Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Pio XI, salito al trono pontificio nel 1922, promosse il coinvolgimento dei laici nell'apostolato attraverso l'Azione Cattolica.
  • Il suo pontificato fu segnato da encicliche sociali come "Casti connubi" e "Quadragesimo Anno", mirate a questioni economiche, sociali e familiari.
  • Stipulò trattati diplomatici con vari paesi europei e instaurò relazioni formali con il regime di Franco in Spagna.
  • Firmò i Patti Lateranensi con l'Italia, stabilendo il Vaticano come Stato sovrano e regolando i rapporti tra Stato e Chiesa.
  • Condannò il nazismo con l'enciclica "Mit brennender Sorge" e si oppose al razzismo e all'antisemitismo promossi dal regime fascista.

Indice

  1. L'inizio del pontificato di Pio XI
  2. L'azione diplomatica di Pio XI
  3. I rapporti con il fascismo
  4. Condanna dei nazionalismi e del razzismo

L'inizio del pontificato di Pio XI

Pio XI salì al trono pontificio nel 1922 e nella sua prima enciclica “Ubi arcano Dei” dello stesso anno, delineò il programma del suo pontificato che si può riassumere con questa frase: “la Chiesa deve riprendere il suo ruolo di guida del mondo contemporaneo, interessandosi di economia, di politica e di costume. La sua priorità era il coinvolgimento dei laici nell’apostolato della Chiesa, mentre vedeva diffidenza l’iscrizione ad un partito da parte dei cattolici. L’associazione in grado di raggiungere questo suo obiettivo fu l’Azione Cattolica che egli potenziò notevolmente e la promosse in molti paesi. Come guida per tutte le iniziative di apostolato laici, egli emanò numerose encicliche sociali come la Casti connubi in cui sintetizzò la dottrina della chiesa sul matrimonio e la procreazione o la “Quadragesimo Anno”, in cui egli affronta problemi economici e sociali.

L'azione diplomatica di Pio XI

Per garantire il funzionamento delle organizzazioni cattoliche, si impegnò a stipulare dei trattati diplomatici con la Polonia, la Cecoslovacchia, l’Italia, la Jugoslavia e la Romania. Gli accordi bilaterali con la Germania nazista furono gestiti dal Cardinale Eugenio Pacelli che, più tardi, diventerà papa Pio XII e che a lungo aveva ricoperto l’incarico di nunzio apostolico negli stati tedeschi.

I rapporti con il fascismo

In Italia restava in sospeso la “questione romana” e Mussolini, per accattivarsi la simpatia della gerarchia cattolica, emise alcuni provvedimenti a favore del cattolicesimo come il ripristino del crocifisso nei locali pubblici. Nel 1926, il Partito Popolare non alterò i rapporti con il regime, anzi tre anni dopo, fu siglato il Concordato fra Stato e Chiesa, con la firma dei Patti Lateranensi. Questi ultimi comprendevano un trattato relativo alla sovranità del pontefice all’interno della città del Vaticano, una convenzione finanziaria con cui l’Italia si impegnava a rimborsare la Santa Sede per l’espropriazione territoriale ed infine u concordato che regolava i rapporti fra Stato e Chiesa, dichiarando anche la religione cattolica religione di Stato. Nel 1931, il Concordato si incrinò proprio sul ruolo dell’Azione Cattolica di cui Mussolini voleva ridurre l’influenza. Pio XI rispose con l’enciclica Non abbiamo bisogno, una chiara denuncia dell’idolatria fascista. Nonostante questo episodio, i rapporti fra Chiesa e Stato italiano si mantennero amichevoli a tal punto che in occasione dell’occupazione dell’Etiopia, la gerarchia ecclesiastica non esitò a manifestare la propria solidarietà al regime fascista.

Condanna dei nazionalismi e del razzismo

Diverso fu l’atteggiamento di Pio XI nei confronti dei nazionalismi che si stavano diffondendo in Europa. Fu il caso della condanna dell’Action française o del regime di Hitler. Quest’ultimo fu condannato con l’enciclica Mit brennender Sorge.

Pio XI prese anche una posizione ben decisa contro le posizioni razziste assunte dal governo fascista, posizione amplificata, per volere dello stesso pontefice dalla stampa cattolica. Gli studiosi hanno accertato che negli ultimi anni della sua vita (morì nel 1839), il Papa stava preparando proprio un’enciclica di condanna dell’antisemitismo. Invece, si dimostrò favorevole nei confronti del colpo di Stato di Francisco Franco in Spagna, con cui vennero stabilite delle relazioni diplomatiche regolari. Nel 1937, pubblicò l’enciclica Divini Redemptoris con cui il Comunismo veniva definito” flagello satanico” e condannava ogni forma di compromesso con tale ideologia.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale del pontificato di Pio XI?
  2. L'obiettivo principale del pontificato di Pio XI era riprendere il ruolo di guida della Chiesa nel mondo contemporaneo, interessandosi di economia, politica e costume, e coinvolgendo i laici nell'apostolato della Chiesa.

  3. Quali furono le iniziative di Pio XI per rafforzare l'Azione Cattolica?
  4. Pio XI potenziò notevolmente l'Azione Cattolica e la promosse in molti paesi come strumento per coinvolgere i laici nell'apostolato della Chiesa.

  5. Come si svilupparono i rapporti tra la Chiesa e lo Stato italiano durante il pontificato di Pio XI?
  6. I rapporti tra la Chiesa e lo Stato italiano furono amichevoli, culminando con la firma dei Patti Lateranensi nel 1929, nonostante alcune tensioni come quelle riguardanti l'Azione Cattolica.

  7. Quale fu la posizione di Pio XI nei confronti del nazionalismo e del fascismo?
  8. Pio XI condannò il nazionalismo e il fascismo, come dimostrato dall'enciclica Mit brennender Sorge contro il regime di Hitler e dalla sua opposizione alle posizioni razziste del governo fascista.

  9. Quali furono le azioni di Pio XI contro il comunismo?
  10. Pio XI pubblicò l'enciclica Divini Redemptoris nel 1937, definendo il comunismo un "flagello satanico" e condannando ogni forma di compromesso con tale ideologia.

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