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di pser
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Concetti Chiave

  • Il periodo post-unitario italiano è diviso tra governi della destra storica (fino al 1874) e della sinistra storica, la cui durata è soggetta a diverse interpretazioni.
  • La durata della sinistra storica è dibattuta: alcuni la estendono fino al 1901 con Giolitti, altri fino alla Prima Guerra Mondiale o addirittura fino al 1922.
  • La destra e la sinistra storica non si differenziano nettamente come nella concezione moderna; entrambe rappresentavano principalmente il ceto ricco a causa del suffragio censitario limitato.
  • La sinistra storica introdusse riforme elettorali espandendo il suffragio dal 1,9% al 7% della popolazione, aumentando così il numero degli aventi diritto al voto.
  • Entrambi i gruppi politici, pur con differenze, condividevano un orientamento liberale e un focus sullo sviluppo economico, sebbene la sinistra adottasse anche politiche protezionistiche.

Indice

  1. Divisione storica dei governi
  2. Differenze tra destra e sinistra
  3. Appoggio e politiche economiche

Divisione storica dei governi

Il periodo successivo al 1861 e all’unità italiana è solitamente diviso dagli storici in due fronti: i governi della destra storica che si affermano sino al 1874 e i governi della sinistra storica, sulla cui durata ci sono diverse interpretazioni: alcuni, infatti, propendono nell’affermare che il periodo della sinistra storica duri fino al 1901, anno in cui divenne primo ministro Giolitti, il quale diventerà il protagonista indiscusso della politica italiana fino allo scoppio della I guerra mondiale; altri invece vedono in tale guerra la fine della sinistra storica, mentre altri credono che tale periodo raggiunga addirittura il 22, anno della marcia su Roma di Mussolini, che sostituirà il primo ministro Facta con tale atto.

Alcuni, infatti, credono che con lo scoppio della Prima Guerra mondiale ci sia stato un cambiamento netto e radicale nella vita politica e nel modo di fare politica; altri invece credono che tale cambiamento sia avvenuto già con Giolitti che, in modo indubbio era un esponente della sinistra e che già era stato al governo tra il '91 e il '93, riuscì anche lui a cambiare il modo di fare politica, comportandosi in un modo particolare e molte volte criticato anche se il problema si pone quando si vedono gli elementi di continuità e di rottura con la politica precedente; se invece vediamo l’appartenenza politica del primo ministro si può affermare che i governi della sinistra durano fino al '22.

Differenze tra destra e sinistra

Inoltre la nozione moderna di destra e sinistra, con delle divisioni radicate su alcuni punti fondamentali non può essere applicata alla destra e sinistra storica poiché non avevano delle differenze forti e rappresentavano, anche a causa del suffragio censitario che aveva portato alle urne solo l’1,9% della popolazione, un ceto ricco con un reddito consistente: poi la sinistra fece una riforma del sistema elettorale aumentando il censo e facendo andare alle urne il 7% del popolo, triplicando gli aventi diritto.

Appoggio e politiche economiche

Entrambe quindi avevano il loro appoggio da un ceto dominante ma, mentre la destra ereditava il fardello e il peso politico di Cavour, e la sua politica presa come dogma, e era riuscito a riunire l’aristocrazia e la grande borghesia, la sinistra non fu distaccata da questa impostazione liberale: entrambe avevano come idea fondamentale lo sviluppo economico che doveva essere raggiunto con politiche liberali anche se la sinistra fece una legge sul protezionismo poiché l’economia italiana era più debole e rappresentava il ceto medio - alto e raccoglieva tra i suoi iscritti ex garibaldini e mazziniani, come Crispi, che, pur essendo un garibaldino, fece una politica dura e repressiva anche verso i ceti più bassi.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali differenze tra la destra e la sinistra storica nel periodo post-unitario italiano?
  2. La destra storica ereditava il peso politico di Cavour e univa aristocrazia e grande borghesia, mentre la sinistra, pur mantenendo un'impostazione liberale, rappresentava il ceto medio-alto e includeva ex garibaldini e mazziniani.

  3. Fino a quando durano i governi della sinistra storica secondo le diverse interpretazioni?
  4. Alcuni storici affermano che la sinistra storica duri fino al 1901 con Giolitti, altri fino alla Prima Guerra Mondiale, e altri ancora fino al 1922 con la marcia su Roma di Mussolini.

  5. Come si differenzia la nozione moderna di destra e sinistra da quella storica?
  6. La nozione moderna di destra e sinistra si basa su divisioni radicate, mentre la destra e sinistra storica non avevano differenze forti e rappresentavano un ceto ricco, influenzato dal suffragio censitario.

  7. Quali riforme elettorali furono introdotte dalla sinistra storica?
  8. La sinistra storica aumentò il censo elettorale, triplicando gli aventi diritto al voto dal 1,9% al 7% della popolazione.

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