Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Berengario I, marchese del Friuli e discendente di Carlo Magno, fu eletto re d'Italia nel 888 e consacrato a Milano.
  • Dopo essere stato sconfitto da Guido di Spoleto, Berengario perse temporaneamente il trono, ma lo riconquistò dopo la morte di Guido e suo figlio.
  • Berengario dovette concedere numerose prerogative ai vescovi, indebolendo l'assetto amministrativo dello Stato a causa delle incursioni ungare.
  • Nel 923 Berengario fu sconfitto da Rodolfo di Borgogna, che fu invitato dalla nobiltà italiana a prendere il trono.
  • Berengario fu assassinato a Verona nel 923, simbolo del crollo dell'istituzione monarchica postcarolingia in Italia.

Indice

  1. La competizione per la corona
  2. La ribellione di Guido di Spoleto
  3. Il ritorno di Berengario I
  4. La sconfitta di Berengario
  5. La fine di Berengario

La competizione per la corona

Berengario I fu uno dei più tipici rappresentanti della nobiltà italiana (era marchese del Friuli) che entrò in competizione alla fine dell’impero carolingio per ottenere la corona d’Italia e quella imperiale. Essendo discendente da parte di madre di Carlo Magno, fu eletto re d’Italia nell’anno 888 a Pavia dai signori italiani, e poi consacrato a Milano dall’arcivescovo Anselmo.

La ribellione di Guido di Spoleto

Tuttavia, il vescovo desiderava un re residente il più lontano possibile dalla sua sede vescovile e per questo istigò alla ribellione Guido di Spoleto affinché si opponesse con tutte le sue forze a Berengario. Fu così che l’anno seguente, nel l’889, egli mosse contro l’avversario che sconfisse nelle vicinanze del fiume Trebbia. Questa vittoria, di fatto, consegnò il trono nelle mani di Guido che associò alla corona il figlio Lamberto, ancora dodicenne. In tal modo, dimostrò di voler assicurare una certa continuità alla corona. Tuttavia, a questo punto, fu il papa a tramare contro Guido, poiché temeva effetti negativi sulla corte papale in caso di un’eccessiva concentrazione di potere. L’obbiettivo fu raggiunto e Guido spodestato.

Il ritorno di Berengario I

Alla sua morte, avvenuta nell’894 ea quella del figlio di quattro anni più tardi, i maggiorenti italiani restituirono la corona a Berengario I che, nel 915, cinse anche quella imperiale. Egli dedicò tutte le sue forze alla sopravvivenza del potere reale che era minato dalla disgregazione a causa della decadenza dei conti, tradizionali agenti dello Stato e del consolidamento progressivo del prestigio dei vescovi. A questi ultimi, Berengario fu costretto a concedere molte prerogative pubbliche, soprattutto a partire dall’899, anno di inizio delle incursioni ungare in Italia. In questo modo l’assetto della pubblica amministrazione risultò sempre più indebolito e l’ordinamento statale creato da Carlo Magno cominciò a decadere.

La sconfitta di Berengario

Nell’anno 923, Berengario fu sconfitto da Rodolfo di Borgogna a Fiorenzuola d’Adda, nelle vicinanze di Piacenza, in una delle più cruente battaglie che la storia dell’epoca possa ricordare. Perché Rodolfo di Borgogna intervenne in Italia? La nobiltà italiana aveva accusato di vigliaccheria il re Berengario I per aver lasciato venire in Italia gli Ungari e per punirlo offrirono la corona a Rodolfo il quale, immediatamente scese in Italia e nel 922 fu incoronato re a Pavia, pur mantenendo la titolarità anche della Borgogna Transgiuriana, chiamata anche Alta Borgogna.

La fine di Berengario

Da parte sua, Berengario, sconfitto, ma scampato per caso alla morte sul campo, si ritirò a Verona per organizzare la controffensiva. Dopo aver costituito un esercito di mercenari, attaccò Pavia, dove il cognato di Rodolfo, Ugo di Provenza reggeva il trono. Terminato l’assedio, Berengario permise agli Ungari, che costituivano una gran parte dell’esercito, di fare razzia della città: una grande parte della popolazione civile fu trucidata. L’evento suscitò una forte indignazione fra i feudatari che organizzarono una congiura contro Berengario; quest’ultimo si rifugiò a Verona dove venne assassinato nel 923, per mano di un servitore, a seguito di un complotto locale, capeggiato da un vassallo. La sua fine è il simbolo del sopravvento delle forze disgregatrici del particolarismo postcarolingio sull’istituzione monarchica della penisola.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Berengario I e quale fu il suo ruolo nella storia d'Italia?
  2. Berengario I era un marchese del Friuli e discendente di Carlo Magno. Fu eletto re d'Italia nel 888 e successivamente incoronato imperatore nel 915. Il suo regno fu caratterizzato da lotte per mantenere il potere reale contro la disgregazione politica e le incursioni ungare.

  3. Quali furono le principali sfide affrontate da Berengario I durante il suo regno?
  4. Berengario I affrontò la ribellione di Guido di Spoleto, l'opposizione del papato, le incursioni ungare e la crescente influenza dei vescovi. Inoltre, fu accusato di vigliaccheria per aver permesso agli Ungari di entrare in Italia, portando alla sua sconfitta da parte di Rodolfo di Borgogna.

  5. Come si concluse il regno di Berengario I?
  6. Il regno di Berengario I si concluse con la sua sconfitta da parte di Rodolfo di Borgogna nel 923. Dopo un assedio a Pavia, Berengario permise agli Ungari di saccheggiare la città, suscitando indignazione tra i feudatari. Fu assassinato a Verona nello stesso anno, vittima di un complotto locale.

  7. Quali furono le conseguenze della morte di Berengario I per l'Italia?
  8. La morte di Berengario I simboleggiò il sopravvento delle forze disgregatrici del particolarismo postcarolingio sull'istituzione monarchica in Italia, segnando un periodo di frammentazione politica e indebolimento dell'autorità centrale.

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