Concetti Chiave
- La storia comprende tutti gli eventi accaduti, mentre la storiografia si occupa di narrare e divulgare questi avvenimenti attraverso il filtro dei narratori.
- La storiografia è intrinsecamente soggettiva, influenzata dagli strumenti e dalla forma mentis di chi racconta, rendendo impossibile un'obiettività totale.
- Gli storici, attraverso le tracce lasciate dall'uomo, cercano di ricostruire il passato, ma sono limitati dalla scarsità di fonti più si risale indietro nel tempo.
- Marc Bloch sostiene che gli storici devono guardare al passato per comprendere e influenzare le scelte del presente.
- Il Medioevo, spesso visto negativamente, è stato un periodo cruciale per la formazione dell'Europa moderna, con la nascita delle lingue nazionali e degli Stati nazionali.
Storia = res gestae,cioè tutto ciò che è accaduto
Storiografia = historia rerum gestarum, cioè tutto ciò che racconta gli avvenimenti per divulgarli
Indice
Il filtro del narratore
La storiografia è una narrazione fatta dagli storici con strumenti mentali, oltre che materiali. Il soggetto narrante fa una storiografia parziale, condizionata dai suoi strumenti e dalla forma mentis che egli ha (c’è sempre infatti il filtro del narratore tra storia e storiografia, ma non c’è altro modo per conoscere gli avvenimenti, seppur con un’ovvia differenza tra chi ha assistito ai fatti e chi li narra di seconda o di terza mano, in tutti i casi con l’impossibilità dell’obiettività).
Tracce e ricostruzione del passato
Per convenzione, le res gestae cominciano dalla comparsa dell’uomo sulla terra, poiché egli lascia delle tracce.
Da lì in poi (che si interpreti la comparsa come creazione o come evoluzione) ci sono molti cambiamenti, e le tracce possono far ricostruire gli avvenimenti (cfr. graffiti, resti, scritti, eccetera…sono tutte fonti) con delle diverse specializzazioni per capire i vari tipi. Non è possibile conoscere tutta la storia in quanto, più risaliamo indietro nel tempo e meno le tracce sono numerose: lo storico può quindi aprire delle «finestre sul passato». Lo storico, a detta di Marc Bloch, deve andare all’indietro per indirizzarsi sulle scelte del presente.Il Medioevo e la sua rivalutazione
Spesso ci sono state interpolazioni da parte degli storiografi, ad esempio: il Medioevo è un’età con caratteristiche proprie, non sempre riconosciute, né tantomeno riconosciute come positive. Esso è stato visto da parte degli Umanisti come qualcosa che non c’è e da dimenticare. Eppure, è nel Medioevo che si concretizza un’idea di Europa (ed Europa cristiana), che si sono formate le lingue nazionali, che le città già esistenti subiscono un’accelerazione straordinaria, che sorgono gli Stati nazionali e che si definisce un’individualità non solo in prospettiva ultraterrena, ma anche per dimostrare le capacità del singolo (di cui è una manifestazione l’associazionismo delle confraternite e delle corporazioni).
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra storia e storiografia?
- Perché la storiografia non può essere completamente obiettiva?
- Qual è l'importanza del Medioevo secondo il testo?
La storia si riferisce a tutto ciò che è accaduto (res gestae), mentre la storiografia è il racconto degli avvenimenti fatto dagli storici per divulgarli (historia rerum gestarum).
La storiografia è influenzata dagli strumenti mentali e dalla forma mentis del narratore, creando un filtro tra storia e storiografia che rende impossibile l'obiettività totale.
Il Medioevo è importante perché ha visto la concretizzazione di un'idea di Europa, la formazione delle lingue nazionali, l'accelerazione delle città esistenti, la nascita degli Stati nazionali e la definizione di un'individualità che dimostra le capacità del singolo.