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Concetti Chiave

  • Nel 1922, la malattia di Lenin permette a Stalin di manovrare nell'ombra e accumulare potere all'interno del partito bolscevico.
  • Stalin è considerato meno autorevole, ma sfrutta incarichi amministrativi per costruire una solida base di potere nel partito.
  • Diventa un punto di riferimento essenziale nel partito, grazie alla sua conoscenza della burocrazia e delle dinamiche interne.
  • L'affare della Georgia nel 1922 evidenzia il potere di Stalin, che centralizza il controllo a spese dell'autonomia locale.
  • Lenin disapprova le azioni di Stalin in Georgia e cerca, con l'aiuto di Trotzki, di limitarne il potere nel partito.

Indice

  1. La malattia di Lenin
  2. L'ascesa di Stalin
  3. Il potere burocratico di Stalin
  4. Stalin e l'affare della Georgia
  5. Il conflitto tra Lenin e Stalin

La malattia di Lenin

Nel maggio 1922, Lenin cade gravemente ammalato. Colpito infatti improvvisamente da una paralisi cerebrale che, tra l’altro, gli toglie quasi completamente l’uso della parola, non è più in grado di occuparsi di politica, e viene trasferito, per le opportune cure, in una località appartata della campagna di Mosca.

L’eclisse di Lenin dà una maggiore libertà ad un uomo che, senza che nessuno se ne sia reso conto, ha già accumulato nelle sue mani, e nell’ombra, un grande potere.

L'ascesa di Stalin

Si tratta di Stalin, che per la sua scarsa cultura, e per la sua tendenza a non compromettersi mai con prese di posizione chiare e nette, viene generalmente considerato il membro meno autorevole dell’ufficio politico bolscevìco, al quale affidare responsabilità non già politiche ma amministrative. Proprio i compiti amministrativi che i più prestigiosi capi bolscevìchi hanno scansato sono però serviti, a Stalin, per costruirsi una base di potere poco appariscente ma di grande portata. Infatti, come commissario per l’ispettorato amministrativo, carica alla quale è stato nominato fin dal 1919, Stalin ha avuto il compito di addestrare una nuova leva di amministratori capaci e incorrotti, di cui il potere bolscevìco sente urgente bisogno, da promuovere via via ai più alti gradi dell’apparato dello Stato.

Il potere burocratico di Stalin

In questo modo egli, a differenza dei più prestigiosi capi del partito, dediti esclusivamente all’alta politica, si è immerso nel disbrigo degli affari quotidiani, arrivando a conoscere alla perfezione gli ingranaggi burocratici della gestione amministrativa e la mentalità dei quadri intermedi del bolscevismo, sui quali ha acquistato un potere crescente, essendo l’uomo al quale essi hanno sempre dovuto far capo per ogni problema di ordinaria amministrazione, e dal quale sono venute sempre più a dipendere le loro carriere. Oltre a ciò, poi, Stalin, essendo stato fin dal 1917 commissario del popolo per le Nazionalità, ha stabilito rapporti sempre più stretti con i capi bolscevìchi delle province asiatiche della Russia.

Egli è sempre più diventato il punto di riferimento essenziale di tutto il vasto apparato burocratico bolscevìco che amministra effettivamente il paese, e l’uomo che meglio ne rispecchia sentimenti ed aspirazioni, tanto da essere scelto dall’11° congresso del partito comunista bolscevìco, nell’aprile 1922, come segretario generale del comitato centrale del partito stesso. L’eclisse di Lenin dà per la prima volta a Stalin la possibilità di usare il suo potere enorme ma rimasto fino a questo momento potenziale. In mancanza, infatti, di un’intelligenza superiore come quella di Lenin, Stalin può, senza darlo a vedere, orientare nel senso da lui voluto tutte le decisioni dell’ufficio politico, dato che, ogni volta che l’ufficio politico discute un problema, è lui, come segretario generale, a fornirne la documentazione amministrativa.

Stalin e l'affare della Georgia

Tutta la nuova forza di cui ora dispone Stalin si manifesta per la prima volta nel 1922, nel cosiddetto “affare della Georgia”. Questa regione, che è anche la terra natale di Stalin, ha goduto finora di una larga autonomia interna in ottemperanza al principio bolscevìco del rispetto della volontà autonoma delle nazionalità non russe. Ora però Stalin, formalmente nell’àmbito delle sue responsabilità di supervisione burocratica, ma in realtà con un atto di sopraffazione brutale, toglie ogni autonomia alla Georgia, calpestando la volontà non solo dei menscevichi ma anche dei bolscevìchi locali, e facendo colpire gli oppositori dalla Ceka, la potente polizia politica che si è frattanto legata a lui. Accusato subito da più parti di essere tornato al nazionalismo russo del regime zarista, Stalin, in realtà, ha voluto colpire l’autonomia della Georgia per realizzare una centralizzazione burocratica che rafforza il suo potere.

Il conflitto tra Lenin e Stalin

Senonché, verso la fine dell’anno, Lenin, temporaneamente ristabilito e tornato all’attività politica, e venuto a conoscenza del comportamento tenuto da Stalin in Georgia, lo disapprova in maniera totale, e nei mesi successivi conduce, sia pure non in maniera pubblica, per timore di ulteriori lacerazioni in un partito che gli appare già troppo diviso al suo interno, un’intensa attività volta a limitare i poteri del segretario generale. Quest’ultimo si difende arroccandosi sempre più nella burocrazia del partito. Lenin, allora, nei primi giorni del marzo 1923, alla vigilia del 12° congresso del partito comunista bolscevìco, porta lo scontro sul piano pubblico e prende precisi accordi con Trotzki, che dopo tutte le vittorie ottenute alla testa dell’Armata rossa è il capo di maggior prestigio dopo di lui, per sferrare, al prossimo congresso, un attacco congiunto contro Stalin, allo scopo di farlo destituire da tutte le cariche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto della malattia di Lenin sulla politica bolscevica?
  2. La malattia di Lenin ha permesso a Stalin di accumulare potere, poiché Lenin non era più in grado di occuparsi di politica, lasciando spazio a Stalin per manovrare nell'ombra.

  3. Come ha fatto Stalin a costruire la sua base di potere all'interno del partito bolscevico?
  4. Stalin ha costruito la sua base di potere attraverso incarichi amministrativi, addestrando nuovi amministratori e stabilendo rapporti con i capi bolscevichi delle province, diventando un punto di riferimento essenziale.

  5. In che modo Stalin ha utilizzato il suo potere durante l'affare della Georgia?
  6. Stalin ha tolto l'autonomia alla Georgia, calpestando la volontà locale, per centralizzare il potere burocratico e rafforzare la sua posizione, nonostante le accuse di nazionalismo russo.

  7. Qual è stata la reazione di Lenin al comportamento di Stalin in Georgia?
  8. Lenin ha disapprovato totalmente il comportamento di Stalin in Georgia e ha cercato di limitare i suoi poteri, conducendo un'attività intensa, seppur non pubblica, per evitare ulteriori divisioni nel partito.

  9. Quali azioni ha intrapreso Lenin per contrastare Stalin?
  10. Lenin ha pianificato, insieme a Trotzki, di attaccare Stalin al 12° congresso del partito comunista bolscevico per destituirlo da tutte le cariche, portando lo scontro sul piano pubblico.

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