Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La Tunisia ha condiviso gran parte della sua storia con l'Algeria e il Marocco, iniziando con l'insediamento dei Fenici e la fondazione di Cartagine nell'814 a.C.
  • Dopo l'invasione vandala nel 439 d.C., i Bizantini conquistarono la regione nel 533, seguiti dagli Arabi nel 698, che consolidarono la loro dominazione.
  • Nel 1228, la dinastia degli Hafsidi stabilì un dominio separato che durò per oltre 300 anni, segnando l'indipendenza dai vicini maghrebini.
  • La Tunisia divenne un protettorato francese nel 1881, dopo una serie di manovre diplomatiche e tensioni internazionali, culminando con l'indipendenza nel 1956.
  • Dopo l'indipendenza, la Tunisia ha attuato riforme significative, tra cui l'abolizione della poligamia e il riconoscimento del diritto di voto alle donne.

Indice

  1. Storia antica della Tunisia
  2. Invasioni e dominazioni
  3. Lotta per l'indipendenza
  4. Conquista dell'indipendenza

Storia antica della Tunisia

Per lungo tempo, la Tunisia ha conosciuto una storia comune agli altri due paesi del Maghreb, l’Algeria e il Marocco.

La prima grande civiltà con un insediamento stabile sul territorio della futura Tunisia furono i Fenici, anche vi vivevano già gli antenati degli attuali Berberi. Cartagine aveva origine fenice e poco tempo dopo la sua fondazione, avvenuta nell’814, era già una potenza di primo piano. Questa posizione di supremazia fu mantenuta con fasi alterne fino al 146, anno in cui i Romani ne fecero una loro provincia. Tuttavia, le città della Tunisia continuarono ad essere centri di cultura e di arte e a dare i natali a personalità prestigiose come Tertulliano e Sant’ Agostino.

Invasioni e dominazioni

Nel 439, la Tunisia fu invasa dai Vandali che provenivano dalla Spagna, attraverso il Marocco.

Quando i Vandali furono vinti dai Bizantini nel 533, Tunisi diventò capitale dell’esarcato, dipendente da Bisanzio.

Nel 698, arrivarono gli Arabi che distrussero completamente Tunisi.

Lotta per l'indipendenza

Da allora in poi, la conquista araba si estese e si impose su tutto il territorio nonostante la resistenza delle popolazioni berbere.

Il distacco definitivo dalle altre due nazione maghrebine avvenne nel 1228, quando Abu Zakāriyā Yahyā fondò la dinastia degli Hafsidi che governerà il paese per più di 300 anni.

Nel 1574, la Tunisia cade nelle mani dei Turchi Ottomani che, tuttavia, la dominarono per poco tempo perché ben presto si venne a creare una forte autonomia. Infatti, nel 1705, il bey Husayn ibn ‘Alì si proclamò re e il paese, praticamente, diventò indipendente ed inizio a dare inizio ad una politica attiva con i paesi europei. Con una serie di trattati, la Francia si assicurò una posizione di privilegio in Tunisia, cosa non vista di buon’occhio soprattutto dall’ Inghilterra. Il bey cercò di appoggiarsi sull’Italia per contenere l’invadenza e la pressione francese e l’Italia, da parte sue, contava prima o poi si estendere il suo protettorato in Tunisia favorendo così l’ emigrazione ol tre il Canale di Sicilia di molti Siciliani. Ma in questo modo, l’Italia avrebbe controllato il passaggio delle navi attraverso il Canale e ciò contrastava gli interessi francesi ed inglesi, Fu così che la Francia, a sorpresa, che si era già insediata solidamente in Algeria, con un colpo di mano estese il proprio protettorato su tutta la Tunisia, incrinando così i rapporti con l’Italia.

Da allora in poi, la storia tunisina è caratterizzata sulla lotta per la riconquista dell’indipendenza. Si formarono due fazioni: movimento dei Giovani Tunisini del 1907 e partito Destür del 1920, di ispirazione liberale costituzionale. La guida del movimento indipendentista fu presa nel 1934 dal partito Neo-Destür, guidato da Habib Burghiba.

Durante la seconda guerra mondiale anche la Tunisia fu coinvolta nel conflitto e con l’occupazione tedesca della Francia diventò parte del regime di Vichy. Burghiba, riuscì a strappare ai Tedeschi numerose concessioni e per questo, dopo la guerra fu costretto a fuggire perché accusato di collaborazionismo. Tuttavia, in seguito fu richiamato in patria che intavolare delle trattative con la Francia nell’ottica dell’indipendenza. Le trattative fallirono perché i coloni francesi si rifiutarono di seguire il loro stesso governo nelle concessioni fatte ed imposero, addirittura, il ricorso a soluzioni di forza. Burghiba fu arrestato e questo contribuì a scatenare una sanguinosa guerriglia. Nel 1954, il presidente francese, Mendès-France, si rese conto che la sola via di uscita sarebbe stata un accordo e per questo alla Tunisia fu concessa un’autonomia interna.

Conquista dell'indipendenza

Nel 1956, fu abolito il Trattato del Bardo, con cui alla fine del XIX secolo, la Tunisia accettava il protettorato francese, e fu dichiarata l’indipendenza. L’anno successivo fu proclamata la Repubblica. Negli anni successivi è stato abrogato il doppio regime, coranico e civile, è stata abolita la poligamia, il ripudio è stato sostituito col divorzio, alle donne è stato riconosciuto il diritto di voto e nelle scuole è stato proibito l’hijab.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la prima grande civiltà a stabilirsi in Tunisia?
  2. La prima grande civiltà a stabilirsi in Tunisia furono i Fenici, che fondarono Cartagine nell'814 a.C.

  3. Come è cambiata la situazione politica della Tunisia nel 1574?
  4. Nel 1574, la Tunisia cadde nelle mani dei Turchi Ottomani, ma presto acquisì una forte autonomia sotto il bey Husayn ibn ‘Alì nel 1705.

  5. Quali furono le conseguenze dell'occupazione francese in Tunisia?
  6. L'occupazione francese portò alla lotta per l'indipendenza, culminando con la concessione dell'autonomia interna nel 1954 e l'indipendenza nel 1956.

  7. Chi guidò il movimento indipendentista tunisino nel 1934?
  8. Il movimento indipendentista tunisino fu guidato da Habib Burghiba nel 1934, attraverso il partito Neo-Destür.

  9. Quali riforme sociali furono introdotte in Tunisia dopo l'indipendenza?
  10. Dopo l'indipendenza, furono introdotte riforme come l'abolizione della poligamia, il riconoscimento del diritto di voto alle donne e il divieto dell'hijab nelle scuole.

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