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Concetti Chiave

  • I Longobardi, guidati da Alboino, invasero l'Italia nel 568, spostandosi dalla Pannonia a causa della pressione degli avari.
  • L'invasione segnò la fine dell'unità territoriale della Penisola e vide i Longobardi stabilirsi in città come Pavia, Spoleto e Benevento.
  • I Bizantini difesero le coste e le città fortificate, mantenendo il controllo su aree come Ravenna, Roma e Napoli.
  • I Longobardi praticavano l'arianesimo e si organizzarono in gruppi familiari sotto capi clan, con un re eletto solo in situazioni straordinarie.
  • La società longobarda era composta da arimanni, guerrieri liberi con diritti, e aldi, semiliberi con alcuni diritti, mentre gli italici iniziarono a integrarsi solo nell'ottavo secolo.

Indice

  1. La riconquista di Giustiniano
  2. L'invasione dei Longobardi
  3. La difesa bizantina
  4. La società longobarda

La riconquista di Giustiniano

La riconquista dell’Italia, dell’Africa e di parte della Spagna da parte di Giustiniano aveva restaurato l’unità dell’impero e le province dell’antico stato romano si trovavano dunque entro i confini. Tuttavia però le risorse utilizzate per creare questa situazione avevano prosciugato i fondi dello Stato e i successori di Giustiniano dovettero fronteggiare una situazione complicata.

L'invasione dei Longobardi

Nel 568 i Longobardi, guidati da Alboino, conquistarono ampi territori dell’Italia. Si trattava di circa 150.000 persone che si spostarono dalla Pannonia in seguito all’avanzata di un’altra popolazione barbarica, gli avari. Quella dei Longobardi fu dunque un’occupazione militare: dopo un lungo assedio si impadronirono di Pavia. Da lì iniziarono a spostarsi verso sud, insediandosi a Spoleto e a Benevento.

La difesa bizantina

Nonostante la decadenza generale delle vie di comunicazione, la via Emilia mantenne la sua importanza. Alla fine di questa via era situata Ravenna. I Bizantini organizzarono la difesa in prossimità delle coste e attorno ad alcune città fortificate: Ravenna, Roma, Napoli, la Puglia e la Calabria, le isole di Sicilia, Corsica e Sardegna, la cosiddetta Pentapoli che comprendeva: Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia e Ancona. L'invasione da parte dei Longobardi segnò la fine dell'unità territoriale della Penisola.

La società longobarda

I Longobardi continuarono a professare l’arianesimo. Sapevano inoltre di essere circondati da nemici, ma soprattutto di essere pochi contro molti, pertanto si imposero ovunque come dominatori imponendo una servitù priva di diritti. I guerrieri Longobardi erano organizzati in gruppi familiari. Secondo la loro tradizione, i capi dei clan esercitavano un potere autonomo e un unico re era eletto solo in casi particolari; passato il pericolo tornava a non esercitare più alcun potere. Il popolo longobardo riconosceva se stesso nella appartenenza allo stesso ceppo etnico. Le decisioni più importanti erano prese dall’Assemblea Generale di tutti i guerrieri liberi, detti arimanni, gli unici ad avere i diritti. Oltre agli arimanni la società era formata dagli Aldi, uomini semiliberi i quali possedevano terreni, case e servi. Erano semiliberi in quanto vincolati a un padrone il quale aveva dei diritti nei loro confronti ma allo stesso tempo gli aldi godevano di certi diritti e dunque si distinguevano dagli schiavi. Gli italici si trovarono in uno stato di soggezione rispetto ai Longobardi, solo nel corso dell’ottavo secolo alcuni di loro iniziano ad essere ammessi nell’esercito longobardo e di conseguenza godevano di certi diritti.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze dell'invasione dei Longobardi in Italia?
  2. L'invasione dei Longobardi segnò la fine dell'unità territoriale della Penisola e portò a un'occupazione militare che impose una servitù priva di diritti agli italici.

  3. Come era organizzata la società longobarda?
  4. La società longobarda era composta da guerrieri liberi chiamati arimanni, che avevano diritti e prendevano decisioni importanti, e dagli aldi, uomini semiliberi con alcuni diritti, distinti dagli schiavi.

  5. Quali misure presero i Bizantini per difendersi dall'invasione longobarda?
  6. I Bizantini organizzarono la difesa attorno a città fortificate come Ravenna, Roma, Napoli, e nelle isole di Sicilia, Corsica e Sardegna, mantenendo il controllo delle vie di comunicazione come la via Emilia.

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