Anna___04
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Concetti Chiave

  • La Prima Guerra Mondiale, chiamata anche Grande Guerra, coinvolse l'Italia che inizialmente era alleata di Austria, Ungheria e Germania, ma cambiò schieramento dopo il patto segreto di Londra.
  • All'inizio del Novecento, tensioni geopolitiche e rivalità tra potenze come l'Impero Ottomano, la Russia e l'Austria-Ungheria contribuirono a creare un clima di instabilità in Europa.
  • Le crisi marocchine e le guerre balcaniche furono eventi chiave che aumentarono le tensioni tra gli Stati europei, portando a un incremento delle alleanze militari come la Triplice Intesa.
  • L'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo nel 1914 fu l'evento scatenante della guerra, con Germania e Austria-Ungheria che si scontrarono contro la Serbia e i suoi alleati.
  • In Italia, il dibattito tra interventisti e neutralisti rifletteva divisioni interne, con figure come Mussolini che vedevano la guerra come un'opportunità per cambiamenti sociali e politici.

Indice

  1. La triplice alleanza e il patto di Londra
  2. Tensioni in Europa e alleanze
  3. Le crisi marocchine e il ruolo della Germania
  4. Le guerre balcaniche e le loro conseguenze
  5. L'attentato di Sarajevo e l'inizio del conflitto
  6. Le dichiarazioni di guerra e l'espansione del conflitto
  7. Il dibattito interno in Italia
  8. Le fazioni politiche e il ruolo di Mussolini

La triplice alleanza e il patto di Londra

Si chiama prima guerra mondiale o grande guerra. La chiamiamo guerra del 15-18 perché l'Italia entra in guerra un anno dopo. Entra in guerra come alleata dal 1882 con Austria, Ungheria e Germania (Triplice Alleanza). Nel 1815 firma il patto segreto di Londra e cambia alleati. Si allea con l'Inghilterra che le promette che otterrà le terre irredente, ovvero il Trentino-Alto Adige tranne la città di Fiume.

Tensioni in Europa e alleanze

La situazione agli inizi del Novecento non era del tutto tranquilla a causa di una rivalità tra territori: l'impero ottomano stava diventando debole e si sembrerà alla fine della guerra e nel frattempo la zona balcanica comincia a destare gli interessi russi e austriaci. l'Italia vuole l'alto Adige e la Venezia Giulia e la Dalmazia, la Francia ha un'ostilità verso la Germania perché c'era stata una guerra persa dalla Francia (revanchismo). questa ostilità inasprisce i rapporti tra Londra e Berlino. Nel 1907 si forma la triplice intesa tra Francia, Russia e Inghilterra. Queste alleanze entrano in gioco in caso di attacco nemico. C'è una corsa alle armi soprattutto da parte della Germania.

Le crisi marocchine e il ruolo della Germania

Altra situazione antecedente sono le cosiddette crisi marocchine: il Marocco voleva l'indipendenza perché allo stesso tempo nel 1905 erano scoppiati dei conflitti: si schiera la Germania contro la Francia, che vuole conquistare una parte del Marocco.

Sono quindi costretti a fare una conferenza internazionale ad Algeciras nel 1906 facendo in modo da dividere il Marocco tra le potenze, di cui una grande parte va alla Francia. Nel 1911 la Francia occupa il Marocco e Guglielmo II manda un incrociatore nel porto di Agadir. Guglielmo II regna dal 1888 al 1918. È il terzo e ultimo imperatore tedesco e allo stesso tempo nono e ultimo re di Prussia.

Alla fine il Marocco diventa un protettorato della Francia, nonostante l'invio di navi tedesche.

Le guerre balcaniche e le loro conseguenze

All'inizio del novecento ci sono le due guerre balcaniche, combattute tra 1912 e 1913. La prima guerra balcanica vede da un lato l'impero ottomano e dall'altro Serbia, Bulgaria, Grecia e Montenegro che vincono sull'impero Ottomano, e nasce il principato di Albania. Subito dopo c'è una seconda guerra balcanica che si conclude con l'impero ottomano che si riprende la Tracia orientale e la Serbia ottiene il Montenegro.

Queste guerre balcaniche hanno delle conseguenze in tutta Europa: l'Italia si allontana dall'Austria - Ungheria, al fianco della Russia entrano Bulgaria e Impero ottomano. Alla fine della guerra si smembrano: impero ottomano, quello russo e quello tedesco e austriaco.

L'attentato di Sarajevo e l'inizio del conflitto

La guerra scoppia il 28 giugno del 1914 con l'attentato a Sarajevo da uno studente serbo ai danni di Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, i sovrani d'Austria. È un nazionalista e vuole la Bosnia annessa alla Serbia.

Se la Germania non si fosse messa al fianco della Serbia non sarebbe scoppiata la prima guerra mondiale, ma sarebbe rimasta circoscritta. Inizialmente la guerra è tra Austria e Serbia. Le associazioni panslaviste con l'appoggio della Germania inviano alla Serbia un ultimatum. La Serbia non accetta perché l'Austria chiede la fine della propaganda anti-austriaca, l'arresto di alcuni sospetti e la partecipazione dei propri poliziotti alle indagini sull'attentato. Scoppia la guerra.

Le dichiarazioni di guerra e l'espansione del conflitto

Il 23 luglio cominciano le dichiarazioni di guerra. Durante la prima guerra mondiale, uno a fianco dell'intesa e uno a fianco degli imperi centrali. La Russia si schiera con la Serbia, e il primo agosto dichiara guerra ai russi e la Francia dichiara guerra alla Germania, come l'Inghilterra. I tedeschi invadono il Belgio, neutrale, per arrivare alle porte di Parigi. Il Giappone dichiara guerra alla Germania e il 4 agosto del 1914 le potenze mondiali sono in guerra. L'Italia entra nel 1915 e gli Stati Uniti nel 1917. Dopo il primo conflitto si affermano come principale Paese al mondo.

I nazionalisti vogliono la guerra, così come i socialisti, perché sostengono che se il Paese partecipa alla guerra afferma il suo prestigio e potenza. Questa posizione segna la sconfitta della politica umanitaria, così come del pacifismo. Prima volevano la pace i socialisti, ma finisce la seconda internazionale fondata nel 1889. Il sostegno alla guerra proviene non solo dai gruppi industriali, ma anche dai proletari patriottici. L'unione sacra è un governo in favore della patria in pericolo. Si pensa che la guerra sarà breve, ma non sarà così.

Il dibattito interno in Italia

l'Italia resta neutrale fino al 1915, con Salandra presidente. Egli dapprima presenta la neutralità dell'Italia perché spera di intervenire in un momento più favorevole. Egli inizialmente proclama l'unità d'Italia. All'interno dell'Italia c'è uno sconto tra interventisti (liberali conservatori, irredentisti e socialisti rivoluzionari) e neutralisti (liberali e cattolici). Anche le masse rurali non vogliono la guerra perché temono che le loro condizioni possono peggiorare con il conflitto, oltre a essere chiamati alle armi.

I socialisti riformisti sostengono che tutti i lavoratori non debbano partecipare alla guerra, voluta dagli imperialisti. I liberali di Giolitti non vogliono partecipare perché vogliono negoziare con l'Austria-ungheria per ottenere le terre irredente e Giolitti sa dell'impreparazione dell'Italia.

Le fazioni politiche e il ruolo di Mussolini

Le fazioni opposte sono rappresentate da: liberali conservatori (Salandra e Sonnino ministro degli interni si dichiarano interventisti e vogliono dare gloria all'Italia con l'intervento), i nazionalisti che credono che la guerra sia una forza rigeneratrice. Tra di essi c'è anche Gabriele D'Annunzio. Dopo la prima guerra mondiale farà l'impresa di Fiume.

Anche i futuristi vogliono la guerra perché dicono che la guerra fa il vuoto perché si respiri meglio. Anche i nazionalisti sperano che la guerra possa rafforzare lo Stato e bloccare l'ascesa dei socialisti. Ci sono poi altre due frazioni come i radicali che sostengono gli ideali degli oppressi e i socialisti rivoluzionari, guidati da Benito Mussolini.

Mussolini crede che la guerra permetterà alle masse lavoratrici di Europa di scardinare il capitalismo. Mussolini viene espulso dal giornale Avanti! e fonda Il Popolo d'Italia.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali alleanze formate prima della Prima Guerra Mondiale?
  2. Le principali alleanze furono la Triplice Alleanza tra Italia, Austria, Ungheria e Germania, e la Triplice Intesa tra Francia, Russia e Inghilterra.

  3. Quali eventi portarono allo scoppio della Prima Guerra Mondiale?
  4. L'attentato a Sarajevo contro Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia da parte di uno studente serbo fu l'evento scatenante, seguito da tensioni tra Austria e Serbia e il coinvolgimento della Germania.

  5. Qual era la posizione dell'Italia all'inizio della guerra e come cambiò?
  6. L'Italia inizialmente rimase neutrale fino al 1915, sperando di intervenire in un momento più favorevole, ma poi entrò in guerra al fianco della Triplice Intesa.

  7. Quali furono le conseguenze delle guerre balcaniche per l'Europa?
  8. Le guerre balcaniche portarono a un allontanamento dell'Italia dall'Austria-Ungheria e influenzarono le alleanze, contribuendo alla frammentazione degli imperi ottomano, russo, tedesco e austriaco.

  9. Quali furono le diverse posizioni politiche in Italia riguardo alla partecipazione alla guerra?
  10. In Italia, c'erano divisioni tra interventisti, che volevano entrare in guerra per prestigio nazionale, e neutralisti, che temevano le conseguenze del conflitto.

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