Concetti Chiave
- La Rivoluzione Russa è vista come una conseguenza dell'incapacità dello Zar Nicola II e delle disparità economiche tra città industriali e campagne semi-feudali.
- Il fallimento della realizzazione storica del marxismo è attribuito da alcuni studiosi alle colpe dei personaggi rivoluzionari, nonostante la dottrina marxista sia considerata positiva.
- Nel 1917, la Russia attraversa un'estesa insurrezione causata dal malcontento popolare per il carovita e la partecipazione al conflitto mondiale, portando alla fine del regime zarista.
- Lenin introduce l'ideologia Marxista-Leninista, proponendo una rivoluzione comunista senza passare attraverso una fase capitalistica, considerata invece necessaria da Marx.
- La NEP è una politica introdotta da Lenin che combina elementi di economia di mercato nel sistema socialista, contribuendo a sconfiggere la carestia in Russia.
Indice
Il rapporto tra marxismo e storia
Gli studiosi si sono soffermati nel rapporto tra dottrina marxista e realizzazione storica, affermando due posizioni differenti:
tra dottrina marxista e realizzazione storica c’è una perfetta consonanza => applicando il comunismo, accade naturalmente ciò che è accaduto
la realizzazione storica del marxismo (di per se positivo) non è riuscita per le colpe dei personaggi della rivoluzioni
La rivoluzione russa e le sue cause
In Russia la rivoluzione può essere vista come conseguenza naturale dell’incapacità dello Zar Nicola II e della prevalenza dei poli industriali solo nelle grandi città, mentre il resto del paese vive in condizioni di semi-feudalesimo. La popolazione, insofferente al I conflitto mondiale, richiedeva la fine della guerra ai governanti. I partiti politici principali, vietati per legge, erano il partito socialista contadino, il partito socialista rivoluzionario (diviso in bolscevichi e menscevichi), il partito dei cadetti (liberali democratici).
L'ascesa di Lenin e il governo provvisorio
Nel 1905 scoppia la rivolta dopo la sconfitta nella guerra Russo-Giapponese: approfittando della sconfitta, scoppia un tentativo di rivoluzione, represso dallo zar, che costringe Lenin all’esilio. Nel 1917 scatta l’ora della rivoluzione vera e propria, un’estesa insurrezione spinta dal carovita e dai costi del conflitto. Il 2 marzo 1917 viene costituito un governo provvisorio di impronta liberale di Livoff per traghettare il paese verso la fine dell’assolutismo. Lo zar abdica a favore del fratello Michele, che rifiuta il trono, portando alla fine del refime zarista. Il partita socialista operaio aveva, nel frattempo, organizzato un sistema di potere parallelo controllato dai soviet (gruppi di contadini e operai). Il governo provvisorio, nel frattempo, delude i cittadini (la Russia continua la partecipazione al conflitto). Il 3 Aprile 1917 Lenin parte dalla Svizzera in treno per raggiungere la Russia, attraversando, tra l’altro, il territorio tedesco, dove passa indisturbato con il beneplacito delle autorità, convinte che l’arrivo di Lenin avrebbe portato alla fine della guerra per i Russi.
Le tesi di Lenin e la rivoluzione comunista
Le tesi di Lenin, pubblicate il 7 aprile, sostengono la necessità di una rivoluzione comunista saltando la fase intermedia: lo stesso Marx aveva previsto che la fase capitalistica (assente in Russia ma individuata da Lenin nella I guerra mondiale) fosse necessaria per una successiva rivoluzione comunista. Per definire la concenzione del pensiero comunista che non include la fase capitalista si parla di ideologia Marxista-Leninista.
Lenin parla anche di Avanguardie rivoluzionarie, con un ruolo di preparazione del terreno affidato al Partito Comunista.
Il governo Livoff cade, portando al potere Alexander Kerenskij. Dopo un tentativo fallito da parte dell’esercito, i bolscevichi prendono il potere, uscendo dalla guerra e abolendo il diritto di proprietà.
La NEP e le politiche economiche di Lenin
Una delle nuove politiche introdotte da Lenin consiste nella NEP, l’inserimento (paradossale) dell’economia di mercato (che fa leva sul profitto) nel sistema socialista (che sembrava aver dimenticato il profitto e l’impegno economico): la nuova politica sconfigge la carestia in corso.
Domande da interrogazione
- Quali sono le due posizioni principali degli studiosi riguardo al rapporto tra dottrina marxista e realizzazione storica?
- Quali furono le cause principali della Rivoluzione Russa del 1917?
- Qual è il significato delle tesi di Lenin pubblicate il 7 aprile 1917?
- Quale politica economica introdusse Lenin per affrontare la carestia e quale fu il suo paradosso?
Gli studiosi si dividono tra chi vede una perfetta consonanza tra dottrina marxista e realizzazione storica, e chi ritiene che la realizzazione storica del marxismo non sia riuscita a causa delle colpe dei personaggi della rivoluzione.
La Rivoluzione Russa fu causata dall'incapacità dello Zar Nicola II, dalle condizioni di semi-feudalesimo del paese, dall'insofferenza della popolazione verso la guerra e dal carovita.
Le tesi di Lenin sostenevano la necessità di una rivoluzione comunista senza passare per la fase capitalistica, definendo così l'ideologia Marxista-Leninista.
Lenin introdusse la NEP, che inseriva elementi di economia di mercato nel sistema socialista, paradossalmente facendo leva sul profitto per sconfiggere la carestia.