Concetti Chiave
- La peste nera del Trecento dimezzò la popolazione europea, causando circa 25 milioni di morti e trasformando profondamente la società e la cultura dell'epoca.
- La pandemia, diffusa tra il 1348 e il 1353, fu inarrestabile a causa delle conoscenze mediche limitate e delle condizioni igieniche precarie, spingendo le persone a fuggire dalle città colpite.
- Interpretata come un castigo divino, la peste scatenò reazioni di fanatismo, con accuse contro presunti "untori" e persecuzioni degli ebrei, considerati capri espiatori.
- Il morbo arrivò attraverso le rotte commerciali dall'Oriente, trasportato da ratti su navi e carovane, diffondendosi rapidamente e causando scene apocalittiche nelle città.
- La pandemia influenzò un cambiamento nella visione del mondo medievale, incoraggiando un approccio più pragmatico e secolare alla vita e contribuendo al declino del Medioevo.
Indice
L'impatto devastante della peste nera
Se dovessimo contraddistinguere un periodo storico con un evento che l’ha profondamente segnato, nel Trecento dovremmo sicuramente pensare alla peste nera. Oggi si fa fatica a immaginare la portata di ciò che accadde all’epoca e l’impotenza con la quale le popolazioni affrontarono tale catastrofe: basti pensare che la popolazione europea quasi si dimezzò (si calcola che morirono circa 25 milioni di persone) e le conseguenze si trascinarono a lungo, cambiando per sempre le sorti dell’Europa. Uno storico inglese, Ian Mortimer, nella sua opera “Il libro dei secoli”, afferma che per riprodurre gli effetti mortiferi della peste nera non basterebbe sganciare due bombe atomiche in Giappone, ma se ne dovrebbero sganciare 450, ognuna della quali provocherebbe circa settantamila vittime.
La diffusione e le reazioni alla pandemia
La pandemia si sviluppò in un periodo che va dal 1348 al 1353: le inesistenti conoscenze in campo medico e le scarse condizioni igieniche non permisero di arginare il contagio e curare la malattia. Chi ne aveva la possibilità, si allontanava dai luoghi di maggior diffusione del morbo, ossia le città, i porti e le aree più densamente popolate: la situazione è descritta chiaramente nel Decameron di Boccaccio, in cui si narra di dieci giovani nobili fiorentini che si allontanano da Firenze e si rifugiano sulle colline per scampare al contagio.
Le interpretazioni medievali della peste
Dato che non era possibile comprendere le cause della malattia ed il modo in cui essa si diffondeva, la gente pensava che fosse un segno della Provvidenza, un castigo di Dio per i peccati degli uomini, secondo una tipica visione medievale che tendeva ad interpretare gli eventi terreni come manifestazione della volontà divina:”Gli uomini non sapevano che pensare o che rimedio opporre; molti ritenevano che si trattasse di un miracolo e di una vendetta di Dio a causa dei peccati del mondo e fu per questo che certuni cominciarono a fare grande penitenza”.(Jean Le Bel)
Origini e diffusione della peste
La peste arrivò da lontano, precisamente sulle rotte commerciali marittime e terrestri che da Oriente giungevano in Occidente, portata da un ratto, a bordo di navi e carovane. La malattia si sviluppò velocemente e portava quasi sempre alla morte; chi ne risultava immune, veniva utilizzato per spostare i cadaveri dalle strade e condurre i carri che trasportavano i morti fuori città per essere bruciati o seppelliti. L’immagine doveva essere davvero apocalittica, con la gente moribonda che si aggirava in cerca di aiuto. Gli uomini si aggrapparono ad antiche profezie per dare una spiegazione alla diffusione del morbo e l’attribuirono all’azione malefica di forze ostili: “Una congiunzione astrale, insieme ad altre congiunzioni ed eclissi, è causa reale di una così grave e mortifera corruzione dell’aria che ci circonda, fonte di mortalità e carestia”. (G.Guérin, J.Novillac)
Caccia agli untori e persecuzione degli ebrei
La peste non conosceva limiti e si diffondeva a macchia d’olio: nessuno era al sicuro. E’ per questo che si cominciò a cercare un responsabile sul quale far ricadere la colpa del contagio: chi veniva sorpreso a toccare muri o panche con mantelli e guanti, veniva accusato di essere un “untore”, ossia spargitore del morbo. Ma neanche la condanna degli untori fermò il dilagare della peste; allora si passò ad accusare gli ebrei che esercitavano mestieri ritenuti peccaminosi dai cristiani, come il prestito di denaro e l’usura, ed erano ritenuti colpevoli di deicidio. Furono loro il bersaglio finale del fanatismo popolare e migliaia trovarono la morte sul rogo: “...gli Ebrei furono messi a morte in tutte le città, castelli e villaggi di Turingia [...], perché la voce pubblica li accusava di aver contaminato le fonti e i pozzi”. (J.Glenisson e J.Day)
Conseguenze sociali e culturali della peste
L’evento della peste segnò profondamente l’uomo medievale e contribuì a cambiare la sua visione del mondo: si iniziò ad indagare con rinnovato interesse e curiosità il mondo circostante; si diffuse una visione profana della vita, in cui la felicità era da ricercare in terra prima che nell’aldilà; gli uomini, benché stremati, si fecero più intraprendenti nel tentativo di cambiare e migliorare le proprie condizioni. La popolazione europea passò da 70 milioni di abitanti a circa 35 milioni: la peste, quindi, ebbe il merito di riequilibrare il rapporto tra risorse disponibili e numero di abitanti, risolvendo in parte i problemi di povertà e sovrappopolazione, cause di un diffuso malessere sociale.
La peste come catalizzatore di cambiamenti storici
In conclusione, si può affermare che la peste non fu solo una malattia letale, bensì un evento la cui portata contribuì, in modo rilevante, a cambiare i destini dell’umanità, dando il via ad un nuovo corso storico che mise fine al Medioevo e alla sua concezione dell’uomo e della vita.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto della peste nera sulla popolazione europea del Trecento?
- Come veniva interpretata la peste nera dalle persone del Medioevo?
- Quali furono le conseguenze sociali della peste nera?
- In che modo la peste nera si diffuse in Europa?
- Quali furono le reazioni della popolazione di fronte alla diffusione della peste?
La peste nera ha quasi dimezzato la popolazione europea, causando la morte di circa 25 milioni di persone e cambiando per sempre le sorti dell'Europa.
La peste nera era vista come un castigo divino per i peccati degli uomini, secondo una visione medievale che interpretava gli eventi come manifestazioni della volontà divina.
La peste nera portò a un riequilibrio tra risorse e popolazione, contribuendo a risolvere problemi di povertà e sovrappopolazione, e stimolò un rinnovato interesse per la vita terrena e il miglioramento delle condizioni di vita.
La peste nera si diffuse attraverso le rotte commerciali marittime e terrestri dall'Oriente all'Occidente, portata da ratti a bordo di navi e carovane.
La popolazione cercò di trovare responsabili per il contagio, accusando "untori" e, infine, gli ebrei, che furono ingiustamente perseguitati e uccisi.