Concetti Chiave
- Marc Bloch, storico francese di origine ebraica, è influenzato più dal patriottismo francese che dall'identità ebraica, nonostante l'impatto dell'affaire Dreyfus.
- La sua carriera accademica è segnata dall'integrazione delle scienze sociali nella ricerca storica, affrontando temi medievali con un approccio sociologico innovativo.
- Bloch pubblica opere fondamentali come "I re taumaturghi" e "I caratteri originali della storia rurale francese", che influenzano profondamente la storiografia europea.
- Durante la Seconda guerra mondiale, Bloch partecipa attivamente alla resistenza francese, continuando a lavorare su opere postume come "Apologia della storia".
- Alla fine della sua vita, Bloch ribadisce la sua identità francese, rifiutando formalismi confessionali e desiderando morire come un buon francese.
Indice
Le origini e l'influenza familiare
March Bloch (1886-1944) è di famiglia francese di origine ebraica, sia da parte di madre che di padre, alsaziano, professore di Storia romana. È proprio la figura di quest’ultimo a divenire centrale nella sua formazione, piuttosto che l’appartenenza ebraica, anche se molto effetto su di lui ebbe l’affaire Dreyfus, indice del particolare clima politico dell’epoca e del crescente antisemitismo.
L’identità personale viene però colta nell’essere francese, non tanto ebreo, elemento che proprio in quegli anni diveniva invece discriminante.L'influenza delle scienze sociali
Il dibattito culturale francese porta alla luce le nuove scienze sociali e il loro impatto sulle discipline storiche. In particolare la sociologia di Durkheim, nel suo definire i “fatti sociali”, cioè le rappresentazioni-psichiche che riguardano la collettività con effetti concreti anche sulle scelte individuali. Una rilevante differenza tra le due branche del sapere è il modo di accesso all’oggetto di studio: diretto per la sociologia, indiretto nelle fonti storiche, che forniscono sempre una visione parziale e filtrata del passato. Si ritiene dunque importante introdurre i nuovi approcci della sociologia negli stretti confini della ricerca storica, è viene definita da Simiand come histoire historisante, affetta dagli idoli politico, individuale e cronologico, il fissarsi su tradizione, grandi personaggi e questioni politiche e militari. Aprire dunque alla storia sociale, economica, dei diversi gruppi sociali. Marc Bloch si inserisce attivamente in tale contesto, sia per la posizione di suo padre (docente alla Sorbona) che per i suoi studi (École normale supérieure). Studi che vengono però interrotti per il servizio militare, con Bloch animato da un forte sentimento patriottico (non nazionalistico) di appartenenza alla società francese nata dalla Rivoluzione e alla sua tradizione (patriottismo repubblicano). Nel 1907 la laurea in Storia e geografia. In periodo di studio in Germania gli permise di stringere legami culturalmente aperti con quest’area.
Contributi accademici e la Prima guerra mondiale
Tornato in Francia, il suo primo apporto al nuovo ambiente meticcio di storia e sociologia è un articolo sul feudalesimo, tema affrontato in maniera diversa rispetto agli studiosi che lo hanno preceduto: non tanto il costituirsi del rapporto vassallatico-beneficiario, quanto la possibilità della rottura del giuramento di fedeltà, esaminando l’intera tradizione del diritto medievale francese. Gli interessi di ricerca di Bloch in questo periodo sono i riti di incoronazione in Francia e Germania, mentre la sua prima monografia unisce storia e geografia in un trattato sul Île de France. Proprio allo scoppio della Prima guerra mondiale si occupa di un saggio sulla critica storica e le testimonianze, le modalità di definizione della loro verità/falsità. La stessa esperienza di guerra, vissuta in prima persona, funge da banco di prova per queste teorie storiografiche: Bloch si rende presto conto che molto spesso nelle e dalle trincee si diffondevano notizie del tutto false ad un esame più approfondito, creando fenomeni di credulità collettiva. Nel 1921 si ha la pubblicazione di Riflessioni di uno storico sulle false notizie. Si tratta di un elemento centrale nell’organizzazione sociale, e diventa l’interesse primario di ricerca al suo ingresso nel mondo accademico, all’Università di Strasburgo nel 1919 come professore di Storia medievale. Nel 1920 si dottora alla Sorbona portando come tema la regalità, nel tema piuttosto anomalo di uno studio specifico della storia capetingia relativamente all’affrancamento dei servi francesi dai re, specificamente nei casi di Luigi X (1314-1316) e Filippo V (1316-1322). In un’analisi critica, Bloch descrive come “leggenda” il mito che si era creato intorno alle lettere di affrancamento, riducendole ad atti ristretti e dalla portata limitata. Affianco all’interesse per gli elementi di storica economia e sociale del periodo dei capetingi, si ha anche lo studio del carattere sacro e sovrannaturale dei re di Francia. Ciò culmina nel 1924 con la pubblicazione de I re taumaturghi. Studi sul carattere sovrannaturale attribuito alla potenza dei re particolarmente in Francia e Inghilterra. L’accoglienza dei critici è tiepida, per via del taglio adottato, piuttosto inusuale. Lo stesso Bloch metterà da parte per un certo periodo la tematica, e il testo viene riscoperto nel 1973 con l’edizione italiana Einaudi curata da Ginzburg e nel 1983 nell’edizione francese di Le Goff, riferimento per tutte le future edizioni. Nell’introduzione, Le Goff descrive il testo come nato dopo una gestazione di 12 anni, influenzato da tre esperienze biografiche principali: la borsa di studio del 1909-12, l’esperienza in guerra e l’ambiente culturale dell’Università di Strasburgo.
La carriera accademica e le opere principali
Bloch diviene nel 1927 titolare della cattedra di Storia medievale a Strasburgo, nell’anno precedente all’inizio della collaborazione con Lucien Febvre per la nuova rivista storica Annales, che sarebbe dovuta diventare una sorta di organo della nuova storiografia, promuovendo dialogo interdisciplinare. Il primo numero esce nel 1929 con il titolo di Annali di storia economica e sociale. Intorno ad essa si avvia un periodo di rinnovamento storiografico, oltre il ristretto ambito della medievistica, o della ricerca storica.
Negli anni successivi Bloch è una delle figure di riferimento nel dibattito storiografico europeo, consolidando la sua fama nel 1931 con la pubblicazione di I caratteri originali della storia rurale francese, sempre utilizzando il metodo regressivo dalle fonti del presente. Per la prima volta trovano spazio tematiche considerare marginali, ambiti che non devono però essere neppure essere considerati in contrapposizione ad altri aspetti della storia. Bloch sviluppa ora approfonditamente le sue riflessioni sulla metodologia della ricerca storica: è del 1932 Storici in laboratorio, non pubblicato, che sta alla base del postumo Apologia della storia.
Gli anni della Seconda guerra mondiale
Negli anni della Seconda guerra mondiale è impegnato come volontario, nonostante l’età avanzata. Le vicende di questo periodo vengono raccontate nel postumo La strana disfatta (1946), in cui analizza il crollo della Francia nell’invasione nazista. Rifugiatosi nella Repubblica di Vichy, grazie a leggi mitigate sugli ebrei trova occupazione alla distaccata Facoltà di Lettere dell’Università di Strasburgo a Clermont-Ferrand, dove entra a contatto con i gruppi di resistenza. Viene qui redatto il postumo Apologia della storia (1949), conosciuto anche come Mestiere di storico. Si sposta a Montpellier, dove trova ostilità antisemita, costretto anche ad allontanarsi dalla collaborazione con Annales, che non sarebbe più potuta essere pubblicata con la presenza del suo nome come ebreo. Nel 1942 inizia a collaborare nella rete di resistenza Combat, dandosi alla clandestinità. Poi è con il movimento Franc-tireur, arrestato dalla Gestapo e fucilato il 16 giugno 1944. Nel suo testamento spirituale, intende rinunciare ad essere accompagnato nella morte da una dogmatica identità ebraica, ma non rinnegando le sue origini. Vuole solo rimanere estraneo a qualsiasi formalismo confessionale, per ribadire di essersi sempre sentito semplicemente francese. E morire in quanto tale, da buon francese.
Domande da interrogazione
- Qual è l'influenza dell'affaire Dreyfus su Marc Bloch?
- Come ha contribuito Marc Bloch al dibattito culturale francese?
- Quali sono stati i principali interessi di ricerca di Marc Bloch?
- Qual è stato il ruolo di Marc Bloch durante la Seconda guerra mondiale?
- Come viene ricordato Marc Bloch nel suo testamento spirituale?
L'affaire Dreyfus ha avuto un grande effetto su Marc Bloch, evidenziando il clima politico dell'epoca e il crescente antisemitismo, anche se la sua identità personale si è sempre più identificata con l'essere francese piuttosto che ebreo.
Marc Bloch ha contribuito al dibattito culturale francese integrando le nuove scienze sociali, in particolare la sociologia di Durkheim, nella ricerca storica, promuovendo un approccio interdisciplinare e criticando la storia tradizionale focalizzata su grandi personaggi e questioni politiche.
I principali interessi di ricerca di Marc Bloch includevano i riti di incoronazione in Francia e Germania, il feudalesimo, la regalità capetingia, e il carattere sovrannaturale dei re di Francia, culminando nella pubblicazione de "I re taumaturghi".
Durante la Seconda guerra mondiale, Marc Bloch ha partecipato come volontario e si è unito alla resistenza francese, collaborando con il movimento Franc-tireur, fino al suo arresto e fucilazione da parte della Gestapo nel 1944.
Nel suo testamento spirituale, Marc Bloch ha espresso il desiderio di morire come un buon francese, rinunciando a un'identità ebraica dogmatica, pur non rinnegando le sue origini, e rimanendo estraneo a qualsiasi formalismo confessionale.