Concetti Chiave
- Il processo inizia con Wilde che denuncia il marchese di Queensberry per diffamazione, provocato dalla relazione tra Wilde e lord Alfred Douglas.
- Durante il processo, Wilde ammette di aver vissuto con Douglas e frequentato ambienti ambigui, mentre le sue opere vengono considerate autobiografiche.
- Lord Queensberry viene assolto, portando all'incriminazione di Wilde con l'accusa di atti indecenti, seguito da due processi.
- Nel primo processo Wilde viene assolto, ma un secondo processo lo dichiara colpevole, condannandolo a due anni di carcere e lavori forzati.
- Dopo la condanna, Wilde subisce un declino economico e sociale, le sue opere vengono ritirate e muore povero e solo a Parigi.
Indice
L'inizio del processo
La vicenda giudiziaria che vede Oscar Wilde come protagonista ha inizio da una denuncia per diffamazione che lo stesso scrittore sporge contro il marchese di Queensberry.
L’odio del marchese è scatenato dalla relazione che lega suo figlio, lord Alfred Douglas, a Wilde.
Il processo contro lord Queensberry si apre il 3 aprile 1895.
Le accuse e il primo processo
Durante il suo svolgimento, Wilde ammette di aver coabitato in varie occasioni con Alfred Douglas e di aver frequentato ambienti equivoci.
Le opere dello scrittore, che rivelano il suo edonismo, sono citata come confessioni autobiografiche.
Lord Queensberry viene rapidamente assolto.
Ma se non ha calunniato, ciò che afferma è vero, e la magistratura non può fare altro che incriminare Wilde.
L’accusa è quella di >.
Il secondo processo e la condanna
Il primo processo contro lo scrittore si apre il 26 aprile e si conclude con l’assoluzione: l’avvocato di Wilde dimostra che le testimonianze a carico del suo cliente sono inattendibili.
La magistratura ordina però un seconda processo.
Le accuse sono le stesse.
I testimoni anche.
Il 25 maggio viene emesso il verdetto: lo scrittore è riconosciuto colpevole e condannato a due anni di carcere e di lavori forzati.
Il declino di Oscar Wilde
Inizia per lui un declino inesorabile.
L’opinione pubblica – che prima dello scandalo lo osannava – lo abbandona.
La rovina economica e sociale è completa.
Le sue opere vengono ritirate dalle librerie.
Le sue commedie scompaiono dai cartelloni.
Tutti i suoi beni vengono venduti.
Scontata la pena, Wilde lascia l’Inghilterra e cerca, senza risultati, di tornare a scrivere.
Muore di meningite, solo e povero, a Parigi.