Concetti Chiave
- I moti insurrezionali del 1820 e 1830 nelle città italiane furono cruciali per l'indipendenza e la richiesta di una Costituzione.
- La Prima Guerra di Indipendenza del 1848 vide Carlo Alberto del Regno Sardo-Piemontese in guerra solitaria contro l'Austria, culminando nell'abdicazione a favore di Vittorio Emanuele II.
- La Seconda Guerra di Indipendenza nel 1859 fu caratterizzata dagli Accordi di Plombieres tra Cavour e Napoleone III, portando all'annessione di varie regioni italiane.
- La Spedizione dei Mille nel 1860, guidata da Garibaldi, portò alla liberazione dell'Italia meridionale dai Borboni.
- Nel 1870, la conquista di Roma segnò la fine del potere temporale del Papa, con l'inclusione di Roma nel Regno d'Italia dopo la Breccia di Porta Pia.
Indice
Inizio del Risorgimento
Le tappe più importanti del Risorgimento Italiano furono:
Nelle più grandi città italiane ci furono dei moti insurrezionali per avere l'indipendenza e la Costituzione.
In tutti i Paesi europei si accese la ribellione contro l'assolutismo monarchico.
Papa Pio IX e le costituzioni
Nel 1846 morì Papa Gregorio XVI, un Papa reazionario, cioè usava la forza per opporsi al cambiamento. Fu eletto Papa Pio IX, il quale fu accolto come un Papa liberale e infatti concesse la liberazione a tutti i carcerati delle insurrezioni.
Nel 1848 concesse la Costituzione allo Stato Pontificio, limitando così il suo potere. In seguito anche tutti gli altri Stati concessero la Costituzione.
Insurrezioni e guerra federalista
Ci furono inoltre delle insurrezioni a Milano e Venezia, le quali furono sotto il controllo austriaco. Di fronte a questo clima, Carlo Alberto, Re del Regno Sardo-Piemontese, dichiarò guerra all'Austria. Gli altri sovrani intervennero contro il Regno Austro-Ungarico, fu la prima guerra federalista perché gli altri Stati si misero d'accordo per combattere contro lo straniero. Ci furono dei problemi di organizzazione e allora Papa Pio IX comandò un'allocuzione, cioè richiamò indietro le sue truppe perché non volle combattere contro un regno cristiano come l'Austria. Si ritirarono anche gli altri Stati lasciando da solo Carlo Alberto, il quale fu costretto ad arrendersi e abdicò a favore del figlio Vittorio Emanuele II. Dopo questa Guerra tutti gli Stati abolirono la Costituzione, rimase solo lo Statuto Albertino in Piemonte.
Cavour e la guerra di Crimea
Entrò in scena Cavour, capo del governo Sardo-Piemontese, il quale capì che un piccolo Stato come quello piemontese non avrebbe mai potuto battere l'Austria e quindi cercò un alleato. Nel 1854 partecipò alla Guerra di Crimea, in cui mandò 16000 uomini contro la Russia in sostegno di Francia e Inghilterra. Finita la Guerra, le patri si sedettero per le trattative di pace e Cavour ne approfittò per presentare il problema degli austriaci come una minaccia per le altre potenze europee perché sarebbero potute partire delle insurrezioni e rivoluzioni che avrebbero minacciato tutta l'Europa come la Rivoluzione Francese.
Accordi di Plombieres e guerra
Napoleone III strinse degli accordi segreti con Cavour chiamati "Accordi di Plombieres", i quali stabilirono che se l'Austria avesse dichiarato guerra al Piemonte, la Francia sarebbe dovuta intervenire in suo aiuto, in cambio Napoleone volle Nizza e Savoia, di proprietà del Piemonte.
Cavour iniziò a provocare l'Austria posizionando delle truppe armate al confine, così l'Austria inviò un ultimatum a al Piemonte intimandolo di smuoverle al più presto altrimenti avrebbe dichiarato guerra. L'ultimatum venne ignorato e l'Austria dichiarò guerra al Piemonte. Come da accordo, Napoleone intervenne ma dopo poco tempo si ritirò perché i francesi lo ebbero sfiduciato dato che la guerra costò molto in termini economici e di perdite umane. Per questo motivo egli firmò l'armistizio di Villafranca con l'Austria.
Cavour rimase solo e firmò la pace con l'Austri, la quale mantenne il Veneto ma perse la Lombardia.
Intanto il regno Sardo-Piemontese annesse, con il permesso di Napoleone III, la Lombardia, la Toscana, l'Emilia, Modena, Reggio e Parma. In cambio diede Nizza e Savoia alla Francia
Garibaldi e la spedizione dei Mille
Garibaldi prese accordi con Vittorio Emanuele II e decise di organizzare una spedizione di mille volontari, i quali partirono dalla Liguria in nave e sbarcarono a Marsala in Sicilia. Essi combatterono contro i Borboni e li sconfissero a Calatafimi anche perché Garibaldi promise a tutti i contadini siciliani (Picciotti) di ridare loro tutte le terre che lo Stato li aveva tolto. Dopo questa vittoria, i 1000 liberarono tutta la Sicilia e anche la Campania prendendo il possesso di tutta l'Italia meridionale in nome di Vittorio Emanuele II. Garibaldi provò anche ad occupare Roma ma il Re lo fermò a Teano perché non volle mettersi contro il Papa.
Proclamazione del Regno d'Italia
Tutta la penisola, ad eccezione del Veneto e dello Stato Pontificio, fu sotto il controllo del Regno Sardo-Piemontese, si parlò infatti di "Piemontesizzazione" dell'Italia. Il 17 marzo 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, con capitale Torino con lo Statuto Albertino come Costituzione.
L'Italia approfittò di una guerra tra Austria e Francia e intervenne in aiuto di quest'ultima ma perse due battaglie: una via terra (Custoza) e una via mare (Lissa). Nonostante questo la Francia vinse la guerra contro l'Austria, la quale fu costretta a cedere il Veneto ma lo diede alla Francia e non all'Italia perché non perse contro quest'ultima. La Francia diede il Veneto all'Italia e così esso entrò ufficialmente a far parte del Regno d'Italia.
Questione romana e Breccia di Porta Pia
Rimase solo la questione romana da risolvere, soprattutto perché gli italiani vollero Roma come capitale per storia e per una questione di centralità. Vittorio Emanuele provò già nel 1864 a conquistare Roma ma Napoleone III glielo impedì facendogli firmare la Convenzione di Settembre 1864, nella quale Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia per accontentare gli italiani almeno per la questione della centralità.
Napoleone III venne sconfitto dalla Prussia nel 1870 e perse il potere. Senza un controllore, un corpo di bersaglieri dell'esercito Reggio-Italiano andò a Roma e la conquistò dichiarando decaduto il potere del Papa. Il 1870 viene ricordato come l'anno della Breccia di Porta Pia. Il Papa Pio IX emanò una bolla chiamata "Non Expedit", con la quale si rivolse a tutti i cattolici italiani, invitando loro a non partecipare alla vita politica dello Stato italiano, cioè di non riconoscere lo Stato.
Lo Stato unilateralmente, dunque senza avere un confronto con la Chiesa, emanò una legge chiamata "Legge delle Guarantigie" (garanzie), la quale stabilì che il Papa avrebbe avuto il controllo dello Stato del Vaticano, di Laterano e di Castel Gnadolfo e assicurò un risarcimento di circa 3 milioni di lire l'anno.
Chiesa e Stato si divisero praticamente fino al Fascismo.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali delle insurrezioni del 1820 e 1830 in Italia?
- Quali furono gli esiti della Prima Guerra di Indipendenza del 1848?
- Come riuscì Cavour a ottenere l'appoggio della Francia nella Seconda Guerra di Indipendenza?
- Quali furono le conseguenze della Spedizione dei Mille guidata da Garibaldi nel 1860?
- Cosa accadde nel 1870 con la conquista di Roma?
Le insurrezioni del 1820 e 1830 furono principalmente causate dal desiderio di indipendenza e dalla richiesta di una Costituzione nelle grandi città italiane.
La Prima Guerra di Indipendenza del 1848 si concluse con la sconfitta del Regno Sardo-Piemontese, l'abdicazione di Carlo Alberto e la revoca delle Costituzioni negli Stati italiani, eccetto lo Statuto Albertino in Piemonte.
Cavour ottenne l'appoggio della Francia attraverso gli Accordi di Plombieres, promettendo a Napoleone III Nizza e Savoia in cambio dell'intervento francese se l'Austria avesse dichiarato guerra al Piemonte.
La Spedizione dei Mille portò alla liberazione della Sicilia e della Campania dai Borboni, permettendo a Garibaldi di consegnare l'Italia meridionale a Vittorio Emanuele II.
Nel 1870, con la sconfitta di Napoleone III, l'esercito italiano conquistò Roma, dichiarando decaduto il potere del Papa e portando alla separazione tra Chiesa e Stato fino al periodo fascista.