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Concetti Chiave

  • Il Regno d'Italia era uno Stato liberale con un Parlamento bicamerale, ma il vero potere decisionale risiedeva nella Camera dei deputati.
  • Il sistema elettorale del Regno d'Italia era basato sul suffragio censitario, escludendo la maggior parte dei cittadini dalla partecipazione politica.
  • Molti cattolici si astennero dalle votazioni fino al 1913 in protesta contro l'abolizione del potere temporale del papa.
  • Il Parlamento italiano era indicato come il "Paese legale", contrapposto al "Paese reale", a causa della sua scarsa rappresentatività.
  • Due schieramenti principali, la Destra storica e la Sinistra storica, si formarono, ma le loro differenze si ridussero nel tempo.

Indice

  1. Il sistema politico del Regno d'Italia
  2. La rappresentatività limitata e i cattolici
  3. La Destra e la Sinistra storica

Il sistema politico del Regno d'Italia

Per merito di Cavour, il Regno d'Italia era uno Stato liberale in cui il potere legislativo era nelle mani di un Parlamento bicamerale, articolato in un Senato di nomina regia e in una Camera dei deputati. Il Senato, però, non ebbe una grande importanza nella vita politica italiana degli anni compresi tra il 1861 e il 1914: di fatto, retificava quanto deliberato dalla Camera, che va considerata il vero organo dal quale erano prese tutte le decisioni più importanti. Tale assemblea era eletta a suffragio censitario: il Regno d'Italia, dunque, non era una democrazia dal momento che la maggior parte dei cittadini non poteva partecipare alla vita dello Stato. Il potere, in pratica, era esercitato da una minoranza estremamente ristretta: nel 1870, il corpo elettorale comprendeva meno del 2% della popolazione complessiva del Paese.

La rappresentatività limitata e i cattolici

Per lo più, negli anni seguenti, molti cattolici, per protesta nei confronti dell'abolizione del potere temporale del papa, si astennero dalle votazioni fino al 1913. Per indicare la scarsa rappresentatività dell'assemblea parlamentare, si indicava spesso quest'ultima mediante la formula il Paese legale , cui era contrapposto il Paese reale. In quegli anni non esistevano dei veri e propri partiti: ogni deputato era il rappresentante di precisi interessi locali, che i suoi elettori gli chiedevano di tutalere in sede parlamentare.

La Destra e la Sinistra storica

Nonostante questo si erano delineati due schieramenti di fondo: la Destra e la Sinistra storica (per distinguere la prima dal fascismo e la seconda dall'orientamento socialista, si aggiunge alle due espressioni l'aggettivo storica). Le differenze fra Destra e Sinistra storica si affievolirono con il passare degli anni: quando, nel 1876, dopo 15 anni di governo di Destra, il potere passò alla Sinistra, non vi fu una frattura clamorosa, ma solamente una correzione di rotta.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la struttura del sistema politico del Regno d'Italia?
  2. Il Regno d'Italia aveva un sistema politico liberale con un Parlamento bicamerale composto da un Senato di nomina regia e una Camera dei deputati, quest'ultima eletta a suffragio censitario e considerata il vero organo decisionale.

  3. Perché molti cattolici si astennero dalle votazioni fino al 1913?
  4. Molti cattolici si astennero dalle votazioni in segno di protesta contro l'abolizione del potere temporale del papa, contribuendo alla scarsa rappresentatività del Parlamento, noto come il "Paese legale" contrapposto al "Paese reale".

  5. Quali erano le principali differenze tra la Destra e la Sinistra storica?
  6. La Destra e la Sinistra storica erano i due schieramenti principali, ma le loro differenze si affievolirono nel tempo, culminando nel 1876 con un passaggio di potere alla Sinistra senza una frattura clamorosa, ma solo una correzione di rotta.

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