Concetti Chiave
- La Rinascenza carolingia, avviata da Carlo Magno, fu un periodo di rinnovamento culturale e artistico, supportato da intellettuali come Alcuino di York.
- Carlo Magno fondò la Schola palatina ad Aquisgrana, un centro di studio della cultura classica che contribuì alla diffusione del sapere carolingio.
- La riforma scolastica e dell'insegnamento portò alla creazione di nuove scuole e alla revisione dei testi sacri e classici, introducendo la minuscola carolingia.
- L'arte carolingia si espresse in diverse forme, tra cui pittura, mosaico, architettura e oreficeria, influenzata dalle tecniche bizantine.
- Il declino della Rinascenza carolingia iniziò alla fine del IX secolo, aggravato dalle invasioni normanne che colpirono molti centri culturali.
Indice
La rinascenza carolingia
Grazie all’ impegno di un certo numero di intellettuali, come Alcuino di York e Paolo Diacono, Carlo Magno dette il via ad un periodo caratterizzato da una fioritura artistica e culturale che prende il nome di “Rinascenza carolingia”. Il rinnovamento era stato anticipato da Pipino il Breve che aveva fondato delle abbazie che sarebbero diventati dei centri culturali importanti. La riorganizzazione delle istituzioni voluta da Carlo Magno riservava un posto preminente allo scritto; infatti l’imperatore governava emettendo dei capitolari, diffusi in tutto il paese tramite i “missi dominici” che ne sorvegliavano l’applicazione. L’insegnamento fu ristrutturato basandosi su di una revisione dei testi sacri e sulla scoperta dei testi antichi. I testi scritti si moltiplicarono e lo stesso Carlo Magno e i suoi successori erano soliti ordinare manoscritti di lusso che arricchivano i loro tesori e quelli delle chiese. Le opere, circolando da un centro all’altro, contribuivano a diffondere la cultura carolingia.
La schola palatina e gli studi classici
Innanzitutto, Carlo Magno creò la Schola palatina che ben presto diventò il centro propulsore di questo rinnovamento culturale, poiché in essa si intraprendeva lo studio di autori classici. Essa si riuniva ad Aquisgrana, presso la corte stessa dell’imperatore. In particolare, si studiava la poesia di Orazio, di Ovidio e di Virgilio, le orazioni di Cicerone, la storia di Roma di Tito Livio, le vite dei Cesari di Svetonio, la retorica di Quintiliano e le opere scientifiche di Plinio. Ebbe un nuovo impulso anche la ricerca di manoscritti delle opere degli autori latini di cui furono curate delle edizioni e ne furono fatte anche delle copie. A questo nuovo interesse per la classicità, faceva riscontro la Chiesa che, invece, si stava muovendo in direzione opposta. Infatti, i vescovi, riuniti in concilio a Tours nell’813, concessero la possibilità di utilizzare il volgare nella celebrazione della messa o almeno di utilizzare la lingua di tutti i giorni (la rustica romana lingua) nell’omelia per venire incontro alle difficoltà di comprensione da parte dei fedeli.
Riforma scolastica e artistica
La spinta culturale, di cui era l’anima Alcuino di York, si rivolse anche al sistema scolastico. La riforma riguardò non soltanto le scuole già esistenti, che dipendevano dalle abbazie o dai vescovadi, ma si interessò anche di crearne di nuove. Fu attuata anche una riforma della scrittura, elaborando la minuscola carolingia, dalla forma più essenziale e funzionale. Essa rappresenta la base delle future scritture europee. Il rinnovamento artistico interessò tutti i campi: la pittura murale, il mosaico, la scultura, l’architettura e l’oreficeria. Compaiono nuove forme architettoniche come le cripte o le torri. E gli interni sono riccamente decorati. Le tecniche bizantine conosciute in Italia forniscono agli artigiani delle nuove idee ed essi me mettono a produrre numerosi affreschi o dei mosaici con sfondo dorato. L’oreficeria si mette a servizio degli oggetti religiosi e le Bibbie sono ricoperte d’oro e d’argento. In generale, i libri si arricchirono di miniature.
Declino della rinascenza carolingia
Alla fine del IX secolo, priva del sostegno reale, questa intensa attività creatrice cominciò a conoscere un forte declino, mentre l’invasione dei Normanni dettero un colpo fatale a numerosi centri.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali promotori della Rinascenza carolingia?
- Qual era il ruolo della Schola palatina durante la Rinascenza carolingia?
- In che modo la Chiesa rispose al rinnovamento culturale carolingio?
- Quali innovazioni furono introdotte nel sistema scolastico durante la Rinascenza carolingia?
- Quali furono le conseguenze della fine del sostegno reale alla Rinascenza carolingia?
La Rinascenza carolingia fu promossa da intellettuali come Alcuino di York e Paolo Diacono, sotto l'impulso di Carlo Magno.
La Schola palatina, creata da Carlo Magno, divenne il centro propulsore del rinnovamento culturale, focalizzandosi sullo studio di autori classici.
La Chiesa, durante il concilio di Tours nell'813, permise l'uso del volgare nella messa per facilitare la comprensione dei fedeli.
La riforma scolastica coinvolse la creazione di nuove scuole e l'introduzione della minuscola carolingia, una scrittura più funzionale.
Alla fine del IX secolo, senza il sostegno reale, l'attività creatrice declinò, aggravata dalle invasioni normanne che colpirono molti centri culturali.