Concetti Chiave
- La Rivoluzione francese è considerata da alcuni l'inizio dell'età contemporanea per il cambiamento politico ed economico in Europa.
- Altre periodizzazioni suggeriscono momenti chiave come il Congresso di Vienna del 1815 e la Primavera dei popoli del 1848.
- Geoffrey Barraclough e Arno J. Mayer offrono prospettive diverse sulla durata dell'Ancien Régime e la storia contemporanea.
- Eric Hobsbawm nel "Secolo breve" evidenzia l'importanza del comunismo nel XX secolo.
- La periodizzazione storica è interpretativa e non coincide con il tempo naturale, focalizzandosi sugli eventi e la coscienza storica.
L'inizio dell'età contemporanea
La Rivoluzione francese, c’è chi l’ha assunta come inizio dell’età contemporanea, in quanto cambia radicalmente il modo di organizzare lo spazio politico in Europa con la nascita delle nazione, con essa si modernizza l’economia e il sistema dei trasporti, e dall’industrializzazione nascono nuovi complessi urbani, ossia le città.
Altre periodizzazioni storiche
Eppure, ci sono altre periodizzazioni:
- 1815, Congresso di Vienna, propone un nuovo sistema di equilibri in Europa;
- 1848, Primavera dei popoli, l’esperienza rivoluzionaria con lo scontro tra vecchio e nuovo;
- Superamento dell’Ancien Régime:
- Geoffrey Barraclough, scrive “Guida alla storia contemporanea”, in cui allarga la prospettiva del mondo contemporaneo quindi extraeuropea, e presenta datazione insolita perché parla di una lunga transizione dal 1890 alla presidenza Kennedy del 1960;
- Arno J. Mayer, scrive “Il potere dell’Ancien Régime fino alla prima guerra mondiale”, per lui l’Ancien Regime dura fino al 1914, con persistenza di elementi non solo politici, ma anche culturali e sociali;
- Eric Hosbawn, “Il secolo breve”, vede la parabola del comunismo come centrale nel XX° secolo;
Interpretazione della storia
La scansione tra diverse epoche storiche è interpretativa, sul piano temporale, la storia è infatti un continuum scandito secondo datazione cronologica, ma il tempo storico non coincide con quello naturale, non è il continuum perché si concentra solo sul piano degli avvenimenti. Su questo si fonda la coscienza storica, quindi la percezione che i contemporanei hanno degli eventi.