Concetti Chiave
- All'inizio del XIX secolo, le colonie spagnole in America Latina avevano circa 16 milioni di abitanti, di cui 3 milioni erano creoli, discendenti dei colonizzatori europei.
- Nonostante il loro ruolo centrale nell'economia, i creoli erano politicamente emarginati, con il potere amministrativo detenuto dai "peninsulari" inviati dalla Spagna.
- La società era gerarchizzata etnicamente: creoli e peninsulari al vertice, seguiti da meticci, indios e neri, con questi ultimi spesso ridotti in schiavitù.
- I creoli erano contrari al governo spagnolo a causa delle politiche fiscali restrittive e della protezione offerta agli indios e meticci, ostacolando uno sfruttamento completo della manodopera.
- Già nel passato, gruppi come gli indios si erano ribellati al dominio coloniale, ispirati da figure come Tupac Amaru, l'ultimo imperatore inca, che guidò un'insurrezione nel XVI secolo.
Le colonie spagnole in America
All'inizio del XIX secolo le colonie spagnole d'America contavano circa 16 milioni di abitanti. Circa 3 milioni erano creoli, ossia bianchi discendenti dagli antichi colonizzatori europei, che da generazioni vivevano in America Latina. La maggior parte di loro era formata da ricchi proprietari terrieri, allevatori, padroni di miniere, industriali e commercianti. Essi costituivano il fulcro dell'economia, ma non avevano alcun peso politico ed erano esclusi dagli incarichi amministrativi, perché governo e potere erano rigorosamente controllati da un vicerè e dai "peninsulari", ossia dai funzionari militari e civili mandati dalla Spagna a governare e amministrare le colonie. Tra creoli e peninsulari vi era perenne contrasto, perché questi ultimi avevano il compito di riscuotere le tasse e far rispettare le leggi protezionistiche imposte dalla madrepatria.
La piramide sociale
I due gruppi di etnia bianca, creoli e peninsulari, costituivano il vertice di una piramide sociale etnicamente differenziata. Al di sotto si trovavano: circa 5 milioni di meticci, ossia i figli e i discendenti di unioni tra bianchi e indigeni, che svolgevano la professione di artigiani, piccoli commercianti, intendenti nelle piantagioni; circa 7 milioni di indios, i discendenti delle popolazioni che avevano abitato il continente americano prima della conquista coloniale, impiegati come lavoratori nelle piantagioni o nelle miniere; più di un milione di neri, portati in America dalla tratta degli schiavi, la maggior parte dei quali viveva e lavorava in schiavitù.
Motivi di malcontento
I creoli costituivano quindi una classe sociale molto forte che mal sopportava il governo spagnolo per due fondamentali motivi: per la politica fiscale e doganale, che sottraeva ricchezze alle colonie e impediva il libero commercio; per la protezione, che le autorità spagnole e il basso clero garantivano agli indios e ai meticci, cosa che impediva ai creoli, proprietari di terre, miniere e industrie, uno sfruttamento totale e feroce della manodopera locale. Erano quindi i creoli ad avere i maggiori interessi a conquistare libertà e indipendenza.
Ribellioni indigene
Oltre ai creoli, il gruppo più sofferente nei confronti del dominio coloniale era quello degli indios: in passato erano già stati protagonisti di alcune ribellioni, come quella di Josè Gabriel Tupac Amaru, scoppiata tra il 1779 e il 1783 in Perù.
Tupac Amaru fu il nome dell'ultimo imperatore inca che, nella seconda metà del XVI secolo, diede vita a un'insurrezione e ad una lotta di guerriglia contro il regime coloniale spagnolo; catturato, fu condannato a morte nel 1572.
Domande da interrogazione
- Qual era la composizione sociale delle colonie spagnole in America Latina all'inizio del XIX secolo?
- Quali erano le principali tensioni tra i creoli e i peninsulari?
- Chi era Josè Gabriel Tupac Amaru e quale ruolo ha avuto nella storia delle ribellioni contro il dominio coloniale?
All'inizio del XIX secolo, le colonie spagnole in America Latina contavano circa 16 milioni di abitanti, suddivisi in creoli, meticci, indios e neri. I creoli erano bianchi discendenti dai colonizzatori europei, mentre i meticci erano figli di unioni tra bianchi e indigeni. Gli indios erano discendenti delle popolazioni pre-coloniali, e i neri erano per lo più schiavi portati dall'Africa.
Le tensioni tra creoli e peninsulari derivavano dal fatto che i creoli, pur essendo il fulcro dell'economia, erano esclusi dal potere politico e amministrativo, controllato dai peninsulari inviati dalla Spagna. Inoltre, i creoli erano contrari alla politica fiscale e doganale spagnola e al trattamento protettivo riservato agli indios e ai meticci.
Josè Gabriel Tupac Amaru era un leader indigeno che guidò una ribellione contro il dominio coloniale spagnolo in Perù tra il 1779 e il 1783. Il suo nome si rifà all'ultimo imperatore inca, Tupac Amaru, che nel XVI secolo aveva condotto una lotta di guerriglia contro gli spagnoli prima di essere catturato e giustiziato.