Concetti Chiave
- La Costituzione del 1791 istituì una monarchia costituzionale in Francia, ispirandosi alla monarchia inglese e alla repubblica americana.
- Tutti i cittadini godevano dei diritti civili, ma i diritti politici erano riservati ai maschi con reddito elevato, escludendo le popolazioni nere delle colonie.
- Il parlamento monocamerale, eletto con suffragio censitario maschile, deteneva il potere legislativo, mentre il re esercitava il potere esecutivo con diritto di veto temporaneo.
- Le riforme dell'Assemblea nazionale modernizzarono la Francia, abolendo dazi interni, corporazioni e esenzioni fiscali, e istituendo un'imposta unica sulla proprietà terriera.
- I beni della chiesa cattolica furono espropriati, e la "costituzione civile del clero" del 1790 portò a tensioni tra stato e chiesa, con molti sacerdoti rifiutando di giurare fedeltà allo stato.
Indice
Discussione sulla nuova costituzione
I deputati dell'Assemblea, dopo la rivoluzione francese, erano impegnati nella discussione sui caratteri della nuova costituzione. La Costituzione del 1791 (così chiamata perché il suo testo definitivo venne approvato in quell'anno) istituì in Francia una monarchia costituzionale, che si rifaceva in parte alla monarchia inglese, in parte alla repubblica americana.
Diritti civili e politici
Tutti i cittadini godevano dei diritti civili, salvo le popolazioni nere delle colonie, che rimasero in stato di schiavitù; solo una parte però (i maschi con un reddito elevato) godeva dei diritti politici. I diritti civili sono quelli che spettano a tutti i cittadini e sono libertà di parola, di stampa, di movimento, di associazione, di proprietà, di libertà religiosa, di diritto alla privacy e di uguaglianza di fronte alla legge.
Struttura del parlamento e poteri
Il parlamento, infatti, costituito da una sola Camera, veniva eletto con suffragio censitario maschile ed esercitava il potere legislativo. Il suffragio è il diritto di voto, il cui esercizio poteva essere esteso a tutti i cittadini (suffragio universale), oppure limitato a chi possedeva un determinato livello di ricchezza o censo (suffragio censitario).
Al re veniva attribuito il potere esecutivo, con il diritto di veto per un periodo massimo di quattro anni sulle leggi votate in parlamento. Il potere giudiziario veniva affidato ai giudici eletti dal popolo.
Riforme dell'Assemblea nazionale
L'Assemblea nazionale, oltre ad elaborare la costituzione, svolse anche un'importante opera di legislazione e di riforma. Il risultato di questo lavoro fu una profonda modernizzazione delle leggi e dell'organizzazione dello stato francese:
- la Francia venne divisa in 83 dipartimenti, ripartiti a loro volta in enti locali retti da amministratori eletti a suffragio censitario maschile;
- vennero aboliti i dazi e le dogane interne, così come ogni tipo di esenzione fiscale;
- furono abolite le corporazioni;
- venne istituita un'imposta unica sulla proprietà terriera e la possibilità di vendere le terre senza più alcuna limitazione;
- i beni della chiesa cattolica vennero espropriati e venduti.
Revisione dei rapporti stato-chiesa
Quest'ultimo provvedimento rientrava in una più generale revisione dei rapporti tra stato e chiesa che furono regolati dalla legge del luglio 1790 sulla "costituzione civile del clero". Essa stabiliva che vescovi e parroci fossero eletti dal popolo, stipendiati dallo stato e obbligati a giurare fedeltà alla costituzione. Tali decisioni portarono a una rottura tra lo stato francese e la chiesa. La maggioranza dei sacerdoti non accettò di diventare "impiegata dello stato" e rimase fedele al papa (il cosiddetto clero "refrattario").
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali caratteristiche della Costituzione del 1791 in Francia?
- Quali riforme legislative e organizzative furono introdotte dall'Assemblea nazionale?
- Come furono regolati i rapporti tra stato e chiesa secondo la legge del luglio 1790?
La Costituzione del 1791 istituì una monarchia costituzionale in Francia, ispirata alla monarchia inglese e alla repubblica americana. Garantiva diritti civili a tutti i cittadini, ma i diritti politici erano riservati ai maschi con reddito elevato. Il parlamento era eletto con suffragio censitario maschile e il re aveva il potere esecutivo con diritto di veto.
L'Assemblea nazionale modernizzò le leggi e l'organizzazione dello stato, dividendo la Francia in 83 dipartimenti, abolendo dazi e dogane interne, corporazioni, e introducendo un'imposta unica sulla proprietà terriera. I beni della chiesa cattolica furono espropriati e venduti.
La legge del luglio 1790 sulla "costituzione civile del clero" stabiliva che vescovi e parroci fossero eletti dal popolo, stipendiati dallo stato e obbligati a giurare fedeltà alla costituzione, portando a una rottura tra lo stato francese e la chiesa, con molti sacerdoti che rifiutarono di conformarsi.