Concetti Chiave
- I conquistadores spagnoli, spinti dalla ricerca di ricchezze, sottomisero brutalmente le civiltà azteca, maya e inca, sfruttando la loro superiorità militare.
- La monarchia spagnola stabilì il Consiglio supremo delle Indie, un organo che legittimò la violenza e lo sfruttamento delle popolazioni indigene nei territori conquistati.
- Il sistema delle encomiendas permise ai funzionari spagnoli di utilizzare la popolazione locale come forza lavoro nelle miniere e piantagioni, esacerbando le condizioni disumane.
- L'arrivo degli europei portò alla decimazione delle popolazioni indigene a causa delle malattie e delle condizioni di lavoro estreme.
- Nonostante le Nuove Leggi promulgate per proteggere gli indigeni, gli abusi continuarono, e altre potenze europee come Inghilterra, Francia e Olanda seguirono una simile politica di sfruttamento coloniale.
Indice
Conquistadores e saccheggio delle terre
Ben presto la scoperta delle nuove terre si trasformò in appropriazione e saccheggio delle risorse del territorio. Un ruolo importante rivestirono i conquistadores spagnoli, avventurieri brutali e crudeli, violenti e senza scrupoli, che andarono nelle nuove terre spinti dal desiderio di ricchezze.
Tra di essi il più famoso fu Hernàn Cortés, il quale sbarcò nella costa messicana deciso a impadronirsi dell’impero azteco. Gli aztechi, infatti, tra il 1519 e il 1524, furono sottomessi poiché inferiori militarmente ai conquistadores che possedevano le armi da fuoco, i cani addestrati alla guerra e i cavalli. Tra il 1524 e il 1546, gli Spagnoli, agli ordini di Francisco de Montejio, sottomisero la civiltà dei Maya, impadronendosi delle ricche miniere d’oro e d’argento; la medesima sorte toccò tra il 1531 e il 1536 al ricco impero degli incas grazie a Francisco Pizarro e Diego de Almagro.Monarchia spagnola e sfruttamento
Preoccupata che il saccheggio selvaggio finisse per arricchire solo i singoli avventurieri, la monarchia spagnola intervenne per stabilire la propria autorità sui territori in mano ai conquistadores e istituì il Consiglio supremo delle Indie, un organo amministrativo, giudiziario ed ecclesiastico che legittimò le condizioni di violenza e sfruttamento nelle quali era ridotta la popolazione locale. Il territorio conquistato fu diviso in feudi (encomiendas) e ai funzionari della corona fu concesso il diritto di sottoporre ai lavori forzati la popolazione indigena, che veniva impiegata nelle attività economiche organizzate dai bianchi, consistenti principalmente nell’estrazione dell’oro nelle miniere e nella coltivazioni della canna da zucchero (e più tardi del tabacco, del caffè e del cacao) nelle grandi piantagioni.
Decimazione e denunce missionarie
L’arrivo degli Europei in America provocò la decimazione delle popolazioni locali, che morivano per le malattie portate dai bianchi e per lo sfruttamento disumano cui erano sottoposte soprattutto nelle miniere e nelle piantagioni.
In seguito alle denunce da parte di alcuni missionari (fra i quali emerse Bartolomé de Las Casas) delle violenze attuate sugli indigeni, il re di Spagna, Carlo V, decise di intervenire, più per difendere il proprio prestigio e il proprio potere di controllo che per ragioni “umanitarie”: furono creati due vicereami (Nuova Spagna e Perù) con funzione di vigilanza sulle attività dei conquistadores e promulgate le Nuove Leggi per la difesa degli indigeni contro gli abusi, leggi che però non vennero rispettate e che non migliorarono affatto le loro condizioni di vita.
Espansione coloniale e schiavitù
Tra il XVI e il XVII secolo si aprì una corsa all’esplorazione, alla conquista e alla colonizzazione del globo. Ben presto alla Spagna e al Portogallo si affiancarono anche Inghilterra, Francia e Olanda, le quali avviarono una politica di espansione coloniale, lasciando ampia libertà di iniziativa a mercanti e armatori privati. Anche la condotta di queste potenze si distinse per lo spietato sfruttamento delle popolazioni e delle risorse locali, nonché per l’incremento della tratta degli schiavi africani, che dall’Africa venivano deportati, in condizioni drammaticamente disumane, nel Nuovo Mondo.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo dei conquistadores spagnoli nella conquista del Nuovo Mondo?
- Come ha reagito la monarchia spagnola al saccheggio delle nuove terre?
- Quali furono le conseguenze dell'arrivo degli Europei per le popolazioni indigene?
- Quali misure furono adottate per proteggere gli indigeni e furono efficaci?
I conquistadores spagnoli, come Hernàn Cortés, furono avventurieri brutali e senza scrupoli che sottomisero civiltà come gli aztechi e i maya, impadronendosi delle loro risorse.
La monarchia spagnola intervenne per stabilire la propria autorità, istituendo il Consiglio supremo delle Indie e legittimando le condizioni di sfruttamento delle popolazioni locali.
Le popolazioni indigene furono decimate dalle malattie portate dagli Europei e dallo sfruttamento disumano nelle miniere e piantagioni.
Furono promulgate le Nuove Leggi per la difesa degli indigeni, ma non furono rispettate e non migliorarono le loro condizioni di vita.