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Sapiens
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Concetti Chiave

  • La caduta dell'Impero bizantino e l'ascesa dell'Impero ottomano interruppero le rotte commerciali mediterranee, influenzando l'economia europea.
  • Il dominio ottomano impedì agli Stati europei di mantenere relazioni commerciali dirette con l'Estremo Oriente, costringendoli a riorganizzare i traffici.
  • Per compensare le difficoltà economiche, in Europa si sviluppò la produzione di seta, alimentando i centri manifatturieri.
  • La carenza di metalli preziosi tra il 1440 e il 1460, nota come "grande carestia dei lingotti", causò chiusure delle zecche e indebolì gli scambi locali.
  • Gli europei tentarono senza successo di accedere alle miniere d'oro africane, bloccati dall'espansione ottomana.

Indice

  1. Conseguenze economiche della caduta bizantina
  2. Riorganizzazione dei traffici europei
  3. Crisi dei metalli preziosi in Europa

Conseguenze economiche della caduta bizantina

La caduta dell’Impero bizantino e la formazione dell’Impero ottomano ebbero conseguenze rilevanti sull’economia europea: mandarono in frantumi la rete di piazzeforti commerciali nel Mediterraneo orientale da un lato, dall’altro il dominio turco nel Vicino Oriente minacciò la possibilità stessa degli Stati europei di mantenere relazioni mercantili con l’Estremo Oriente.

Riorganizzazione dei traffici europei

Nella seconda metà del Quattrocento, quindi, il dominio ottomano sul continente euro-asiatico costrinse gli Europei a riorganizzare i traffici principali verso Cina e India. Per affrontare questa situazione, nelle campagne si sviluppò una produzione di seta per alimentare la e realizzazione di drappi nei centri a forte vocazione manifatturiera. Le difficoltà resero instabile il settore monetario.

Crisi dei metalli preziosi in Europa

Gran parte del continente europeo fu costretta a fronteggiare una serie di gravi problemi di approvvigionamento di metalli preziosi. La più grave tra il 1440 ed il 1460, chiamata dagli storici “grande carestia dei lingotti”. Le carestie di oro e argento costringevano i governi a chiudere le zecche, impoverivano gli scambi locali, indebolivano gli Stati e rendevano ancor più complicati i rapporti con l’Oriente, dove gli Europei commerciavano metalli preziosi in cambio soprattutto di spezie. A lungo, ma senza successo, gli Europei avevano cercato di appropriarsi delle ricche miniere d’oro africane del Senegal e del Niger, cadute nelle mani dell’Impero ottomano.

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