Concetti Chiave
- Nel Medioevo, gli ospedali erano luoghi di ospitalità per pellegrini e bisognosi, non specifici per la cura degli ammalati.
- Gli ospedali erano spesso situati lungo le strade dei pellegrinaggi o vicino ai valichi di montagna per offrire riparo ai viandanti.
- L'amministrazione ospedaliera era sotto il controllo ecclesiastico, con il personale composto principalmente da frati e suore.
- I fondi per il funzionamento degli ospedali provenivano da terre concesse dal Papato e gestite da contadini con l'obbligo di versare una decima.
- La Riforma Protestante e la Controriforma influenzarono la gestione e l'efficienza degli ospedali, con cambiamenti significativi fino al XIX secolo.
Indice
Origine e funzione degli ospedali medievali
Nel Medioevo, il termine “ospedale” serviva per indicare un luogo destinato ad offrire ospitalità a coloro che ne avessero bisogno. Infatti, etimologicamente significa “casa ospitale” dal latino “domus ospitalis”. Inoltre “hospitalia” erano le stanze in cui alloggiavano i pellegrini. Pertanto, in origine, non era un vero e proprio luogo di cura degli ammalati e per molti secoli rimase un luogo di generica assistenza e ricovero, senza fare riferimento a precisi interventi medici.
Ospedali lungo le vie dei pellegrinaggi
Tra le funzioni dell’ospedale era preminente l’accoglienza dei pellegrini, soprattutto di coloro che non erano in grado di pagarsi una sistemazione diversa. Per questo motivo, essi si trovavano lungo le strade che portavano verso le grandi mete dei pellegrinaggi come Roma, Santiago di Campostela o Gerusalemme, come la via Francigena. Frequentemente sorgevano sui valichi montagna in modo da offrire riparo ed assistenza ai viandanti, soprattutto durante i rigidi inverni. Esistevano ospedali anche nelle città, ma sempre fuori dalla cinta muraria per permettere ai pellegrini di trovare ospitalità anche se fossero arrivati in tarda sera, quando le porte della città erano ormai chiuse.
Evoluzione degli ospedali nel tempo
Nell’antichità la funzione non era molto diversa. Infatti, nel mondo classico, gli ospedali sorgevano vicino ad un santuario di una divinità o di un oracolo; il malato vi poteva ricevere cure e consigli per cui il ricovero era sempre collegato in qualche modo alle condizioni di pellegrino e alle sue necessità.
Ruolo del Cristianesimo e del concilio di Nicea
Il Cristianesimo introdusse l’insegnamento di soccorrere gli infermi, di dare cibo e conforto ai bisognosi (opere di misericordia corporale).
Per questo motivo, il concilio di Nicea del 325 indicò ai vescovi l’obbligo di edificare un luogo di ospitalità per i viandanti. Il modello a cui si ispirarono le successive fondazioni monastiche ci è fornito dall’ospizio di Squillace, in Calabria, voluto da Cassiodoro, un intellettuale e ministro del re goto Teodorico.
Gestione ecclesiastica e fondi degli ospedali
Per molto tempo, l’ospedale rimase un’istituzione sotto il controllo ecclesiastico; il governo e l’amministrazione spettava al superiore, chiamato anche priore, il quale rispondeva delle sue azioni di fronte alla gerarchia ecclesiastica, anche se in alcuni casi esistevano accordi particolari con l’autorità laica del posto. Il personale era costituito soprattutto da frati, conversi o suore. A volte, l’ospedale era collegato ad un convento femminile. I fondi necessari per il funzionamento derivavano dalle terre concesse dal Papato e a loro volta date in uso a contadini, i quali avevano l’obbligo di versare una tassa in natura (una certa quantità di grano, di castagne, ecc.…), chiamata decima (= 1/10 del raccolto). Uno dei più grandi ospedali d’Europa si trovava a Siena: S. Maria della Scala, risalente al IX secolo; esiste tutt’oggi, ma è stato trasformato in museo. Un altro ospedale si trovava a Altopascio, una località in provincia di Lucca. Esso era dotato di una campana, detta “la smarrita” che in caso di fitta nebbia veniva suonata per permettere ai pellegrini di orientarsi e non smarrirsi nrella palude.
Secolarizzazione e Controriforma degli ospedali
Dopo la riforma protestante, nel XVI secolo iniziò la secolarizzazione degli ospedali, mentre nel mondo cattolico la Controriforma ebbe come scopo una maggiore efficienza ed efficacia della gestione ospedaliera da parte degli enti ecclesiastici, aspetto che rimarrà in vigore fino al XIX secolo.
Domande da interrogazione
- Qual era la funzione principale degli ospedali nel Medioevo?
- Dove erano solitamente situati gli ospedali medievali?
- Qual era il ruolo del Cristianesimo nella gestione degli ospedali medievali?
- Chi gestiva gli ospedali nel Medioevo e come venivano finanziati?
- Come cambiò la gestione degli ospedali dopo la Riforma protestante?
Gli ospedali nel Medioevo erano principalmente luoghi di ospitalità per pellegrini e viandanti, non specificamente per la cura degli ammalati.
Gli ospedali medievali erano spesso situati lungo le strade dei pellegrinaggi e sui valichi montani per offrire riparo ai viandanti.
Il Cristianesimo promosse l'assistenza agli infermi e ai bisognosi, e il concilio di Nicea del 325 obbligò i vescovi a costruire luoghi di ospitalità per i viandanti.
Gli ospedali erano gestiti da personale ecclesiastico come frati e suore, e finanziati tramite terre concesse dal Papato e tasse in natura dai contadini.
Dopo la Riforma protestante, iniziò la secolarizzazione degli ospedali, mentre nel mondo cattolico la Controriforma mirò a migliorare l'efficienza della gestione ecclesiastica.