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Concetti Chiave

  • Liutprando cercò di unificare l'Italia sotto i Longobardi, sottraendo territori ai Bizantini e controllando i ducati più lontani.
  • Liutprando tentò di conquistare Ravenna, ma preferì stipulare accordi con il papa per contrastare Bizantini e Franchi.
  • Astolfo, successore di Liutprando, eliminò la presenza bizantina nel Nord Italia, ma il papato rimase un ostacolo politico.
  • Il re franco Pipino intervenne in Italia nel 754, costringendo Astolfo a cedere territori alla Chiesa e siglare la pace.
  • Nonostante il ritiro dei Franchi, le ambizioni espansionistiche dei Longobardi su Roma portarono al conflitto finale con i Franchi.

Lo scontro con il papato e con i Franchi Una svolta si ebbe all’inizio dell’VII secolo, quando sul trono dei Longobardi salì Liutprando (712-744). Egli perseguì il progetto di riunire in uno Stato unitario tutta la penisola, sottraendo ai Bizantini i territori ancora conservati su territorio italico e imponendo un più stretto controllo sui ducati, soprattutto quelli – come Spoleto e Benevento – più lontani dalla sede del Regno (che era a Pavia). In effetti, Liutprando riuscì a impadronirsi di Ravenna che fu però ben presto riconquistata dai Bizantini e giunse nuovamente alle porte di Roma.
Ma qui, proprio come il suo predecessore Agilulfo, preferì cercare un accordo con il papa, la cui alleanza gli era necessaria per fronteggiare i Bizantini e i Franchi.
Il progetto di Liutprando fu ripreso dal suo successore, Astolfo (749 – 756), salito al potere dopo aver costretto il fratello Ratchis ad abdicare. Astolfo impadronitosi di Ravenna e della Pentapoli, nel 751 pose fine alla presenza bizantina nell’Italia del Nord. Eliminati dalla scena i Bizantini, il papato rimaneva la sola entità politica che si frapponeve al completo dominio dell’Italia da parte dei Longobardi.
Del resto, pur essendo militarmente inerme, lo Stato della Chiesa poteva contare su un alleato fidato e temibile, ossia sul re dei Franchi, con il quale aveva da tempo un rapporto privilegiato. Per rispondere all’appello del papa in pericolo, nel 754 il re franco Pipino scese in Italia e costrinse Astolfo alla pace (nel 756), con cui il re longobardo si impegnava a cedere alla Chiesa vasti territori nell’Italia centrale e la stessa Ravenna.
Partiti i Franchi, tuttavia, i Longobardi non rinunciarono alle loro mire espansionistiche su Roma; proprio questa, anzi, sarebbe stata la causa dello scontro finale tra Franchi e Longobardi che avrebbe posto fine, circa venti anni dopo al potere longobardo in Italia.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale di Liutprando durante il suo regno?
  2. Liutprando mirava a riunire tutta la penisola italiana in uno Stato unitario, sottraendo territori ai Bizantini e rafforzando il controllo sui ducati lontani dalla sede del Regno.

  3. Come reagì il papato alla minaccia longobarda sotto il regno di Astolfo?
  4. Il papato, pur essendo militarmente debole, si affidò all'alleanza con il re dei Franchi, che intervenne in Italia nel 754 per costringere Astolfo alla pace e cedere territori alla Chiesa.

  5. Quale fu la conseguenza finale dello scontro tra Franchi e Longobardi?
  6. Lo scontro finale tra Franchi e Longobardi, causato dalle mire espansionistiche dei Longobardi su Roma, portò alla fine del potere longobardo in Italia circa venti anni dopo.

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