Concetti Chiave
- Luigi XVI succedette a Luigi XV, durante il cui regno fallirono vari tentativi di riforma in ambito giuridico, fiscale e amministrativo.
- Nel 1779, gli stati generali furono convocati a Parigi, ma non si trovò un accordo sulle modalità di votazione tra nobiltà, clero e terzo stato.
- Il terzo stato si proclamò "assemblea nazionale", rivendicando autorità sull'imposizione fiscale e rifiutando di riunirsi separatamente.
- Il "giuramento della pallacorda" sancì la determinazione del terzo stato a dotare la Francia di una costituzione, sfidando l'autorità del re.
- Luigi XVI ordinò alla nobiltà di unirsi all'assemblea nazionale, provocando tensioni e un'insurrezione a Parigi, acuita dall'aumento del prezzo del pane.
Indice
La successione di Luigi XVI
A Luigi XV morto nel 1754 successe il nipote Luigi XVI, ricordiamo che durante il regno di suo nonno ci furono vari tentativi di riforma in particolare della giustizia, del fisco e dell’apparato amministrativo, ma nessuno andò a segno generando quello che possiamo definire un fallimento.
Tentativi di riforma falliti
Si verificarono vari tentativi di riforme in particolare Turgot, che era il controllore generale delle finanze provò ad attuare le politiche contro l’aumento del prezzo del pane. Insieme al tentativo di imporre nuove tasse, ciò provocò un malcontento nei parlamentari.
Convocazione degli stati generali
In questa situazione nel 1779 vennero convocati a Parigi gli stati generali che riunivano i rappresentanti della nobiltà, del clero e del terzo stato, i tre ordini in cui era divisa la società francese dell’antico regime. Con questa convocazione non si giunse ad un accordo sulla scelta delle modalità di votazione, la nobiltà e i vescovi chiedevano di rispettare le forme del 1614 che prevedevano la parità della rappresentanza dei tre ordini ed il voto per ordine. A questa ipotesi se ne contrapponeva un’altra forse più funzionale, il voto per testa ovvero venivano conteggiati i voti di ogni singolo elettore e si chiedeva che il numero dei rappresentati del terzo stato fosse pari alla somma dei rappresentanti del clero e della nobiltà perché il terzo stato rappresentava il 90% circa dei francesi.
Non si raggiunse un accordo nella scelta della modalità del voto poiché il voto per ordine avrebbe favorito la nobiltà mentre il voto per testa avrebbe favorito il terzo stato. A questo punto il sovrano giunse ad una conclusione e vennero adottate liste di richieste e i cahiers de doléances ovvero i quaderni di lamentele. Il 5 maggio del 1789 a Versailles il re inaugurò gli stati generali, ma il clero e la nobiltà cominciarono a riunirsi ognuno per sé mentre il terzo stato rifiutò di riunirsi indipendentemente e iniziò a compiere atti unilaterali, convinti che per rappresentare la società francese bastassero loro. Il terzo stato assunse la denominazione di ‘’assemblea nazionale’’ e rivendicò la piena autorità sull’imposizione fiscale. Luigi XVI appoggiò la nobiltà e venne proibito all’assemblea nazionale di accedere alla sala dove si riuniva la nobiltà.
Il giuramento della palla a corda
Il re impose di votare per ordine ma il terzo stato non cedette e riuniti nel locale adibito al gioco della palla a corda, una specie di tennis, giurarono di non disperdersi finché non avessero dato alla francia una costituzione, questo evento storicamente viene ricordato come "giuramento della palla a corda", in cui si affermava il potere di riscrivere le leggi fondamentali anche senza il consenso del re perché la volontà della nazione era superiore al sovrano.
Insurrezione a Parigi
Il re a questo punto ordinò alla nobiltà di aggregarsi all’assemblea nazionale e licenziò i ministri che non erano stati disponibili a interloquire con l’assemblea nazionale tra cui il ministro Necker e questo evento insieme al timore di un assedio di Parigi e a un nuovo picco del prezzo del pane mise il popolo di Parigi in stato di insurrezione.
Domande da interrogazione
- Chi succedette a Luigi XV e quali furono i tentativi di riforma durante il suo regno?
- Quali furono le cause del malcontento nei parlamentari durante il tentativo di riforme di Turgot?
- Che cos'è il "giuramento della pallacorda" e quale fu la sua importanza storica?
- Quali furono le conseguenze immediate dell'ordine del re di votare per ordine e del sostegno alla nobiltà?
A Luigi XV succedette il nipote Luigi XVI. Durante il regno di Luigi XV, ci furono vari tentativi di riforma, in particolare della giustizia, del fisco e dell'apparato amministrativo, ma nessuno di questi tentativi andò a segno, risultando in un fallimento.
Il malcontento nei parlamentari fu causato dai tentativi di Turgot, controllore generale delle finanze, di attuare politiche contro l'aumento del prezzo del pane e di imporre nuove tasse.
Il "giuramento della pallacorda" fu un evento in cui il terzo stato, riunito nel locale adibito al gioco della pallacorda, giurò di non disperdersi finché non avesse dato alla Francia una costituzione. Questo evento è storicamente importante perché affermava il potere di riscrivere le leggi fondamentali anche senza il consenso del re, ponendo la volontà della nazione al di sopra del sovrano.
Le conseguenze immediate furono l'ordine alla nobiltà di aggregarsi all'assemblea nazionale, il licenziamento dei ministri che non erano stati disponibili a interloquire con l'assemblea nazionale, tra cui il ministro Necker, e un'insurrezione del popolo di Parigi, alimentata anche da un nuovo picco del prezzo del pane.