Concetti Chiave
- L'accordo del 1690 tra Guglielmo III d’Orange e l'Irlanda garantì la libertà di culto ai cattolici, ma portò a una maggiore confisca di terre e leggi anticattoliche più severe.
- Le società segrete come i White Boys emersero nel XVIII secolo per difendere i diritti agrari, mentre le tensioni con l'Inghilterra continuarono malgrado l'autonomia legislativa del 1782.
- La rivolta irlandese fu alimentata dalla Rivoluzione francese e dalle tensioni con i proprietari terrieri protestanti, culminando nell'Unione dei Parlamenti nel 1801 con l'Union Act.
- La Grande carestia del XIX secolo causò una massiccia emigrazione e un declino dei parlanti gaelici, mentre il governo inglese cercava soluzioni per le questioni religiose e agrarie.
- L'autonomia irlandese fu finalmente ottenuta nel 1921, dopo decenni di lotta politica e sociale, supportata da riforme agrarie e il voto segreto introdotto nel 1872.
Indice
Accordo del 1690 e conseguenze
Nel 1690, fu concluso un accordo fra Guglielmo III d’Orange e l’Irlanda che concedeva la libertà di culto ai cattolici irlandesi. Guglielmo III saliva al trono dopo aver sconfitto Giacomo II Stuart che aveva trovato nell’Irlanda un appoggio nel suo tentativo di riconquistare la corona inglese. Contemporaneamente, il Parlamento, sotto la spinta inglese, fece confiscare un milione di acri di terreno da dividere fra i protestanti, mentre le leggi anticattoliche diventarono più aspre. Infatti, ai cattolici fu vietato di ricoprire incarichi pubblici, di acquistare terreni o di sposarsi con una donna di religione protestante. Di conseguenza, l’aristocrazia protestante, in grande maggioranza inglese finì col possedere tutte le terre, concludendo così un processo che era iniziato due secoli prima. Nelle campagne cominciò allora a farsi strada il brigantaggio e la stragrande maggioranza della popolazione diventò sempre più ignorante a cui si aggiunge un’oppressione fiscale oltre misura.
Formazione di società segrete
Nel XVIII secolo cominciarono a formarsi le società segrete come i White Boys cattolici e gli Hearts of Oak di ispirazione protestante. I White Boys erano un’organizzazione agraria che usava tattiche violente per dipendere i diritti degli affittuari sulla necessaria per l’agricoltura di sussistenza. Si opponevano agli affitti smisurati, alla riscossione di decimi, agli eccessivi tributi ai sacerdoti, agli sfratti e ad altre forme oppressive. Per reagire, gli Irlandesi si armarono e organizzarono un esercito di volontari, ottenendo allo stesso tempo delle importanti concessioni dal Parlamento. Anche quando il regno inglese e irlandese furono uniti dal punto di vista legislativo, le violenze e le ingiustizie dell’Inghilterra e le ribellioni dell’Irlanda continuarono poiché quest’ultima voleva ottenere a tutti i costi l’indipendenza. Dal 1778, la situazione conobbe qualche miglioramento perché le misure anticattoliche furono mitigate. Nel 1782, gli Irlandesi ottennero l’autonomia legislativa anche se i cattolici continuarono ad essere esclusi dalla funzione di parlamentare.
Rivoluzione francese e tensioni
La Rivoluzione francese ebbe notevoli simpatie in Irlanda e a questo bisogna aggiungere che la Francia tentava di aprire un fronte di guerra sull’isola; umiliata, oppressa da secoli, la maggioranza cattolica dell’isola era quindi pronta a ribellarsi e a sostenere l’eventuale invasore in applicazione del famoso detto: «England's difficulty is Ireland's opportunity» (= Le difficoltà dell’Inghilterra costituiscono per l’Irlanda delle occasioni da cogliere). Tuttavia, i protestanti che possedevano il 90% delle terre e erano pronti a difendere con violenza i loro privilegi, ostacolarono ogni tentativo di riforma. Il primo ministro inglese, William Pit il giovane, vide a ragione, nel Parlamento corrotto di Dublino e nell’autonomia legislativa dell’isola degli strumenti a servizio dell’oligarchia dei coloni protestanti. Ottenne così la dissoluzione del Parlamento con l’Union Act con cui il governo di Londra fu spinto ad unire i due Parlamenti. Da allora in poi gli affari dell’isola avrebbero dovuto essere gestiti dal Parlamento di Westminster. Tale provvedimento mirava a stringere i legami fra i due Paesi, ma la tendenza autonomistica era così forte che le motivazioni della rivolta continuarono ad esistere, rendendo il problema sempre più scottante. Infatti, i deputati irlandesi di fatto erano impotenti a far sentire la loro voce e gli omologhi britannici ricorrevano ad ogni mezzo possibile per limitare le libertà pubbliche nella stessa Irlanda. D’altra parte, l’unione doganale non faceva altro che uccidere fin dalla nascita l’industria irlandese, incapace di entrare in concorrenza con quella britannica.
Questione religiosa e Daniel O'Connell
A questo problema, si aggiunse un aggravarsi della questione religiosa. Dopo la rottura con Roma del XVI secolo, nel regno esisteva soltanto una Chiesa ufficiale, quella anglicana. Per questo motivo, i cattolici irlandesi erano da tempo costretti a pagare la decima, cioè una tassa sulla religione, da versare ad una Chiesa che era ostile nei loro confronti. All’inizio del XIX secolo, il governo cercò di trovare una soluzione, proponendo al clero cattolico di beneficiare anch’esso dello statuto della Chiesa anglicana, a condizione che il re avesse un controllo sulla nomina dei vescovi. Daniel O'Connell, un giovane e ricco avvocato irlandese, convinse i vescovi cattolici a non vendersi al governo di Londra e fondò la Società cattolica che, per la prima volta, vedeva riunito il clero irlandese intorno ad un ideale patriottico. Con molta costanza, riuscì a far eleggere nel Parlamento di Westminster dei deputati protestanti favorevoli all’emancipazione politica dei cattolici. Arrivò anche a concludere un compromesso accettabile a proposito della decima, impegnandosi, senza tuttavia riuscirsi, nella lotta per l’autonomia di Dublino. Nel 1842, la Società dei Giovani Irlandesi si dette una bandiera, che diventerà quella dell’Irlanda repubblicana: verde per rappresentare i cattolici, arancione per rappresentare i protestanti e bianca per significare la speranza in una tanto auspicata tregua fra le due comunità
Grande carestia e emigrazione
Verso la metà del XIX secolo, l’Irlanda fu colpita da una grande carestia causata da un fungo minuscolo che attaccava i tuberi delle patate, un alimento di cui si nutriva la maggioranza dei contadini poiché i cereali e la carne erano piuttosto destinati all’esportazione. Nonostante alcuni interventi del governo inglese, alla fine, un milione e mezzo di povera gente morì di fame o di malattie (colera, dissenteria o tifo). Circa un milione emigrò negli Stati Uniti, ma durante il viaggio sull’Oceano, in condizioni disumane, altri ancora persero la vita. Era l’inizio di un’emigrazione dai numeri impressionanti che durerà fino alla metà del XX secolo e che fece di Boston la principale città irlandese del mondo: infatti i migranti, per mancanza di denaro e quindi impossibilitati a proseguire il viaggio fino a New York si fermavano nel Massachusetts. La grande carestia ebbe come effetto collaterale di far scendere i parlanti della lingua gaelica da tre milioni a 600.00 unità e l’inglese diventò la lingua dominante nell’isola. Nonostante tutte queste traversie, le rivendicazioni irlandesi non cessarono e questa volta non si trattò più di ottenere l’autonomia seguendo la via parlamentare, bensì l’indipendenza tramite l’insurrezione armata. Il ministro britannico William Gladstone dopo aver dichiarato che la sua missione era quella di pacificare l’Irlanda, cominciò a chiudere la questione religiosa dispensando interamente i cattolici dal versamento della decima. Inoltre, nel 1870 fece votare una prima legge agraria che migliorava la situazione dei contadini irlandesi. Infatti, egli aveva capito che l’autonomia, o Home Rule, poteva essere concessa soltanto dopo aver risolto la questione sociale, altrimenti il potere sarebbe caduto di nuovo nelle mani dell’oligarchia protestante. Il Ballon Act del 1872, impose il voto segreto alle elezioni. Da quel momento in poi, i contadini non votarono più sotto le minacce dei loro proprietari per cui alle elezioni legislative di tre anni dopo, furono eletti anche alcuni deputati favorevoli all’autonomia. Fu solo nel 1921 che l’Irlanda ottenne l’autonomia.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze dell'accordo del 1690 tra Guglielmo III d’Orange e l’Irlanda?
- Come reagirono gli irlandesi alle ingiustizie e alle oppressioni del XVIII secolo?
- Quali furono gli effetti della grande carestia del XIX secolo sull'Irlanda?
- Quali misure prese William Gladstone per affrontare la questione irlandese?
- Quando l'Irlanda ottenne l'autonomia e quali furono i passi precedenti?
L'accordo concesse la libertà di culto ai cattolici irlandesi, ma portò anche a una maggiore confisca di terre a favore dei protestanti e a leggi anticattoliche più severe.
Gli irlandesi formarono società segrete come i White Boys e organizzarono un esercito di volontari per difendere i loro diritti e ottenere concessioni dal Parlamento.
La carestia causò la morte di un milione e mezzo di persone, un'emigrazione massiccia verso gli Stati Uniti e una drastica riduzione dei parlanti della lingua gaelica.
Gladstone dispensò i cattolici dal pagamento della decima, introdusse una legge agraria per migliorare la situazione dei contadini e impose il voto segreto per ridurre l'influenza dei proprietari terrieri.
L'Irlanda ottenne l'autonomia nel 1921, dopo un lungo processo di rivendicazioni, riforme agrarie e politiche, e l'adozione del voto segreto che permise l'elezione di deputati favorevoli all'autonomia.