Concetti Chiave
- Nel 1914, la Russia, guidata dallo zar Nicola II Romanov, entra in guerra contro Germania e Austria a sostegno della Serbia.
- La Russia era un paese vasto ma arretrato, con un'economia basata sull'agricoltura di sussistenza e poche industrie concentrate a San Pietroburgo e Mosca.
- Dopo la sconfitta con il Giappone nel 1905, lo zar concede la Duma, un parlamento con poteri limitati, mantenendo comunque un governo autocratico.
- Nel 1906 emergono diversi partiti politici, tra cui nazionalisti, liberali, socialisti rivoluzionari e due fazioni del partito socialdemocratico: menscevichi e bolscevichi.
- Nel 1917, la Russia affronta difficoltà in guerra e scontento popolare, portando alla rivoluzione di febbraio, l'abdicazione dello zar e la formazione di un governo provvisorio.
Indice
La Russia entra in guerra
Nel 1914 la Russia entra in guerra contro la Germania e l'Austria in aiuto della Serbia. A quell'epoca lo zar era Nicola 2 Romanov, sovrano che non amava la modernità e la capitale San Pietroburgo.
La situazione interna della Russia
La Russia era un paese vastissimo e fortemente arretrato rispetto al resto d'Europa: agricoltura di sussistenza e industrie solo nelle città come San Pietroburgo e Mosca.
Nel 1905 dopo la sconfitta con il Giappone le zar fu costretto a concedere la Duma un parlamento per lo scontento della popolazione, il potere era però ancora autocratico, lo zar sopra il parlamento comunque.
I partiti politici emergenti
Qualcosa comincia a cambiare nel 1906 quando cominciano a formarsi alcuni partiti politici:
-Nazionalisti: A favore della guerra e della monarchi
-Partito dei Cadetti (liberale-moderato) aveva come modello quello dell'Inghilterra con monarchia costituzionale
-Partito socialista rivoluzionario: a cui appartenevano esponenti di destra e di sinistra appoggiato dai contadini
-Partito social democratico operaio: diviso in due parti
Menscevichi (Martov) erano la minoranza.
marxisti puri attendevano la rivoluzione
Bolsceviki di Lenin: illegali in Russia molto più radicali pensano che la fase borghese si possa saltare ed arrivare diretti alla rivoluzione.
La rivoluzione di febbraio
Nel 1917 la Russia si trova in difficoltà contro la Germania a lei nettamente superiore in guerra e si verifica scontento come nel 1905. Gli operai cominciano le loro proteste nella cosiddetta
rivoluzione di febbraio e il sovrano al fronte tenterà di fermare le rivolte a Pietrogrado ma non ce la farà e sarà costretto ad abdicare e si formerà così un governo provvisorio
Si riformeranno intanto organi di autogoverno cittadino: i soviet che governavano praticamente insieme al governo provvisorio (binomio..)
Le tesi di Lenin
Intanto Lenin nell'aprile del 1917 torna in Russia e pubblica le sue tesi di aprile
-Potere tutto ai soviet.
-Basta guerra (vista come l'estrema conseguenza dell'imperialismo)
-Riforma agraria, terre ai contadini
-nazionalizzazione delle banche e delle industrie.
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione politica della Russia all'inizio del XX secolo?
- Quali furono le cause della rivoluzione di febbraio del 1917 in Russia?
- Quali furono le principali proposte di Lenin al suo ritorno in Russia nel 1917?
All'inizio del XX secolo, la Russia era un paese arretrato con un sistema autocratico sotto lo zar Nicola II. Nonostante la concessione della Duma dopo la sconfitta con il Giappone nel 1905, il potere rimaneva nelle mani dello zar. Si formarono diversi partiti politici, tra cui nazionalisti, cadetti, socialisti rivoluzionari e social democratici operai, con i bolscevichi di Lenin che erano particolarmente radicali.
La rivoluzione di febbraio del 1917 fu causata dallo scontento popolare dovuto alle difficoltà della Russia nella guerra contro la Germania, che era nettamente superiore. Gli operai iniziarono a protestare, e lo zar Nicola II, non riuscendo a fermare le rivolte, fu costretto ad abdicare, portando alla formazione di un governo provvisorio.
Al suo ritorno in Russia nell'aprile del 1917, Lenin pubblicò le sue tesi di aprile, proponendo il trasferimento del potere ai soviet, la fine della guerra, una riforma agraria con la distribuzione delle terre ai contadini, e la nazionalizzazione delle banche e delle industrie.