonaparte scioglie gli organismi rivoluzionari e sospende la Costituzione. Si ha così la fine della Rivoluzione francese.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crisi in Francia nella seconda metà del '700?
- Cosa accadde il 14 luglio 1789 e quale fu la sua importanza?
- Quali furono i principali gruppi politici emersi durante la Rivoluzione Francese?
- Come si concluse il processo al Re e quali furono le sue conseguenze?
- Cosa segnò la fine della Rivoluzione Francese?
La crisi fu causata dall'alto debito pubblico dovuto alle spese militari e al mantenimento della Reggia di Versailles, e dalle tasse che colpivano i ceti più poveri.
Il 14 luglio 1789 ci fu la Presa della Bastiglia, un atto di ribellione simbolico contro la monarchia, che portò all'abolizione del diritto feudale e alla proclamazione della libertà di culto e di stampa.
I principali gruppi politici furono i Giacobini, i Cordiglieri, i Foglianti e i Girondini, ciascuno con diverse posizioni riguardo alla monarchia e alla rivoluzione.
Il processo al Re culminò con la sua esecuzione il 21 gennaio 1793, portando a un'accelerazione della rivoluzione e all'inizio del Periodo del Terrore.
La fine della Rivoluzione Francese fu segnata dall'ascesa del Direttorio nel 1795 e dall'inizio dell'età napoleonica nel 1799, quando Bonaparte sciolse gli organismi rivoluzionari e sospese la Costituzione.