Concetti Chiave
- La Rivoluzione Francese del 1789 segna l'inizio dell'età contemporanea, caratterizzata da un cambiamento rapido e violento delle strutture sociali e politiche.
- La Francia era una monarchia assoluta, con una società divisa in clero, nobiltà e Terzo Stato, quest'ultimo rappresentando il 98% della popolazione.
- Una grave crisi finanziaria, causata da spese militari e costi della reggia di Versailles, portò a un aumento delle tasse che colpì principalmente il Terzo Stato.
- Gli Stati Generali, convocati da Luigi XVI, furono un tentativo di risolvere la crisi, ma il Terzo Stato chiese una riforma del voto, portando alla formazione dell'Assemblea Nazionale Costituente.
- L'assalto alla Bastiglia il 14 luglio 1789 segnò l'inizio ufficiale della rivoluzione, con il diffondersi della rivolta anche nelle campagne, noto come "la grande paura".
Indice
Inizio della rivoluzione francese
Nel 1789 ha inizio la Rivoluzione che dalla Francia si estende poi in tutta Europa. Si tratta di una rivoluzione, di un cambiamento rapido, violento e profondo. Eric Hobbsbaum definirà questo periodo, ovvero il periodo che va dal 1700 al 1800, “periodo delle rivoluzioni e della borghesia” proprio perché in questo periodo ci sono ondate continue di rivoluzioni e vede l’affermarsi della borghesia al posto dell’aristocrazia. Per rivoluzione si intende un sollevamento generale che ha come fine il totale capovolgimento delle vecchie strutture sociali e politiche. La rivoluzione Francese è la prima rivoluzione a cui partecipano le masse. Il 1789 è una data simbolo, ovvero l’anno della presa della Bastiglia (simbolo dell’Ancien Regime). Gli storici indicano questo momento come l’inizio dell’età contemporanea e la fine dell’età moderna.
Struttura sociale pre-rivoluzione
Prima della rivoluzione, la Francia era una monarchia assoluta, retta da Luigi XVI; la società era divisa in tre gruppi, chiamati stati o ordini: clero, nobiltà e Terzo Stato. Il terzo stato costituiva il 98% della popolazione ed era una classe poco omogenea; clero e nobiltà costituivano una piccolissima porzione di società; essi godevano di molti privilegi tra cui quello di essere immuni alle tasse.
Crisi finanziaria e tasse
La Francia, prima della rivoluzione, stava attraversando una profonda crisi finanziaria. Il debito pubblico, ovvero i soldi che si è fatta prestare e che deve restituire con interessi, è molto alto. Tre sono le cause principali del deficit: spese militari per la partecipazione alle guerre, i costi della reggia di Versailles, gli interessi che lo Stato deve pagare. Per far fronte a questo problema, vengono aumentate le tasse che portarono numerose proteste da parte del terzo stato, ovvero l’unico che le doveva pagare. Per superare la crisi, allora, è assolutamente necessario che anche clero e nobiltà paghino le tasse. Quest’ultimi si ribellano dicendo che una simile decisione non può essere presa dal re, ma solo dagli Stati Generali.
Convocazione degli Stati Generali
Gli Stati Generali sono una specie di parlamento del Regno dove siedono tutti i rappresentanti dei tre ordini al fine di limitare il potere del Re; non ha alcun tipo di potere legislativo, ma solo consultivo, ovvero possono solo formulare delle proposte. Essi erano divisi per ordine e ogni ordine delegava i propri rappresntanti
Assemblea Nazionale Costituente
Il Re Luigi XVI decide di convocare gli Stati Generali a Versailles il 5 maggio 1789. Coloro che partecipano alle riunioni, compilano anche i cahiers de doléances, cioè i quaderni delle lamentele dove sono elencati tutti i problemi dell’epoca. Tutti i cahiers hanno in comune la critica all’assolutismo dell’ancien regime.
Il primo problema che gli Stati Generali devono risolvere è la modalità di votazione: prima di allora si votava per ordine, cioè ogni ordine esprimeva un voto (ciò però andava contro il Terzo Stato); il Terzo Stato allora chiede il voto per testa. La richiesta fu, però, respinta dal sovrano perché non voleva perdere il consenso della nobiltà e del clero e scuola l’assemblea.
I rappresentanti del Terzo Stato allora si riuniscono nella sala della pallacorda per continuare i lavori con l’obbiettivo di dare alla Francia una costituzione basata sul principio della sovranità popolare: nasce così l’Assemblea Nazionale Costituente. Vista la determinazione del Terzo Stato, Luigi XVI riconosce l’Assemblea Nazionale Costituente e invita nobiltà e clero a partecipare ai lavori.
Inizio della violenza rivoluzionaria
Nei giorni successivi, però, la situazione precipita. Si diffonde a Parigi la notizia che Luigi XVI stia raccogliendo l’esercito per sciogliere con la forza l’Assemblea Costituente. Il popolo si ribella e assalta la Bastiglia. E’ il 14 Luglio 1789, inizia la Rivoluzione Francese.
Da Parigi, la violenza si estende anche nelle campagne. Vengono saccheggiati molti castelli un po’ in tutta la Francia e i nobili massacrati: è il fenomeno conosciuto come “la grande paura”, una violenta rivolta contadina contro i privilegi nobiliari. Per la difesa nazionale viene organizzato un corpo di Guardia Nazionale comandato da La Fayette.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della Rivoluzione Francese nel contesto storico?
- Quali erano le cause principali della crisi finanziaria in Francia prima della rivoluzione?
- Qual era la composizione sociale della Francia prima della rivoluzione?
- Qual è stato il ruolo degli Stati Generali nel contesto della Rivoluzione Francese?
- Come ha reagito il Terzo Stato alla decisione del re di respingere il voto per testa?
La Rivoluzione Francese del 1789 segna l'inizio dell'età contemporanea e la fine dell'età moderna, rappresentando un cambiamento rapido, violento e profondo che ha portato al capovolgimento delle vecchie strutture sociali e politiche.
Le cause principali del deficit finanziario in Francia erano le spese militari per la partecipazione alle guerre, i costi della reggia di Versailles e gli interessi sul debito pubblico.
La società francese era divisa in tre stati o ordini: clero, nobiltà e Terzo Stato, con il Terzo Stato che costituiva il 98% della popolazione e includeva una classe poco omogenea.
Gli Stati Generali, convocati da Luigi XVI, erano un'assemblea consultiva che rappresentava i tre ordini e cercava di limitare il potere del re, ma non aveva potere legislativo.
Il Terzo Stato si è riunito nella sala della pallacorda per formare l'Assemblea Nazionale Costituente, con l'obiettivo di dare alla Francia una costituzione basata sulla sovranità popolare, portando infine al riconoscimento da parte di Luigi XVI.