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Concetti Chiave

  • Papa Gregorio VII fu una figura chiave del Medioevo, noto per le sue riforme che rafforzarono il primato del papato, culminando nel "Dictatus papae" del 1075.
  • Il "Dictatus papae" affermava la supremazia del pontefice su tutte le autorità, permettendo al papa di deporre imperatori e stabilire nuove leggi.
  • Il conflitto tra Gregorio VII ed Enrico IV, noto come la lotta per le investiture, portò all'umiliazione di Canossa, con Enrico IV costretto a chiedere perdono al papa.
  • La tensione tra papato e impero culminò con l'intervento militare di Enrico IV e il successivo esilio di Gregorio VII a Salerno, dove morì nel 1085.
  • Il Concordato di Worms del 1122 risolse il conflitto stabilendo che il papa deteneva il potere spirituale, mentre l'imperatore manteneva il potere temporale, con differenze tra Italia e Germania.
In questo appunto viene descritta la figura di papa Gregorio VII. Papa Gregorio VII (1015-1085) fu una personalità molto importante nella storia del Medioevo e apportò sostanziali riforme alla Chiesa. Affermò la superiorità del papato sul potere temporale, entrando in aperto conflitto con i sovrani del tempo, in particolare con l’imperatore di Germania Enrico IV.
Gregorio VII e la lotta per le investiture articolo

Indice

  1. Il decreto “Dictatus papae” di Gregorio VII
  2. Inizio del contrasto tra papa e re: la lotta per le investiture
  3. Il Concordato di Worms: finisce il contrasto tra papato e impero

Il decreto “Dictatus papae” di Gregorio VII

Durante il suo pontificato, Papa Gregorio VII mirò a costruire una solida gerarchia ecclesiastica. Nel farlo, affermò il primato del pontefice su qualsiasi altra autorità, sia temporale che ecclesiastica e introdusse importanti regolamentazioni nella stessa Chiesa vietando ai preti di sposarsi e di avere delle concubine. La sua riforma più importante fu avviata nel 1075 con il famoso “Dictatus papae”, “Affermazioni di principio del Papa", una raccolta attraverso la quale si elencavano i poteri del pontefice romano, nella quale si affermava in 27 punti:

  1. Che la Chiesa Romana è stata fondata da Dio e da Dio solo.
  2. Che il Pontefice Romano è l'unico che può essere giustamente chiamato universale.
  3. Che lui solo può deporre o ripristinare i vescovi.
  4. Che in qualunque concilio i suoi legati, anche se minori in grado, hanno autorità superiore a quella dei vescovi, e possono emanare sentenza di deposizione contro di loro.
  5. Che il Papa può deporre gli assenti.
  6. Che, fra le altre cose, non si possa rimanere nella stessa casa con coloro che egli ha scomunicato.
  7. Che a lui solo è legittimo, secondo i bisogni del momento, fare nuove leggi, riunire nuove congregazioni, stabilire abbazie o canoniche; e, dall'altra parte, dividere le diocesi ricche e unire quelle povere.
  8. Che solo lui può usare le insegne imperiali.
  9. Che solo al Papa tutti i principi devono baciare i piedi.
  10. Che solo il suo nome venga pronunciato nelle chiese.
  11. Che questo sia il solo suo nome al mondo.
  12. Che a lui è permesso di deporre gli imperatori.
  13. Che a lui è permesso di trasferire i vescovi secondo necessità.
  14. Che egli ha il potere di ordinare un sacerdote di qualunque chiesa voglia.
  15. Che colui che egli ha ordinato può dirigere un'altra chiesa, ma non può mantenere posizioni inferiori; e che un tale non può ricevere gradi superiori da alcun altro vescovo.
  16. Che nessun sinodo sia detto sinodo generale senza il suo ordine.
  17. Che nessun capitolo e nessun libro sia considerato canonico senza la sua autorità.
  18. Che una sentenza da lui emanata non possa essere ritirata da alcuno; e che soltanto lui, fra tutti, possa ritirarla.
  19. Che egli non possa essere giudicato da alcuno.
  20. Che nessuno osi condannare chi si appella alla Santa Sede.
  21. Che a tale Sede vengano sottoposti i casi più importanti di ogni chiesa.
  22. Che la Chiesa Romana non ha mai errato; né mai errerà per tutta l'eternità, secondo le Scritture.
  23. Che il Pontefice Romano, se è stato eletto canonicamente, è senza dubbio alcuno fatto santo dai meriti di san Pietro; secondo quanto detto da san Ennodio, vescovo di Pavia, e da molti santi padri che lo hanno sostenuto. Secondo quanto contenuto nei decreti di san Simmaco papa.
  24. Che, per suo comando e col suo consenso, sia legale per un subordinato di presentare accuse.
  25. Che egli possa deporre o ripristinare vescovi senza convocare un sinodo.
  26. Che colui il quale non è in pace con la Chiesa Romana non sia considerato cattolico.
  27. Che egli possa liberare i sudditi dall'obbligo di obbedienza a uomini malvagi.
Per ulteriori approfondimenti sul Dictatus papae vedi qui

Inizio del contrasto tra papa e re: la lotta per le investiture

A seguito della riforma gregoriana, l’imperatore Enrico IV di Sassonia convocò a Worms, era il 1076, una dieta di vescovi tedeschi. Insieme decisero per la scomunica del papa. L’imperatore infatti non poteva accettare le imposizioni del “Dictatus papae”, poiché avrebbe perso tutto il suo potere. Venuto a sapere della scomunica, anche il papa Gregorio VII scomunicò Enrico IV. A questo punto la situazione si complicò ulteriormente per l’imperatore di Sassonia perché i grandi feudatari tedeschi ne approfittarono per prendere il potere contro il re.
Così, Enrico IV capì che il suo potere era stato messo in pericolo. L’unica soluzione era farsi togliere la scomunica per evitare di perdere il regno a causa della rivolta dei feudatari. Così l’imperatore decise di andare a Canossa, da Matilde di Canossa, cugina del papa dove Gregorio VII si era rifugiato in attesa di tempi migliori. Enrico IV si presentò per chiedere perdono al papa e farsi togliere la scomunica: l’episodio passò alla storia come l’umiliazione di Canossa. Il papa infatti lasciò Enrico IV al freddo per tre giorni sotto una bufera di neve senza riceverlo (dal 25 al 27 gennaio 1077). Grazie all’intercessione dell’abate di Cluny e della marchesa Matilde di Canossa, il papa si convinse e tolse la scomunica a Enrico IV. Ripreso il potere però, Enrico IV che ormai non aveva più seguito in Germania proclamò un antipapa: Clemente III, vescovo di Ravenna. Così il papa Gregorio VII scomunicò nuovamente Enrico IV che a questo punto decise di passare all’azione. Si preparò ad attaccare il papa con le armi, prese il suo esercito e scese a Roma, a Castel sant’Angelo, dove risiedeva il papa. In aiuto di Gregorio VII arrivò Roberto il Guiscardo (Duca di Calabria e Puglia, divenuto vassallo del papa con l’accordo di Melfi 1059) che portò in salvo il papa e saccheggiò Roma. Il papa Gregorio VII venne incolpato del saccheggio di Roma e venne esiliato a Salerno dove morì l’anno successivo (1085).
Gregorio VII e la lotta per le investiture articolo
Per ulteriori approfondimenti sulla lotta per le investiture vedi qui

Il Concordato di Worms: finisce il contrasto tra papato e impero

La fine del contrasto tra papato e impero fu segnata dal Concordato di Worms del 1122 che vide come protagonisti Enrico V di Franconia, successore di Enrico VI e papa Callisto II uno dei successori di papa Gregorio VII. Nel concordato venne stabilito che:

  • La Chiesa diventava una monarchia assoluta;
  • L’ impero doveva rinunciare alle sue pretese universalistiche;
  • I vescovi dovevano essere prima consacrati dal papa e poi investiti di potere dall’imperatore;
  • Il pontefice veniva eletto dai cardinali.

In breve, con il Concordato di Worms si affermò che il potere del papa era un potere spirituale, mentre quello dell’imperatore avrebbe mantenuto il suo carattere di potere temporale. Mentre in Italia il potere spirituale era superiore a quello temporale, in Germania però il potere temporale dell’imperatore era superiore a quello spirituale.
Per ulteriori approfondimenti sul Concordato di Worms vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali riforme introdotte da Papa Gregorio VII?
  2. Papa Gregorio VII introdusse riforme significative come il "Dictatus papae", che affermava la superiorità del papato su qualsiasi altra autorità e vietava ai preti di sposarsi e avere concubine.

  3. Cosa scatenò il conflitto tra Papa Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV?
  4. Il conflitto fu scatenato dal "Dictatus papae", che minacciava il potere di Enrico IV, portando a una serie di scomuniche reciproche e alla famosa umiliazione di Canossa.

  5. Qual è l'importanza storica dell'episodio di Canossa?
  6. L'episodio di Canossa è importante perché rappresenta l'umiliazione di Enrico IV, che chiese perdono a Gregorio VII per ottenere la revoca della scomunica, evidenziando il potere del papato.

  7. Come si concluse il conflitto tra papato e impero?
  8. Il conflitto si concluse con il Concordato di Worms nel 1122, che stabilì la separazione tra potere spirituale del papa e potere temporale dell'imperatore.

  9. Quali furono le conseguenze del Concordato di Worms per la Chiesa e l'impero?
  10. Il Concordato di Worms rese la Chiesa una monarchia assoluta, limitò le pretese universalistiche dell'impero e stabilì che i vescovi fossero consacrati dal papa e investiti dall'imperatore.

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