Concetti Chiave
- Dopo il trattato di Cateau-Cambrésis del 1559, diversi stati italiani come Napoli, Sicilia, Sardegna e Milano caddero sotto il dominio spagnolo.
- Questi stati erano già in condizioni economiche e sociali precarie, con problemi come il latifondismo in Sicilia e la povertà in Sardegna.
- Il dominio spagnolo aggravò la mancanza di autonomia politica, con Filippo II che istituì il Supremo consiglio d’Italia e delegò viceré e governatori per governare.
- Le istituzioni locali avevano il compito di approvare decisioni e gestire le imposte, ma i fondi raccolti venivano inviati in Spagna per sostenere la corte e le spese militari.
- L'influenza spagnola portò a corruzione e cambiamenti culturali negativi in Italia, come il disprezzo per le attività pratiche e l'intolleranza religiosa.
Indice
Dipendenza dalla Spagna
Dopo il trattato di Cateau-Cambrésis (1559), dipendevano direttamente dalla Spagna i seguenti regni:
• Regno di Napoli, di Sicilia e di Sardegna
• Ducato di Milano
• Stato dei Presidi (= costa della Maremma)
Condizioni economiche e sociali
Prima di passare sotto il dominio spagnolo, questi stati si trovavano in condizioni sociali ed economiche piuttosto scadenti.
Infatti
• la Sardegna era un paese povere ed arretrato, suddiviso in feudi quasi tutti governati da famiglie spagnole
• il regno di Napoli non era più florido come un tempo.. Il suo territorio era sempre più riservato a pascolo, a paludi malariche o a boschi, nascondiglio di malviventi.
• la Sicilia continuava ad essere importante per la produzione dei cereali;tuttavia il latifondismo feudale era molto esteso
• Milano, dopo essere stato per molto tempo il campo di battagli fra Francesi e Spagnoli, ora stava risentendo notevolmente delle conseguenze della rivoluzione dei traffici causata dalla scoperta dell’America
Tale situazione già precaria su ulteriormente aggravata dal dominio spèagnolo.
Dominio politico spagnolo
Politicamente, questi stati erano privi di ogni autonomia. Infatti, Filippo II, nel 1563 aveva istituito il Supremo consiglio d’Italia, con sede a Madrid, in cui oltre a componenti spagnoli, figuravano anche due consiglieri napoletani, uno siciliano ed uno milanese. Nei regni italiani, Filippo II delegava tre viceré (Napoli, Sicilia e Sardegna) ed un governatore (Milano). La rappresentanza degli interessi locali era affidata ad un Senato(per il ducato di Milano) o ad un Parlamento (Sicilia, Sardegna e Napoli), divisi in tre stati, chiamati bracci in Sicilia e stamenti in Sardegna., formati dalla nobiltà, dal clero e dai rappresentanti delle città. In pratica il compito di queste istituzioni era di approvare le decisioni del vicerè e di determinare le modalità con cui ripartire e esigere le imposte, simili a delle estorsioni di denaro. Il denaro ricavato dalle imposte non veniva impiegato nel paese per opere di pubblica utilità, bensì veniva inviato in Spagna per finanziare le spese militari o lo sfarzo della Corte.
Conseguenze morali e culturali
L’influenza della Spagna ebbe anche delle conseguenze nel campo morale in cui la corruzione era all’ordine del giorno. Il modo di vita e di pensare dell’aristocrazia spagnola fu ben presto esportato anche in Italia: gusto per l’etichetta, mania dell’apparenza, disdegno per le attività pratiche, duelli, puntigli, intolleranza religiosa, tirannia verso i più deboli ed indifesi (come ci descrive A. Manzoni nei Promessi Sposi).
Nel complesso, il risultato di 150 anni di dominazione spagnola in Italia fu disastroso anche se la Spagna riuscì a contenere le turbolenze feudali dell’Italia Meridionale, risalente al tempo degli Aragonesi o a difendere il Mediterraneo, con la flotta genovese, dagli attacchi barbareschi dell’ Africa del Nord.
Domande da interrogazione
- Quali stati italiani dipendevano direttamente dalla Spagna dopo il trattato di Cateau-Cambrésis?
- Qual era la situazione economica e sociale degli stati italiani prima del dominio spagnolo?
- Come era organizzata la rappresentanza politica sotto il dominio spagnolo?
- Quali furono le conseguenze del dominio spagnolo in Italia?
Dopo il trattato di Cateau-Cambrésis, i regni di Napoli, Sicilia, Sardegna, il Ducato di Milano e lo Stato dei Presidi dipendevano direttamente dalla Spagna.
Prima del dominio spagnolo, gli stati italiani erano in condizioni sociali ed economiche scadenti, con la Sardegna arretrata e povera, il regno di Napoli in declino, la Sicilia dominata dal latifondismo e Milano colpita dalla rivoluzione dei traffici.
Politicamente, gli stati italiani erano privi di autonomia, con un Supremo consiglio d’Italia a Madrid e viceré o governatori locali. La rappresentanza era affidata a Senati o Parlamenti che approvavano le decisioni del viceré e gestivano le imposte.
Il dominio spagnolo portò a un peggioramento della situazione economica e morale, con corruzione diffusa e un'influenza culturale negativa. Tuttavia, la Spagna riuscì a contenere le turbolenze feudali e difendere il Mediterraneo dagli attacchi barbareschi.