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di pser
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Concetti Chiave

  • Il Terzo Stato si proclama Assemblea Nazionale nel giugno 1789, sfidando l'autorità del re Luigi XVI.
  • Il re tenta di placare le tensioni permettendo votazioni per testa su questioni minori, mantenendo il voto per ordine su temi importanti.
  • L'Assemblea diventa costituente con l'incarico di redigere una nuova Costituzione, grazie al sostegno di nobiltà e clero.
  • Luigi XVI teme un colpo di mano del Terzo Stato e trasferisce truppe a Versailles e Parigi.
  • La tensione cresce a Parigi, con dubbi sulle reali intenzioni del re e la possibilità di usare la forza contro l'Assemblea.

Indice

  1. La riunione del Terzo Stato
  2. Il dubbio del Terzo Stato

La riunione del Terzo Stato

In seguito alla riunione del Terzo Stato nella Sala della pallacorda nel giugno del 1789, proclamandosi Assemblea Nazionale il re Luigi XVI si rifiuta di riconoscerne la sua autorità ma, poiché anche molti esponenti della nobiltà e del clero decidono di seguire il Terzo Stato e iniziano a partecipare alle loro discussioni, cerca di ammorbidire le resistenza degli esponenti del popolo, concedendogli la votazione per testa nelle discussioni più futili, preservando però quella per ordine nel caso di questioni più importanti. In seguito il re concede alla nuova Assemblea stabilita, con l'ausilio anche del clero e dei nobili, di redigere una nuova Costituzione: in tal modo l’Assemblea Nazionale diventa costituente e decide di licenziare il Ministro delle Finanze, Necker, che era stato il primo a suggerirgli l’idea di proporre alla nobiltà la riduzione di alcuni loro privilegi, in quanto il suo timore era che, poiché il Terzo Stato non si era opposto all’entrata nell’Assemblea Nazionale degli altri Stati, esso poteva prendere il sopravvento e capovolgere il regime instaurato dal sovrano e decide infine di spostare ingenti truppe a Versailles e Parigi.

Il dubbio del Terzo Stato

Il Terzo Stato si trova quindi di fronte a un dubbio: il re vuole davvero un cambiamento nell’ordinamento pubblico, oppure la sua reale intenzione è quella di rendere alla fine l’Assemblea inoffensiva con la forza. La situazione nella città di Parigi inizia ad essere molto tesa, perché da una parte si è assistito alla ribellione del popolo, rappresentato nell’Assemblea costituente dal Terzo Stato e il cedimento del re, ma dall’altra vi è la conferma che non ci si può fidare completamente del sovrano.

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