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Concetti Chiave

  • La Controriforma è una risposta del mondo cattolico alla diffusione del protestantesimo, ma alcuni storici come Ubert Iedin la vedono come un'iniziativa autonoma di riforma cattolica già presente dal XV secolo.
  • Il Concilio di Trento (1545) fu un'importante assemblea cattolica che affrontò questioni organizzative e dogmatiche, ribadendo il celibato dei sacerdoti e il controllo delle diocesi, confermando i dogmi cattolici e contrastando il principio protestante del libero esame.
  • Dopo il Concilio di Trento, la Chiesa Cattolica avviò una forte repressione contro il protestantesimo, riattivando l'Inquisizione e imponendo censura su libri e idee contrarie alla dottrina cattolica, con gravi effetti sulla cultura europea.
  • La Compagnia di Gesù, fondata da Ignazio di Loyola, divenne un ordine religioso influente con un approccio militare e accademico, mirato a difendere il cattolicesimo e educare le future élite, influenzando profondamente la politica e la cultura.
  • La Chiesa d'Inghilterra si separò dalla Chiesa Cattolica sotto Enrico VIII, inizialmente senza modificare il dogma, ma col tempo il protestantesimo si radicò in Inghilterra, influenzando la struttura economica e sociale del paese.

Indice

  1. La controriforma e la sua contestazione
  2. Movimenti di riforma cattolica
  3. Il concilio di Trento
  4. Decisioni del concilio di Trento
  5. Repressione e censura post-concilio
  6. Ebrei e ghetti nell'Europa post-Trento
  7. Caccia alle streghe e nuovi ordini
  8. La compagnia di Gesù e la pace di Augusta
  9. Scisma anglicano e riforma inglese

La controriforma e la sua contestazione

Per controriforma si intende la reazione al dilagare del protestantesimo che si sviluppa nel mondo cattolico tra il 1545 e il 1600. Una parte degli storici cattolici hanno contestato l'idoneità del termine "controriforma" perchè per loro non è adeguato e contiene un'interpretazione che tende a far accettare all'interlocutore che l'azione cattolica scaturisce solo per riflesso in risposta a quella protestante. Se non ci fosse stata la riforma insomma non ci sarebbe stata una risposta cattolica, è quindi meramente subordinata. Ubert Iedin è appunto contrario all'uso del termine in questa accezione e parla di riforma cattolica in parallelo a quella protestante. Attenzione però, è svincolata da quella protestante, esiste per lui un impulso autonomo di riforma cattolica che già è visibile nel 400. A sostegno di questa teoria, si possono prendere in considerazione degli esempi:

Movimenti di riforma cattolica

movimento conciliarista, che sosteneva la superiorità del concilio ecumenico sull'autorità papale, insomma che la figura superiore da seguire non fosse solo il pontefice, ma tutto il concilio. Questa tesi era nata al momento dello scisma del papato romano e quello francese, era necessario il consiglio per dimettere i due papi ed eleggerne uno solo, ma il risultato era stato tre papi contemporaneamente

movimento della devotio moderna, che più che all'aspetto esteriore della religione, dava importanza all'individualità, al raccoglimento, alla meditazione, alla nascita nuovi ordini religiosi, come la Compagnia di Gesù. Questo fermento di vita spirituale rappresenta una sincera volontà di rinnovamento da parte del cattolicesimo.

Il concilio di Trento

Il concilio ecumenico (universale), indetto con molte difficoltà politiche (Carlo V rimandava di volta in volta per impegni militari), fu convocato da Paolo III nel 1542 ma iniziò solo nel 1545. Fu scelta la città di Trento per non dispiacere nè ai cattolici nè ai protestanti e perchè sotto la giurisdizione imperiale. Prima che il concilio iniziasse fu già chiaro che gli intenti di riconciliazione non erano possibili. Le chiese protestanti non parteciparono perchè veniva messo in discussione il principio del sacerdozio universale, infatti i padri del concilio cattolici che partecipavano erano tutti ecclesiastici. L'incontro divenne allora un'assemblea interna al mondo cattolico, c'era bisogno che i cattolici si chiarissero circa la loro identità e la linea di confine e definizione rispetto ai protestanti.

All'interno del concilio vi sono due tendenze. La prima voleva affrontare problemi organizzativi, cioè definire regole precise che i cattolici dovevano rispettare. Secondo questa il protestantesimo era dovuto a una mancata osservanza di principi, non riguardava i principi stessi. Sosteneva inoltre che affrontare i principi e discuterli significava rompere del tutto con i protestanti senza possibilità di riconciliazione. La seconda invece voleva ridefinire il dogma cattolico, anche se ciò avrebbe portato a una rottura definitiva. Alla prima era favorevole l'imperatore Carlo V, alla seconda invece il pontefice. Il compromesso che si trova consiste nel lavorare e soffermarsi tanto sulla parte organizzativa quanto su quella dogmatica.

Decisioni del concilio di Trento

Dal punto di vista organizzativo, nel Concilio di Trento vengono ribaditi e sottolineati alcuni provvedimenti: l'obbligo di celibato e di residenza, cioè tutti i sacerdoti (vescovi compresi) devono risiedere nelle loro diocesi, e i vescovi devono fare visite pastorali per controllare le proprie diocesi, l'uso universale del latino come lingua ecclesiastica, interruzione di pratiche come concubinato, nepotismo, simonia, corruzione. Per combattere la tradizionale ignoranza del clero vengono imposti seminari (istituti per vagliare e formare il personale ecclesiastico e innalzarne la qualità). Dal momento che ora non in tutta Europa vi è la stessa religione, era necessario che non solo il clero ma anche i fedeli fossero preparati e consapevoli del proprio credo. Viene dato a Carlo Borromeo l'incarico di redigere un catechismo, che viene stampato nel 1556, che contiene in forma semplificata la dottrina del Concilio di Trento. La prima versione del catechismo pubblicata in lingua latina si chiama vulgata.

Dal punto di vista teologico: vengono ribaditi i dogmi, conservati e difesi tutti i sacramenti, confermato il culto dei santi, sottolineata la figura del vescovo come unico interprete delle Sacre Scritture contro il principio del libero esame protestante, viene accettata la giustificazione per fede (le opere devono essere accompagnate dalla fede per risultare valide).

Repressione e censura post-concilio

Il Concilio segna l'inizio di una forte azione repressiva ecclesiastica supportata dai sovrani, le parole d'ordine sono controllo e repressione per combattere la diffusione della riforma protestante. Viene riaperto il Tribunale della Santa Inquisizione, il cui apice è segnato dalla sede spagnola. In Spagna c'era stata una cristianizzazione forzata di minoranze ebraiche e islamiche, ma molti dei convertiti erano segretamente tornati al loro culto. Sia che ci fosse una certezza sia solo un sospetto, l'Inquisizione imbastiva processi, torture e condanne a morte. Il termine con il qual venivano definiti gli ebrei convertiti che praticavano segretamente è MARRANI, quello per gli islamici MARISCOS. In Spagna il Tribunale dipendeva direttamente dai sovrani, che erano cristiani e collaboravano. A Roma viene creata la Congregazione del Sant'Ufficio, commissariato con pieni poteri di repressione che dirige i tribunali europei.

In questo periodo si accompagna alla repressione la censura. Dopo la riforma cattolica non c'è più libertà di parola e stampa. Vengono pubblicate periodicamente liste di libri proibiti, cosa che avrà un effetto catastrofico sulla cultura europea, specie in Spagna e Italia più soggetti al controllo ecclesiastico. Quel primato culturale che l'Italia aveva avuto con l'Umanesimo e il Rinascimento, quel paradosso di declino politico accompagnato da fioritura culturale, viene meno. I filosofi non conformi alla corrente di pensiero della chiesa, anche se ecclesiastici, vengono uccisi.

Ad esempio Giordano Bruno per le sue tesi copernicane viene bruciato a Roma. O Tommaso Campanella, che scrive la "città del sole" in cui designa un'utopia politica e religiosa di uno stato giusto, viene rinchiuso a vita per oltre 27 anni, risparmiandosi dalla condanna a morte perchè si fingeva incapace di intendere e volere. O lo storico giurista Paolo Sarpi, frate servita, cioè dell'ordine dei Servi di Maria, cittadino della Repubblica di Venezia. Questa era restia ad obbedire al Sant'Ufficio Inquisitorio e voleva condurre i processi secondo le norme dei propri tribunali. In questo clima di autonomia Paolo conduce la sua riflessione espressa nel libro "Historia del Concilio Tridentino" ed emana il principio del giurisdizionalismo, seguito dalla città di Venezia indipendente dalle decisioni di Roma e di papa Paolo V (che andrà contro la città emanando l'interdetto, intervento per il quale i culti cristiani non potevano più essere praticato a Venezia).

Ebrei e ghetti nell'Europa post-Trento

EBREI: Il tribunale dell'inquisizione dopo Trento rivolge le sue attenzioni non solo ai protestanti, ma anche agli ebrei e alle streghe. Si istituiscono i ghetti, che nasce dalla parola veneziana con cui veniva designata la parte della città abitata dagli ebri. Quanti meno ebrei c'erano quanto più lo stato era considerato cattolico. Nelle società europee si tenevano gli ebrei come residuo del cristianesimo, per ricordare il tempo prima di Cristo, la sua origine. Gli ebrei non godevano dei diritti degli altri cittadini e migravano di continuo in seguito alle espulsioni, potendo tornare solo dopo cospicui pagamenti. Dalle crociate in poi la loro condizione si inasprisce ancora di più: i militari in procinto di partire quando passavano per le varie città assalivano le parti giudee.

In Spagna la situazione è particolarmente critica a causa dell'elevato numero di ebrei, che si era insediato qui durante il periodo islamico che tollerava culti differenti. I cristiani muovono agli ebrei accuse che prima erano rivolte a loro (ad esempio i cristiani erano accusati di cannibalismo quando dicevano di mangiare il corpo e il sangue di Cristo) A causa dell'espulsione degli ebrei dalla Spagna del 1592 e della vendita dei loro beni, questi sono costretti a rifugiarsi in altre regioni, specie Portogallo, Olanda, Inghilterra.

Vi erano in Europa due grandi comunità: Ashtenazica e Sefardit (da Sefara, che indica la Spagna in ebraico). Nei primi decenni del 500 gli spagnoli arrivano in Italia meridionale e danno inizio anche qui alla cacciata degli ebrei. Tutte le case dei ghetti non erano di proprietà delle famiglie che vi abitavano e queste pagavano un affitto sproporzionato. A Roma l'ufficio che amministrava gli affari ebraici concedeva in appalto l'affitto dei letti.

Caccia alle streghe e nuovi ordini

STREGHE: Durante la Controriforma si rinvigorisce anche la caccia alle streghe. I culti pagani nell'Europa rurale non si erano mai estinti del tutto, c'era sempre un folclore popolare, animista, legato alla terra e alla natura. La chiesa vede in questo l'opera del demonio e nasce a questo proposito la demologia(scienze e studio del demonio e dei riti) L'interrogatorio delle streghe era regolato da manuali e procedure standard e prevedeva l'uso di torture, le confessioni estorte con violenza potevano non essere effettive ammissioni di colpa perciò vi era una prassi da seguire.

In questo periodo nascono nuovi ordini religiosi, primo tra tutti la Compagnia di Gesù, ovvero i gesuiti. Il fondatore è Ignazio di Loyola, militare che a un certo punto della sua vita ha una vocazione e fonda un nuovo ordine, la cui impostazione ha molti elementi militari, da cui lo stesso nome "compagnia". Il suo primo obbiettivo era quello di fare una crociata per liberare i luoghi santi, ma cambia poi obbiettivo: difendere il cattolicesimo dall'avanzata delle riforme protestanti.

Ciò che caratterizza l'ordine dei gesuiti è la regola I gesuiti devono affidarsi ciecamente non alle proprie volontà, ma alle imposizioni del loro superiore, in un ordine gerarchico che si conclude con il papa. Hanno un lungo percorso di studi, devono laurearsi in teologia con diversi esami di vocazione per diventare "truppe d'assalto" della Chiesa, un elitè utilizzata per riguadagnare i territori caduti in mano ai protestanti, ad esempio la Germania. Inoltre presero ciò che era compatibile dell'Umanesimo con il cattolicesimo, come la grande importanza data all'educazione. Una traccia che hanno lasciato i gesuiti sono proprio le scuole, rivolte soltanto alle classi superiori per formare i futuri ceti dirigenti e garantire la loro adesione al cattolicesimo.

La compagnia di Gesù e la pace di Augusta

Nel 1555 viene stipulata la pace di Augusta che pone fine alla guerra di Smalcalda tra Carlo V e i principi protestanti, importante perchè:

riconosce in un trattato internazionale di valore giuridico il cristianesimo protestante

definisce cosa accade in quei territori in cui il principe ha una confessione diversa dagli abitanti del territorio stesso. Viene detta la formula "Cuius regio, eius religio" che obbliga il credente a far corrispondere il suo credo con quello del Principe. Proprio per questo i gesuiti erano interessati a insegnare e influire con la loro religione sul principe, perchè così lo avrebbero fatto indirettamente anche sulla popolazione. Sono comunque scuole dure e buone, che racchiudono studi anche umanisti. Si aprono anche a forme d'arte come la musica, la danza. Insegnano inoltre l'etichetta, per far diventare l'allievo un "perfetto cortigiano" come dice l'italiano DeCastiglione. Il modo di ordinare il programma e le materie si chiamava Ratio Studiorum, ancora oggi grande modello pedagogico. Alcuni dei filosofi europei che verranno dopo, come Cartesio, hanno frequentato la scuola dei gesuiti francesi. I gesuiti seguono i loro allievi per tutto il percorso di studi, diventando poi spesso loro consiglieri, guide spirituali e influendo quindi ancora di più nella vita politica europea.

La morale gesuita è di tipo lassista (atteggiamento indulgente nei confronti di infrazioni della vita morale) Il lassismo (oppositori a questo erano i giansenisti, cattolici anch'essi) deriva dal timore di allontanare il fedele dal cattolicesimo, infatti si pensava che una delle ragioni per cui Lutero si fosse allontanato dalla fede cattolica fosse l'eccessiva rigidità e durezza con se stesso. La dottrina della riserva mentale gesuita dice che quando fai un'azione cattiva fai un peccato, ma puoi neutralizzarlo pensando "no non voglio farlo". Molto importante per i gesuiti è l'esteriorità, come le processioni, il culto della immagini con loro le chiese si riempiono, anche da questo nasce l'architettura barocca.

Un altro aspetto importante del movimento dei gesuiti sono le missioni. Il cristianesimo con loro si propone come religione universale, i gesuiti sono l'avanguardia dell'espansione in Asia, Africa, America. Il loro atteggiamento è duttile, cautelare, rispettoso delle popolazioni.

Scisma anglicano e riforma inglese

Il papa Clemente VII rifiuta a Enrico VIII il divorzio da sua moglie Caterina d'Aragona poichè questa era imparentata con Carlo V e perchè andava contro la dottrina cattolica. Così il sovrano proclama l'Atto di Supremazia, con il quale si nomina capo della chiesa d'Inghilterra. Non voleva modificare il dogma, ma come creare una piccola comunità cattolica sottoposta a lui, si parla quindi di scisma senza eresia. Solo più avanti con Edoardo VI si fa avanti nei territori inglesi il protestantesimo e la modifica sul profilo confessionale.

Il Book of Common Prayer è una raccolta di orazioni e preghiere che risultava da un sincretismo (unione di aspetti del dogma cattolico con quello calvinista) promulgato dal re Edoardo nel 1549.

Dopo di lui ci sarà la sanguinosa Mary, cattolica che perseguita i protestanti e in seguito Elisabetta, con cui avverrà la spartizione dei beni della chiesa cattolica. Tutti i beni della chiesa romana vengono confiscati e presi dalla corona. Mettendo all'asta quelle terre, avviene un passaggio tra chiesa, re e signori e la creazione di diverse proprietà terriere, gestite con un'agricoltura capitalistica, cioè in vista del profitto. Ciò influirà molto sulla storia economica inglese e porterà a una successiva rivoluzione agricola e poi industriale.

Anche in Gran Bretagna si diffonde la riforma protestante, specie il calvinismo. I calvinisti inglesi saranno chiamati PURITANI, quelli scozzesi presbiteriani. A capo della Chiesa inglese c'è il monarca, con dietro una gerarchie episcopalista, mentre a capo della chiesa scozzese c'è un consiglio degli anziani.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del termine "controriforma" e perché alcuni storici cattolici lo contestano?
  2. La "controriforma" si riferisce alla reazione cattolica al protestantesimo tra il 1545 e il 1600. Alcuni storici cattolici contestano il termine perché suggerisce che l'azione cattolica sia solo una risposta al protestantesimo, mentre essi sostengono che ci fosse un impulso autonomo di riforma cattolica già visibile nel 1400.

  3. Quali furono le principali decisioni prese durante il Concilio di Trento?
  4. Il Concilio di Trento ribadì l'obbligo di celibato e residenza per i sacerdoti, l'uso del latino come lingua ecclesiastica, e impose seminari per migliorare la qualità del clero. Dal punto di vista teologico, confermò i dogmi cattolici, i sacramenti, e il culto dei santi, opponendosi al principio del libero esame protestante.

  5. Come si manifestò la repressione ecclesiastica dopo il Concilio di Trento?
  6. La repressione ecclesiastica si manifestò attraverso il riavvio del Tribunale della Santa Inquisizione, la censura di libri, e la persecuzione di ebrei e streghe. La Congregazione del Sant'Ufficio fu creata per dirigere i tribunali europei, e la censura colpì duramente la cultura europea, specialmente in Spagna e Italia.

  7. Qual è il ruolo della Compagnia di Gesù nella controriforma?
  8. La Compagnia di Gesù, fondata da Ignazio di Loyola, giocò un ruolo cruciale nella difesa del cattolicesimo contro le riforme protestanti. I gesuiti si concentrarono sull'educazione delle classi dirigenti e sulle missioni globali, influenzando la politica e la cultura europea attraverso le loro scuole e il loro approccio lassista alla morale.

  9. Come si sviluppò la Chiesa d'Inghilterra durante la controriforma?
  10. La Chiesa d'Inghilterra si sviluppò quando Enrico VIII proclamò l'Atto di Supremazia, separandosi dalla Chiesa cattolica senza modificare il dogma. Successivamente, sotto Edoardo VI, il protestantesimo si diffuse, e con Elisabetta I, i beni della Chiesa cattolica furono confiscati, influenzando l'economia inglese e portando a una rivoluzione agricola e industriale.

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