Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il sacco di Roma del 410 fu il culmine di un lungo conflitto tra l'Impero Romano e i Visigoti guidati da Alarico.
  • Alarico sfruttò la debolezza dell'Impero dopo la morte di Teodosio, saccheggiando Roma e imponendo pesanti tributi.
  • Nonostante il saccheggio, Alarico non riuscì a stabilire un regno stabile e puntò verso l'Africa, ma morì improvvisamente.
  • Il saccheggio causò devastazioni, con case e luoghi sacri depredati, e molti Romani fatti prigionieri.
  • La morte di Alarico fu interpretata come un atto divino e ispirò Sant'Agostino a difendere il Cristianesimo.

Indice

  1. Il sacco di Roma
  2. Divisione dell'impero
  3. Alarico e le sue richieste
  4. Assedio e saccheggio di Roma
  5. La morte di Alarico

Il sacco di Roma

Il sacco di Roma del 410 fu l’ultimo atto di uno scontro che durava da più anni fra l’Impero Romano e i Visigoti, il popolo barbaro proveniente dai paesi scandinavi. L’Imperatore Teodosio era riuscito a contenere l’invasione visigota; con il re visigoto Atanarico egli aveva stipulato un patto: in cambio del permesso di creare uno stato visigoto federato con Roma a sud del Danubio, essi si impegnavano a fornire reclute all’esercito romano. Ma alla morte di Teodosio, il nuovo re barbaro Alarico ne approfittò, chiedendo più ricchezze in cambio di più uomini.

Divisione dell'impero

Nel frattempo l’Impero si era diviso fra i due figli di Teodosio: Arcadio in Oriente e Onorio in Occidente. Occorre precisare che Onorio era succube di un gruppo di potere che manipolava la sua volontà.

Alarico e le sue richieste

Fu proprio questo gruppo che lo spinse a condannare a morte Stilicone, accusato di essere connivente con Alarico. Con l’eliminazione dell’uomo forte dell’impero, di fatto si spianava la strada dei Visigoti verso la capitale. Nessuno dei due imperatori accettò la richiesta di Alarico e quest’ultimo reagì piombando in Italia, saccheggiando il Veneto e la Pianura Padana. Fu sconfitto a Pollenzo nel 402, vicino a Cuneo. Dopo questa sconfitta, Alarico dovette ritirare il suo esercito. Sei anni dopo, tuttavia riportò di nuovo le sue truppe in Italia, ma invece di attaccare il nord, scelse di puntare direttamente su Roma, il cuore dell’Impero. La città non fu in grado di difendersi a sufficienza; così Alarico impose le sue condizioni cioè chiese che gli fosse consegnato tutto l’oro e tutto l’argento di Roma e la liberazione degli schiavi Barbari. Alla fine le sue pretese furono più contenute perché stando documenti che ci sono stati trasmessi si accontentò, in cambio della vita dei Romani, di 5.000 libbre d’oro, di 3.000 libbre d’argento, di 3.0000 libbre di pepe, di 4.000 tuniche di seta e di 3.000 panni di porpora.

Ottenuto quanto voleva, Alarico si ritirò nella campagna romana, convinto di poter trattare con l’Imperatore da una posizione di forza. Questa volta egli tornò all’attacco chiedendo onorificenze e nuove terre, ma tutto cadde nel vuoto perché Onorio fu irremovibile.

Assedio e saccheggio di Roma

Per questo motivo, nel 409, Alarico cinse nuovamente d’ assedio Roma con l’intenzione non di occuparla, ma spingere il Senato rinnegare Onorio e a nominare imperatore una persona a lui favorevole. Inizialmente, il piano sembrò funzionare perché il Senato acclamò imperatore Prisco Attalo, il quale, appena nominato si affrettò ad esaudire i desidera di Alarico. Tuttavia la situazione ben presto si compliocò perché la province africane si ribellarono e si schierarono dalla parte di Onorio, dichiarando Prisco Attalo un usurpatore. Furono bloccati i rifornimenti di grano provenienti da Cartagine per cui l’esercito visigoto sarebbe stato destinato alla fame. Allora Alarico si spostò a Ravenna e riaprì le trattative con Oniorio, forte del fatto che egli teneva nelle proprie mani, perché catturata, Galla Placidia, la sorella di Onorio. Ma anche questa volta, Onorio fu irremovibile. Come reazione, il re Ostrogono mosse di nuovo verso Roma con l’intenti, questa volta, di conquistarla. L’assedio durò 5 mesi e mise Roma in ginocchio. Poi nella notte fra il24 e il 25 agosto del 410, qualcuno aprì la porta Salaria permettendo così ai Visigoti di irrompere all’interno delle mura. Ovunque, si ebbero saccheggi e distruzioni; i barbari depredarono le abitazioni e i luoghi sacri. Fra l’altro, durante il saccheggio scomparve il fastigium d’argento, una sorta di baldacchino, donato da Costantino alla chiesa di Sam Giovanni in Laterano. I magazzini della città furono svuotati e molti romani furono fatti prigionieri.

La morte di Alarico

Nonostante il sacco Roma, Alarico non aveva ancora risolto il problema di trovare un territorio su cui installarsi. Fu così che egli decise di spostarsi verso l’Africa, considerata il granaio dell’impero. Tuttavia una tempesta, nelle vicinanze di Reggio Calabria distrusse la sua flotta e, ammalatosi, morì improvvisamente nei pressi di Cosenza. La tradizione vuole che sia stato sepolto sul greto del Busento insieme al suo grande tesoro. La sua morte fu vista da molti come una vendetta divina e fornì l’occasione a Sant Agostino di elaborare un’apologia del Cristianesimo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali del sacco di Roma del 410?
  2. Il sacco di Roma del 410 fu causato da un lungo conflitto tra l'Impero Romano e i Visigoti, aggravato dalla morte di Teodosio e dalla divisione dell'impero tra i suoi figli, Arcadio e Onorio. La condanna a morte di Stilicone e il rifiuto di Onorio di negoziare con Alarico portarono all'assedio e al saccheggio della città.

  3. Quali furono le richieste iniziali di Alarico a Roma?
  4. Alarico inizialmente chiese tutto l'oro e l'argento di Roma e la liberazione degli schiavi barbari. Tuttavia, si accontentò di 5.000 libbre d'oro, 3.000 libbre d'argento, 3.000 libbre di pepe, 4.000 tuniche di seta e 3.000 panni di porpora.

  5. Come reagì il Senato romano alle pressioni di Alarico?
  6. Il Senato romano, sotto pressione, acclamò Prisco Attalo come imperatore, sperando di soddisfare le richieste di Alarico. Tuttavia, la ribellione delle province africane e il blocco dei rifornimenti di grano complicarono la situazione.

  7. Quali furono le conseguenze immediate del sacco di Roma?
  8. Il sacco di Roma portò a saccheggi e distruzioni diffuse, con i Visigoti che depredarono abitazioni e luoghi sacri. Molti romani furono fatti prigionieri e i magazzini della città furono svuotati.

  9. Quale fu il destino finale di Alarico dopo il sacco di Roma?
  10. Dopo il sacco di Roma, Alarico tentò di spostarsi verso l'Africa, ma una tempesta distrusse la sua flotta. Ammalatosi, morì improvvisamente nei pressi di Cosenza e fu sepolto sul greto del Busento con il suo tesoro. La sua morte fu vista come una vendetta divina.

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